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Scrivi un commento al testo di Chiara Gasperini
Come quel canneto

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Non mi sono mai allontanata,
come quel canneto che cresce,
lungo la strada ferrata,
e piega il capo al treno che passa.

Così fedele al suo terreno,
niente sa della verde riva
e dello sciacquio di certe ore
trascorse vicino al fiume.

Non sa la dolcezza dell’acqua
Che accarezza il piede stanco
E non conosce il ristoro
Offerto da un abbraccio.

Il grido del treno
è l’unico richiamo
d’amore
che abbia mai ascoltato.

 fofo - 20/04/2010 14:02:00 [ leggi altri commenti di fofo » ]

meravigliosa

 Nando - 19/04/2010 20:05:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Bella e struggente.

 Antonio Braile - 19/04/2010 18:09:00 [ leggi altri commenti di Antonio Braile » ]

Il grido richiama al richiamo del treno

 lino - 18/04/2010 22:56:00 [ leggi altri commenti di lino » ]

Splendida. La metafora appartiene ai poeti in generale ma l’allegoria che tassello dopo tassello, figura dopo figura, disegna un mosaico complesso, coerente e compiuto, è proprio dei poeti icastici, che si esprimono attraverso gli oggetti di un dato scenario. Complimenti, le sue immagini si fondono ed esprimono perfettamente.

 Lorena Turri - 18/04/2010 22:39:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Davvero bella. Complimenti.

 Roberto Maggiani - 18/04/2010 22:15:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

La tua poesia mi ha molto colpito per la precisione dell’analogia e per la sua particolarità: il cannetto che si flette al passaggio del treno e la sua obbligata staticità, si contrappongono, ingenerando contrastanti sensazioni. Mi piace anche la precisione dei versi.

 Loredana Savelli - 18/04/2010 21:54:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Veramente bella.
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