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Natale

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Vedi come gli angeli scendono per l’annuncio
E come le stagioni spieghino il Natale
Tutto s’illumina in un cielo terso
E già nel grembo dell’inverno
Fiorisce primavera; così è il Natale:
Nascita di Dio nel cuore della Notte,
Non Origine ma Evento
E tu allora puoi così riscoprirti
Gravido del respiro dell'Altro,
Segno ed icona di ogni altro.




 Nando - 27/12/2016 13:58:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Mi scusò con Klara, l’ho citata interpretandone in parte il pensiero, credo sia stata una mia in delicatezza; me ne scuso ancora.

 Nando - 27/12/2016 13:28:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Credo che nel gioco dei ruoli, chi si è abituato a vincere e a dominare, certo fatica non poco a sopportare il declassamento nella parte degli sconfitti. Dovremmo chiedere agli Indiani d’America o ai popoli colonizzati che pensavano del rispetto della casa altrui o della proprietà privata, vista lo scempio fatto dall’Occidente rapace.
Ora che i fenomeni siano più complessi delle nostre parole, pero almeno dovremmo sforzarci di comprenderli con la giusta onestà intellettuale. In fondo, credo che Klara abbia detto, aderendovi, in metafora ciò che dice la ragione: è impossibile fermare la Storia, se vuoi, puoi governarla con giustizia ed intelligenza, altrimenti ti travolge con le sue verità temporali. Infine, con ciò vorrei si chiudesse il discorso, semmai proseguirlo in una sezione che più gli è appropriata, preferisco le parole di critica fraterna e pastorale di un Turoldo, perché dall’interno della fede, piuttosto che una lettura che non si può non fermare alla superficie dei segni.

 Klara Rubino - 27/12/2016 13:23:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

La vita, ogni scelta è un rischio.
E’ una questione di priorità: il rischio maggiore per me è quello di morire con un anima peggiore di quella con cui sono nata.
Per dirlo con le tue parole il rischio di annientare l’innocenza, per opera delle mie stesse mani, condotte dalla paura, da altri inculcata mi.

 Angelo Ricotta - 27/12/2016 13:00:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

"Ho una casa in affitto con la porta aperta."

Un’attitudine che ti espone a gravi rischi.
" ’nzerra chella porta!"(Uomo e galantuomo, Eduardo De Filippo)

 Klara Rubino - 27/12/2016 12:12:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Io non ho detto di ringraziare un essere supremo, anche la casualità cosmica è un essere supremo comunque, mi sta bene, però non puoi dire che è tuo se ti è stato dato, così come le tradizioni popolari, anche quelle ti sono state date, tramandate, un altro, di un altro popolo ha ricevuto altre tradizioni.
La storia ci ha dimostrato che le religioni, vissute come dettami e verità esterne, hanno portato guerra e divisione, così come la difesa del confine proprio o della proprietà privata, perciò io ho fede in una storia diversa per le generazioni future.
Ho una casa in affitto con la porta aperta.

 Angelo Ricotta - 27/12/2016 11:25:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Infatti io non sono credente. E trovo bizzarro che come tale qui sia l’unico a difendere la specificità dei cristiani contro culture ostili che vorrebbero cancellarli!
In realtà io difendo la diversità e tutte le culture ma a condizione che non siano violente ovvero che non pretendano di sopraffare le altre. E nell’Islam non constato tale condizione.
La terra, il nostro corpo, la vita non ci è stata data da nessun essere supremo ma solo da una casualità cosmica e quindi non devo ringraziare nessuno e non posso prendermela nemmeno con nessuno se mi ha detto male.
Però la mia casa io me la sono pagata e perciò è mia e in essa entra solo chi dico io e mi opporrò fieramente a chiunque pretenda di entrarvi senza il mio permesso.
L’esperienza individuale e la stessa storia hanno ampiamente dimostrato che per poter costruire qualcosa e svilupparla è necessario crearsi uno spazio personale e inviolabile. Ciò non significa impedire le interazioni con gli altri ma solo poterle selezionare. Lo stesso accade con gli organismi viventi. Sono costituiti da cellule le quali per sopravvivere hanno dovuto crearsi un proprio spazio erigendo un formidabile muro con formidabili difese: la membrana cellulare. Ciò non impedisce loro di cooperare con le altre cellule per far funzionare l’organismo, anzi l’esistenza stessa delle membrane cellulari è indispensabile a questo scopo.

 Klara Rubino - 27/12/2016 10:00:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

A me pare Angelo che tu creda più all’uomo e alle sue tradizioni che non a Dio, Gesù ed i suoi insegnamenti.Non avevi scritto tu stesso infatti " Quale uomo sensato può credere a ciò che non può essere dimostrato?"
E qui sta il punto.
Inoltre il rispetto delle nostre tradizioni non può prescindere dalla reciprocità del rispetto stesso, mi pare tu faccia fatica ad accettare anche solo l’esistenza della diversità,come se la nostra identità culturale, in quanto nostra, fosse l’unica a dover esistere, come se davvero fosse nostra la terra o fosse nostro il corpo o la vita, quando tutto ci è stato dato e solo in prestito!

