Scrivi un commento
al testo di Federico Zucchi
Il vespro della piscina
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Il vespro della piscina
In piscina, un venerdì sera, nuoto per sbaglio nella corsia veloce. Subito vengo inseguito braccato e superato sul fianco sinistro.
Prima di cambiare corsia mi fermo a bordo vasca a guardare lo sciame vespertino dei nuotatori.
Cosa temiamo così tanto di perdere? Perché ci disponiamo come eserciti in schiera senza parlarci, guardandoci appena sopra il pelo dell’acqua?
La malinconia delle piscine e i loro interpreti muti la pioggia che picchia sulla tettoia senza bagnarci.
La sapienza delle piscine la capienza dei corpi scolpiti il nostro nuotare appaiati sfiorandoci i polsi, senza capire come calcare bracciate più folte di tolta paura.
|
|
|