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al testo di Federico Zucchi
Presbiopia
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Presbiopia
Sul porticato dei corpi abbandonati resta la rabbia a far da chioccia ai suoi pulcini, semplificando alla bisogna, spostando armate silenziose nella sera dell'insulto.
Sembra che al telefono senza fili dell'isolamento la sola fascinazione sia il revanscismo dei fantasmi allevati su misura da affaristi travestiti da facoltosi netturbini dell'alba.
E sulle sponde limacciose dei fiumi poco illustri restano recisi i respinti della storia, abbandonati spalle al muro alla notte ipovedente, senza alcuna protezione che non sia risentimento.
Rabbia e paura sono i gemelli siamesi ubriachi alla guida sulle strade di provincia della Vecchia Europa, così vecchia che non ricorda dove ha infilato gli occhiali da vista per leggere il mondo senza assistente vocale.
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