 Franco Bonvini - 27/12/2016 01:17:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Ho letto un po’ su padre Turoldo stasera. E condivido il pensiero della Savelli.

 Angelo Ricotta - 27/12/2016 00:54:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Se si nega l’evidenza delle parole non può esserci dibattito. Comunque non è vero che le manifestazioni popolari di religiosità siano pura parvenza, presumerlo è una forma deleteria di snobismo che porta solo male. Le nostre tradizioni vanno rispettate senza se e senza ma perché fanno parte della nostra identità come popolo. A maggior ragione in un tempo in cui da più parti si attaccano le nostre tradizioni nel nome di un malinteso multiculturalismo che arriva a vietare i presepi, rimuove i crocefissi, copre i nudi delle opere d’arte e perviene al grottesco di censurare la preghiera degli alpini per non offendere gli immigrati. Non ci si può illudere su questo punto. L’attacco principale arriva dall’Islam e, purtroppo, trova fautori anche da noi. Non si può essere amici di chi ti disprezza e pretende di dominarti.
Infine la sofferenza non produce alcuna illuminazione ma porta solo all’alienazione.

 Nando - 26/12/2016 23:17:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Non ho letto una critica alle tradizioni popolari, ma ad un loro svuotamento di corrispondenza significativa tra la rappresentazione e ciò che rappresentano; non ho letto un giudizio su singoli cristiani, ma su un Occidente cristiano che ha perduto il senso cristiano del vivere; e che senso avrebbe difendere il "bambino di gesso" se poi disconosco il Bambino presente in ogni uomo, incluso lo straniero o addirittura il nemico (perché Cristo di amore al nemico ha anche predicato)? Infine, non esiste una mistica della sofferenza, ma senz’altro esiste la sofferenza, che Cristo ha eletto a via sublime per testimoniarci l’Amore (tra l’altro, che l’esperienza della sofferenza conduca a delle illuminazioni, che sia porta di conoscenza, credo sia esperienza anche al di fuori di una fede religiosa).





 Loredana Savelli - 26/12/2016 23:00:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Poesia molto bella e densa.
Leggendo i commenti, ho apprezzato molto il riferimento a padre Turoldo, Uomo di fede colmo di concretezza.
Non capisco la polemica che ne è seguita. Turoldo è stato testimone della gioia e della misericordia autenticamente cristiane. Non credo disprezzasse i segni della devozione popolare, semmai indicava il rischio dell’alienazione del significante rispetto al significato.

 Angelo Ricotta - 26/12/2016 22:36:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

E chi decide che la tradizione popolare è solo apparenza? Turoldo? E che c’è di male nelle luminarie? Nascondono il cielo...ma per favore!
E poi come può un cristiano apostrofare gli altri definendoli "tutti vecchi e storditi...un mondo intero di bianchi, vecchi e stanchi."?
Come fa ad offendere i simboli della cristianità con frasi come "bambino di gesso! Nulla più triste dei nostri presepi...un Cristo riscaldato...appena ornamentale"? Aborro questa mistica della sofferenza che lungi dal produrre effetti benefici opera invece contro l’uomo in nome di un’irrealistica e disumana dottrina.
E poi predica l’amore?!

 Franco Bonvini - 26/12/2016 22:18:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Vecchi e storditi, non stupidi. Storditi dalle luci abbaglianti, dai suoni che non ci fan più vedere oltre i simboli

 amina narimi - 26/12/2016 22:11:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

Provo molta tristezza nel leggere le sue parole Angelo, in quanto il senso da me attribuito al testo riportato di D.M.Turoldo intendeva esprimere, dopo la lettura della splendida poesia di Ferdinando, come questa Nostra festività del Natale non vada intesa quale Origine ma Evento, un Vangelo che si muove e diviene Nuovo ogni giorno tra le nostre terre rivoltate, un mare tenerissimo di sale.
E’ una pasqua ogni Natale, nel mio sentire, un frutto di luce chiuso dentro un guscio che si apre, un volo nuovo per sposare le nostre fiere, a piedi nudi, rendendo angeli le tenebre. Ma la mia scarsa intelligenza ha forse intravisto nel testo riportato una immensa luce “rovesciata”, avrò preso un abbaglio per troppa fede nell’amore..
Chi vede gli angeli li vede dappertutto e proprio per questo, nonostante lei abbia insinuato che disprezzo le nostre tradizioni i nostri riti e il Cristo in croce, la ringrazio, le dico "grazie Angelo" con il cuore pieno di gioia, perché potere “ ringraziare” è amare cristianamente dunque "Universalmente" l’altro, quale lei è.

