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Blues per Paolo

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Blues per Paolo

Era estate ed era inverno e sudavamo in macchina
curvi sui viadotti mentre in fondo traspariva
il volo raso dei gabbiani sopra il golfo di Trieste
e tu mi parlavi dei campi di calcio dell'infanzia
e la memoria risaltava più del mezzo di contrasto
nell'invaso dei polmoni dove il cancro già attecchiva.

Paolo, cugino dolce e contorto, incompiuto
Van Basten della vigilia, stilita nel salotto
baciato da una grazia singolare che quasi
t'imponeva la consegna del silenzio, jeans
consumati, denti da fissare, re di uno sguardo
intenso e rinunciante, disarmato nell'impresa
di essere adeguato in una civiltà che muore.

Quante Ultime Cene hai mandato giù
nell'ultimo anno di ospedale
purè, stracchini, composte di frutta,
broccoli infecondi e pastiglie colorate.
Hai lottato e spezzato il pane dei ricordi
trascinando sulla schiena il bestiame
della notte
non trovando in fondo al bosco
un alpeggio rischiarato.

Hai scritto fiabe e sperperato pomeriggi
a rincorrere nel buio una rosa bucaneve,
hai portato la tua scala
dove il sole non festeggia
senza perdere nel viaggio
un risalto di bellezza.

 Maria Musik - 27/10/2019 21:13:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Comprensibile, schietta. Una prosa poetica che funziona grazie alla chiarezza espressiva che raggiunge senza retorica. Molto apprezzata.

 Rosa Maria Cantatore - 26/10/2019 18:39:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

si resta in silenzio, di fronte a versi come questi: io, per lo meno, resto muta. Ad assorbire le parole.
A ripensare cos’è il rimpianto. La sofferenza. L’amore.

 Klara Rubino - 26/10/2019 09:34:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

"...
trascinando sulla schiena il bestiame 
della notte 
non trovando in fondo al bosco 
un alpeggio rischiarato."

Versi memorabili; " il bestiame della notte" è un’ espressione degna d’essere citata poiché difficilmente si può meglio rendere ciò che intendi.

...come mi ha insegnato a dire Giovanni Rossato " Grazie per i tuoi versi", sempre, Federico.

 Franca Alaimo - 25/10/2019 17:33:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Una poesia narrativa che è di certo un omaggio assai sincero e commovente ad una figura d’uomo che mantiene la sua bellezza e la sua dignità fino all’ultimo respiro. Un eroe della quotidianità, come moltissimi altri colpiti ogni giorno dallo stesso male. La poesia convince perché è limpida e, soprattutto, priva di quella facile retorica che il tema avrebbe potuto determinare.

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