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Signora Pernice

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Signora Pernice aveva un padre una madre una vecchia zia

con denti d’avorio a centocinquant’anni suonati

e gestiva pavimenti di marmo tirati a lucido,

lasciando che la luce dell’alba solleticasse appena

l’arredo di mobili in noce con fiori finti e tiretti sigillati

da blocchi di ricevute e concessioni edilizie e testamentarie.

 

Signora Pernice soppesava ogni parola e non sapeva

quello che diceva e tuttavia lo diceva con eleganza inoppugnabile quando

le mareee si agitavano oltre le nere cime delle case svettanti

e un vento tetro presagiva i capricci dell’ostro;

 

Signora Pernice andava a messa tutte le domeniche e leggeva

il libricino delle orazioni sempre dallo stesso verso

e strappava con acredine spazio alla vicina

che sorseggiava appena parole,

 avvolta nel calice rovesciato

 del suo cappotto di feltro marrone.

 

Nessun lamento.

 

O inflessione

 

Quando il marmo della casa si aprì,

e l’inghiottì.

 

 

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 Gianni Vavassori - 11/04/2018 12:51:00 [ leggi altri commenti di Gianni Vavassori » ]

Complimenti, letta e riletta.

 Klara Rubino - 11/04/2018 09:13:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Una poesia di grande stile, prosastico, elegantemente vero, con degli ottimi tocchi poetici descrittivi, come il calice rovesciato del cappotto che avvolge la vicina in chiesa alla quale con acredine strappava spazio, la signora Pernice...mi fa immaginare il taglio svasato di un cappotto marrone in panno di lana un po’ infeltrito, dal tempo, su una signora di bassa statura con gambaletti chiari, caviglie sottili e scarpe chiuse con tacchetto.
E quel sorseggiare appena parole che sa dell ’ abitudine alla noia che può essere motivante in certe vite che nell’abitudinarieta’ trovano fondamento e basi, solo che anche quel marmo si può aprire e ti inghiotte!
Bravissima!!!!!!

 Laura Turra - 10/04/2018 09:44:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Annalisa, l’ho letta veramente con piacere. Un caro saluto

 Salvatore Pizzo - 10/04/2018 01:10:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Ha qualcosa che mi ricorda Gozzano e il suo narrare leggero e crepuscolare nel fare risaltare piccoli particolari che sono, spesso, il senso di una vita...
La trovo decisamente splendida
un caro saluto sempre...

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