 Nando - 26/12/2016 22:04:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Sai, Angelo, anche quando Francesco d’Assisi andò a Roma, non è che i cardinali fossero concordi con quanto lui presentava loro, ma quello che diceva era però il Vangelo; così può non piacerti lo scritto di Turoldo riportato da Amina, ma dentro c’è solo il Vangelo. Tradizioni, simboli, riti sono importanti ma restano segni, quando non svuotati dall’incoerenza di vita dei cristiani o quando tracciando confini chiusi, non tradiscono lo stesso Cristo in cui dicono di credere. Se poi invece il riferimento religioso viene scelto solo a pretesto, ancora di più assume valore il testo di Turoldo.

 Angelo Ricotta - 26/12/2016 21:19:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Sarò pure vecchio ma non stupido. So ben leggere e capire un testo: sia la parte esplicita che quella implicita. Quel testo non rispetta le nostre tradizioni. Di fatto è equivalente alle parole che tempo fa usò un Imam che offese i cristiani definendoli "adoratori di un morto in croce" . Non accetto che si disprezzi la tradizione popolare, il rito del presepe, il Cristo in croce, i simboli della cristianità.

 Franco Bonvini - 26/12/2016 12:06:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

E poi Amina ha solo riportato un testo.. che bisogna leggere fino in fondo.
Eppure tu vieni, Gesù; tu non puoi non venire…Vieni sempre, Gesù.
E vieni per conto tuo, vieni perché vuoi venire.

E’ così la legge dell’amore.

E vieni non solo là dove fiorisce ancora un’umanità silenziosa e desolata, dove ci sono ancora bimbi che nascono; dove non si ammazza e non si esclude nessuno, pur nel poco che uno possiede, e insieme si divide il pane.

 Klara Rubino - 26/12/2016 10:49:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Angelo, ma perché ti sei svegliato così male?
Vecchi e storditi siamo dentro, non ci sono più bambini perché non c’è meraviglia e speranza nel futuro, tutti bianchi, come la farina: raffinati, il bambino di gesso è proprio questo un bambino solo in apparenza.
Mi sono permessa di replicare perché dove c’è letteratura come nel testo riportato da Amina le parole sono di tutti.
Buona giornata!

 Nando - 26/12/2016 10:40:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Angelo, perdonami, ma non ho compreso il tuo commemto ed il riferimento alla poetessa Amina Narimi: potresti spiegarti meglio affinché posso io capire ed eventualmente replicare? Ad ogni modo, tanto per non generare equivoci: Il Natale non appartiene solo all’Europa ed è comunque vero che l’Europa ha quasi totalmente smarrito la Novita del Natale; infine, il Verbo è oltre un simulacro di gesso.

 Angelo Ricotta - 26/12/2016 09:46:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Amina Narimi "E’ un mondo senza infanzia. Siamo tutti vecchi e storditi. Da noi non nasce più nessuno: non ci sono più bambini fra noi. Siamo tutti stanchi: tutta l’Europa è stanca: un mondo intero di bianchi, vecchi e stanchi. Il solo bambino delle nostre case saresti tu, Gesù, ma sei un bambino di gesso! Nulla più triste dei nostri presepi: in questo mondo dove nessuno più attende nessuno."

Pure a Natale bisogna sentirsi offendere da persone che disprezzano noi e le nostre tradizioni. Vergogna!

 Silvia De Angelis - 25/12/2016 19:00:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Un testo poetico spontaneo ,ricco di quelle sensazioni vere e semplici,
che ci aspettiamo in un momento di speciale sacralità
Molto bello leggerti, Nando, auguri di festività liete,silvia

 Nando - 24/12/2016 21:35:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Leggervi è sempre una Vigilia, di cui vi sono grato.

 Narimi - 24/12/2016 13:30:00 [ leggi altri commenti di Narimi » ]

