Arcangelo Galante
- 01/05/2020 16:00:00
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La morte rimane un evento inspiegabile giacché, spesso, sfugge alla logica umana e non viene digerita, in maniera uguale, per tutti. La lirica è dedicata allangoscia della perdita, spostando la riflessione del lettore, nella percezione che si ha di essa, verso una sofferenza che, altri, non possono valutare o quantificare, giacché avviene esclusivamente allinterno del proprio umano "sentire". È quindi intima, la dignità del dolore provato, che ha conosciuto lalba di momenti felici trascorsi in vita, e che, in seguito, si è avviata però, verso lombra del declino, lasciando, nel cuore, un indelebile segno, assai importante. Chiunque creda nell’immortalità dello spirito, convinto resta del suo persistere, in terra, con differenti modalità di vibrante energia luminosa. Quindi, ciò che il poeta pensa, lo trasmette con versi molto realistici e, al contempo, toccanti, nello sviluppo della pubblicazione. Un testo creativo, che si commenta da solo. Senzaltro ammirevole la sensibilità di chi scrive, che la rivela, ponendo lattenzione sul tragico evento. Opera scritta con originalità di pensiero e grande riflessione introspettiva, nonostante, la verità inerente il soggiorno in una dimensione oltre la materia, l’uomo la saprà soltanto quando avrà attraversato la soglia che lo separa dal mondo visibile e invisibile!
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