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Dimenticanze

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LA SERA DI DICEMBRE

 

Il cielo a sera
ha sciami di acerbe stelle

 

sbocciate appena
oltre la punta oscura
dei campanili.

 

Nell'ombra grande
dei fienili
s'avventura

 

l'ultima ribelle
luce delle lanterne

 

e mentre brilla
sulle trine delle calaverne

 

quasi con furore
batte batte
il mio cuore.

 

 

 

QUARTIERE

 

Si era in un quartiere

di case basse

cinto da giardini

e orti

il giorno si scioglieva

dietro guglie

di camini rossi.

 

Da snelli alberi

dal verde

una prova sommessa d'usignolo

in quei colori

come una tenue brezza

d'impazienza.

 

Una ragazza ci venne incontro

mostrandosi bianca

dal fondo della pergola

in una sola ebbrezza

accolse entrambi.

 

 

 

*

 

Come in una valle nascosta

se ne andavano entrambi;

il vento li modellava

sventolandone i lembi

dei vestiti estivi.

Nessuno sapeva,

ali d'angelo pensavano a guidarli.

 

D'improvviso caddero

nel giallo dei campi.

Io li vidi

mentre in bicicletta m'allontanavo

dal magazzino verso la stazione.

 

 

 

RETROSPETTIVA

 

Ricordo una domenica di festa,

la pioggia sui lampioni

la sera

coi fili chiari e scuri

sotto le luci il tuo profilo forte.

Come un angelo ribelle

bianco

sullo sfondo paglia.

 

Mi sciorini un migliaio

di recriminazioni sbagliate;

tra il pollice e l'indice

stava il tuo mento

e la gota vibrante.

In un deliquescente arbitrio

nel cielo di cinabro

quasi un'Amalasunta.

 

 

 

LO SCALO

 

Ai margini del campo

nere trine d'alberi si stagliano

sull'arancione occiduo,

più su nel blu profondo

gli altissimi lampioni

appena rischiarano

la massicciata.

Da un lugubre segnale

scatta la macchina in manovra

e fa più lucidi i binari

al suo lento passaggio.

DSìove andrà la scura teoria

di carri merci instradata

sul binario morto

chiuso in un buio

d'ombre

dalle foglie dense

dove al mattino si perdevano ragazzi

fuggiti da scuola?

 

 

 

[ da Dimenticanze, Italic ]

 

 Arcangelo Galante - 10/11/2017 20:08:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Un concatenamento di liriche, assai ricche di immagini suggestive ed evocative, che per nulla distolgono il lettore dall’avanzare e proseguire in ogni passo, nella lettura dei successivi testi. L’autore parla, anzi, riflette, medita, sospira e si emoziona, dinanzi allo scenario di quelle “Dimenticanze” tutte, che, con le proprie bellezze e peculiari manifestazioni, gli sovrasta l’anima, procurandogli percezioni e sentimenti, intensamente variegati. Il fluire libero dei versi pare volteggiare nell’infinito spazio del cuore, divenuto lo scrigno di ciascun palpito del poeta. Inoltre, la raccolta delle opere offre una panoramica sulle emozioni dell’autore, nonché un viaggio romantico, ugualmente passionale, che tange ogni sentimentale manifestazione vissuta con grande trasporto, dal proprio io. Può succedere di lasciarsi alle spalle qualcosa in sospeso, che, per l’appunto, risulterà trascurato, col tempo. All’improvviso appare il palese ricordo di esso, che diviene sussulto per il cuore, per ciò che è stato scordato; e, da allora, ci si accorge che la vita ne ha fatta di strada. Mi piace pensare che certe emozioni non muoiono col tempo, facendoci sentire vivi, sempre. Le ho trovate poeticamente deliziose e naturali, per quanto concerne l’autentico pathos che pervade ogni stato d’animo del pubblicante. Ottimo è il risultato ottenuto. Elogi meritati!

 Luciano Rosario Capaldo - 10/11/2017 12:06:00 [ leggi altri commenti di Luciano Rosario Capaldo » ]

Un’atmosfera fortemente invernale riportata con l’abile verso ricco vis poetica ed immagini eloquenti che riescono a trasportare il lettore. Tutto sembra essere congelato mentre un cuore, contrariamente, pulsa e batte forte. C’è spiritualità ed amore, passione e romanticismo ma anche la ribellione di un cuore che sa riscaldare questa atmosfera. Molot apprezzata.

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