è mattino pieno in questa notte, è una vita che tracima nell’immensa luce rovesciata per essere ogni cosa quando cresce, grazia all’interno della propria stessa gravità, lì dove Lui viene sempre, di nascita in nascita Evento gravido dell’Altro..
Leggendoti mi hai condotto per mano a David Maria Turoldo, che così rispondeva a chi gli domandava cosa fosse per lui Natale scrivendo come fanno i puri di cuore, i bambini, la sua ”Lettera di Natale”:
“Sono tempi di grande spettacolo, se volete, di grandi parate, ma di poche verità, tempo di apparenze più che di apparizioni.
Quando a uno si dice: guarda che hai un cancro, bello bello, seduto nel centro del ventre come un re sul trono, allora costui - se cerca di avere fede - fa una cosa prima di altre: comincia ad elencare ciò che conta e ciò che non conta; e cercherà di dire, con ancora più libertà di sempre, quanto si sente in dovere di dire, affinché non si appesantiscano ancor di più le sue responsabilità. E continuerà a dirsi: la Provvidenza mi lascia ancora questo tempo e io non rendo testimonianza alla verità! E’ dunque per queste ragioni, caro Gesù, che mi sono deciso a scriverti in questo Natale.
Non credo proprio per nulla ai nostri Natali: anzi penso che sia una profanazione di ciò che veramente il Natale significa, costellazioni di luminarie impazzano per città e paesi fino ad impedire la vista del cielo. Sono città senza cielo le nostre. Da molto tempo ormai! E’ un mondo senza infanzia. Siamo tutti vecchi e storditi. Da noi non nasce più nessuno: non ci sono più bambini fra noi. Siamo tutti stanchi: tutta l’Europa è stanca: un mondo intero di bianchi, vecchi e stanchi.
Il solo bambino delle nostre case saresti tu, Gesù, ma sei un bambino di gesso! Nulla più triste dei nostri presepi: in questo mondo dove nessuno più attende nessuno. L’occidente non attende più nessuno, e tanto meno te: intendo il Gesù vero, quello che realmente non troverebbe un alloggio ad accoglierlo. Perché, per te, vero Uomo Dio, cioè per il Cristo vero, quello dei “beati voi poveri e guai a voi ricchi”; quello che dice “beati coloro che hanno fame e sete di giustizia ..”, per te, Gesù vero, non c’è posto nelle nostre case, nei nostri palazzi, neppure in certe chiese, anche se le tue insegne pendono da tutte le pareti...Di te abbiamo fatto un Cristo innocuo: che non faccia male e non disturbi; un Cristo riscaldato; uno che sia secondo i gusti dominanti; divenuto proprietà di tutta una borghesia bianca e consumista.
Un Cristo appena ornamentale. Non un segno di cercare oltre, un segno che almeno una chiesa creda che attendiamo ancora…Eppure tu vieni, Gesù; tu non puoi non venire…Vieni sempre, Gesù. E vieni per conto tuo, vieni perché vuoi venire. E’ così la legge dell’amore. E vieni non solo là dove fiorisce ancora un’umanità silenziosa e desolata, dove ci sono ancora bimbi che nascono; dove non si ammazza e non si esclude nessuno, pur nel poco che uno possiede, e insieme si divide il pane.
Ma vieni anche fra noi, nelle nostre case così ingombre di cose inutili e così spiritualmente squallide. Vieni anche nella casa del ricco, come sei entrato un giorno nella casa di Zaccheo, che pure era un corrotto della ricchezza. Vieni come vita nuova, come il vino nuovo che fa esplodere i vecchi otri. Convinto di queste cose e certo che tu comunque non ci abbandoni, così mi sono messo a cantare un giorno:
Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni , figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre , Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e dunque vieni sempre, Signore.
(David Maria Turoldo)

Buon Natale PoetaMioFratelloAmato

 Klara Rubino - 24/12/2016 10:09:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Con elegante e colta semplicità e sensibilità ci mostri il messaggio più autentico del Natele non solo cristiano, ma universalmente umano.
Grazie ed auguri di un sereno e felice Natale!

 Elsa Paradiso - 24/12/2016 09:29:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

Emana amore e fratellanza questa tua.
Piaciuta assai.
Un abbraccio e buon Natale.

 Sara Cristofori - 23/12/2016 23:04:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

profonda verità in questa tua che ha colto l’essenza del Natale... Auguri!

 Salvatore Pizzo - 23/12/2016 20:49:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Non sono credente,ma di questi versi debbo riconoscerne la spiritualità che ne trasuda da ogni parola...
Molto sentita
Un caro saluto

 Gabriela Verban - 23/12/2016 17:36:00 [ leggi altri commenti di Gabriela Verban » ]

Una bellissima poesia in cui l’autore sembra di riordinare in qualche modo l’universo ed i cicli universali; tutto intorno alla Nascita di Cristo. Un vero miracolo di Natale.
Tanti auguri per il Natale!

 Laura Turra - 23/12/2016 16:40:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Sì, ha ragione Alessandra, questa poesia è un dono assoluto. In essa hai colto la verità del Natale: un evento, un fatto, non un pensiero sentimentale. Il Cielo sceso sulla terra. Un miracolo. Come diceva Wisława Szymborska: l’inimmaginabile è immaginabile. E finalnente incontrabile.
Tutti gli auguri più belli, Nando!

 Alessandra Ponticelli Conti - 23/12/2016 15:58:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Grazie, Nando, per questo bellissimo dono!
Con tanto affetto, i miei più cari auguri di buon Natale
Alessandra

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