Ali di porpora non spieghi ancora. Di fresca rugiada sorvoli i fili d’erba in punta di piedi. La mano accorta sfiora petali di rosa, senza paura di pungere le dita. Tra i rovi più alti, insidie e inganni sono negli occhi di chi incontra il tuo stupore. Ma riconosci i cristalli -tra le rocce dure- e con vigore di fiato canti la tua innocenza. E’ il mare a raccontare d’onde impetuose -ma tu ascolti il vento- e guardi l’orizzonte. Trasformi nei tuoi sogni, pensieri cupi in nuvole e i desideri in voli arditi. Un raggio di sole un giorno illuminerà il tuo sorriso: profumerà l’aria di rose -miracolo di un rapimento- e sarà alba e tramonto -di amore e fanciullezza- in un solo momento.
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Maura Potì
- 24/04/2010 15:58:00
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Grazie, vi voglio bene!
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Fiammetta
- 23/04/2010 22:47:00
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Carissima Maura, io e la mia ventunenne (peraltro terzogenita) siamo commosse e felici per averci donato insieme ad una straordinaria poesia e sopratutto insieme alla tua Roberta, una nuvola roseo-violetta del tuo cielo. Auguri ad entrambi e felicitazioni a quei poeti che hanno saputo cogliere la sacralità dellevento.
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maura potì
- 21/04/2010 20:59:00
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Nando, siamo qui, io e la mia neo diciottenne, stupite e commosse per questo inatteso regalo! Sembra scritto proprio per lei che, fino a qualche settimana fa, forse per la troppa ansia che il festeggiamento di un compleanno così importante può comportare, avrebbe preferito fare un viaggio, per esorcizzare la paura di un cambiamento forse, o per sottrarsi ad un momento in cui ti è quasi imposto il ruolo da protagonista...forse per tutto questo e ancora dippiù, per una ragazzina insicura ma tenacemente contraria alle convenzioni e ai conformismi! Tu, con queste bellissime parole, le hai trasmesso il valore del rito, della celebrazione, del festeggiamento, e con me hai condiviso il profondo significato della creazione, della nascita e del meraviglioso cammino insieme in questo stupefacente viaggio che è la vita, dove quando meno te lo aspetti, un pellegrino incrociato per strada, ti consegna un simbolo che recita verità che non saresti mai riuscita a trasmettere con tanta semplicità ed efficacia. Grazie, davvero
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Nando
- 21/04/2010 18:35:00
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(Chiedo scusa, forse occupo troppo spazio, ma volevo ancchio fare gli auguri alla festeggiata, prendo in prestito un brano tratto da un libro di Nouwen). I compleanni vanno festeggiati. Penso sia più importante festeggiare un compleanno che il successo di un esame, una promozione, o una vittoria. Festeggiare un compleanno significa infatti dire a qualcuno: <<Grazie perché sei tu>>.Festeggiare un compleanno significa esaltare la vita ed essere lieti per essa. A un compleanno non diciamo <<Grazie per quel che hai fatto, o detto o compiuto>>. No; diciamo: <<Grazie perché sei nato e sei fra noi>>. Ai compleanni si festeggia il presente. Non ci lamentiamo per quel che è accaduto e non speculiamo su quel che accadrà, ma poniamo al centro una persona e vogliamo che ciascuno le dica: <<Ti amo>>. Conosco un amico che al suo compleanno viene preso dai suoi amici, portato nella stanza da bagno e gettato, vestito e tutto, in una vasca piena d’acqua.Ognuno attende con ansia il suo compleanno, anche lui stesso. Non ho idea da dove sia venuta questa tradizione, ma essere preso e <<ribattezzato>> sembra un modo molto bello di festeggiare la propria vita. Siamo resi consapevoli che pur dovendo stare con i piedi per terra, siamo creati per raggiungere i cieli, e che, pur insudiciandoci facilmente, possiamo sempre essere lavati e di nuovo netti, e la nuova vita può ricevere un nuovo inizio. Festeggiare il compleanno ci ricorda la bontà della vita, e in questo spirito in verità dovremmo celebrare il compleanno della gente ogni giorno, mostrando gratitudine, bontà, perdono, gentilezza, affetto. Sono dei modi per dire: <<Ĕ bello che tu sia vivo; è bello che tu cammini con me su questa terra. Rallegriamoci e festeggiamo. Questi è il giorno che Dio ha fatto perché noi esistessimo, ed esistessimo insieme>>. Henri J. M. Nouwen
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Maura Potì
- 21/04/2010 13:48:00
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Grazie, amiche mie! A Maria: qualche indizio devo avervelo pure dato ; ) Mi fa piacere però! vuol dire che continuo a conservare una qualche "freschezza" : ) Sono in vena di sincerità, almeno per oggi: è ufficiale, sono stata una mamma "attempata", ho avuto mia figlia a 34 anni e quindi...
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Maria Musik
- 20/04/2010 23:56:00
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Difficile dedicare una poesia alla figlia: i più grandi poeti sono "caduti" nellarduo tentativo. Credo che la tua sia una bella prova! Commento fuori contesto: leggendoti, tutto avrei pensato meno che avessi letà per essere mamma di una diciottenne! :-)
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Loredana Savelli
- 20/04/2010 19:22:00
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Non è mai stucchevole scrivere ad un figlio/a, i diciottanni sono una tappa significativissima e, se possibile, aggiungono allamore materno un alito di libertà che non è deresponsabilizzazione ma trasformazione dallaccudimento (prevalentemente) al rapporto adulto. Certamente il passaggio non sarà immediato ma formalmente si cambia status, anche come genitori. Auguri ad entrambe!
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Maura Potì
- 20/04/2010 17:37:00
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Grazie, Loredana, domani è il 18° compleanno della mia Roberta e volevo farle una dedica damore ma...non è semplice sai scrivere lamore per una figlia adolescente? Spero di essere riuscita ad esprimerlo, senza essere troppo stucchevole! So che capisci e ti ringrazio tantissimo di avermi lasciato un commento, anzi, un apprezzamento : )
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Loredana Savelli
- 20/04/2010 15:22:00
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Stupenda. Accorata, di un amore puro, capace di grande rispetto.
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