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al testo di cristina bizzarri
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Monet, mattino sulla Senna, 1898
Le trombette della buganvillea suonano, al mattino. Piccole infiorescenze tra foglie rosse, a ben vedere. Protese verso l’alto, colli sottili, corolle sorridenti. Abitano il vaso più grande da sabato mattina, quando le mani ruvide e gentili di una donna slava si sono confuse con le mie. Ho voglia di capire perché e quanto durerà questa tensione - quanto prima del declino. Sentiranno il treno che passa qui vicino? La notte ormai non mi risveglio e il senso dell’andare è già passato mentre vibra il letto appena insieme alle cose senza suono. Non so mai qual è il momento di dire la cosa più importante, la trattengo nel fiato e tra le mani - scheggia di luce grezza che sembra un bisturi al dolore ma è soltanto un balenare, luce di luce vinta da chi fu più veloce nel fuggire.
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