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Tu hai promesso amore

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Percorrevo la circonvallazione

e piangevo

sperando che ogni pedalata

potesse allontanarmi

dalla solitudine.

Sul ponte la tua voce

mi diede sollievo –

nella diversità

mi fece sentire legittimo.

Colui che venne

lo accolsi con dedizione

e fedeltà.

 

Ma i tuoi epigoni

hanno arroganze

con cui tagliano a metà

la mia esistenza:

ti innalzano preghiere

come se io non stessi

notte e giorno al tuo fianco

e non potessi ascoltare

le loro maldicenze.

Hanno dimenticato

che tu hai promesso amore.

 

 Mariolina La Monica - 11/03/2016 13:07:00 [ leggi altri commenti di Mariolina La Monica » ]

Perdonami Nando, ma non volevo offendere nessuno in particolare, anche perchè, non conoscendovi personalmente, non mi azzardo a dare giudizi. Ho solamente espresso la mia sensazione di oppressione subito dopo la lettura di alcuni commenti e, se permetti, il mio pensiero, che non è assolutamente basato sulla prevaricazione, ma sull’amore ed il rispetto della persona umana chiunque essa sia.
Pertanto, TREGUA! Smettiamola di polemizzare su un argomento in cui ognuno resta fermo sulle proprie posizioni e risponde alla propria coscienza.

 Nando - 10/03/2016 22:06:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Credo sia inutile girarci attorno: il commentatore medioevale ritengo sia io; tanto vale riconoscerlo apertamente, senza poco credibili reticenze.
Anch’io rimango basito: utilizzare il valore formale della poesia di Roberto o la bellezza di Roberto come poeta (la poesia si salva o per la forma oppure non si salva, poiché ogni contenuto è suscettibile di critica, più della forma, che resta comunque rivolta alla critica degli esperti e non all’imperizia del lettore comune) per nascondere quanto lo stesso Roberto vuole è proporre attraverso questo testo (e non solo questo testo) e i suoi commenti, significhi rincorrere un oscurantismo medioevale del pensiero (che poi ridurre il Medio Evo in una o due categorie di pensiero non è un approccio scientifico e ritengo alieno dal metodo di studio applicato dagli storici.
Ora, per non farla troppo lunga:
Si rivendica il diritto erotico all’amore per ogni coppia umana a prescindere dalle loro caratterizzazioni sessuali? Sono d’accordo; si rivendica il diritto ad un riconoscimento giuridico tale da tutelare i membri che compongono la coppia affettiva? Sono d’accordo; si rivendica il diritto alla genitorialità per una coppia omosessuale? M’interrogo intanto su come un desiderio diventi un possibile diritto, inoltre m’interrogo sulla giustezza che questo desiderio individuale diventi realtà sociale. E’ questa mia posizione oscurantista? Eventualmente ritengo che se lo sia lo è al pari di quella che la definisce tale; ed etichettandola non fa altro che posarsi sugli stessi atteggiamenti mentali che portano al razzismo. SI rivendica invece il diritto al ricorso alla maternità surrogata o in previsione alla “fabbrica degli umani”? Assolutamente contrario e se questa posizione è medievale allora ben venga il Medio Evo, che in poi sia stato (io a differenza di molti di voi non ho studiato e sono perciò un profondo ignorante, mi devo fidare o degli intellettuali o del miuo istinto: a volte coincidono a vlte no, così come capita quando ascolto voi intellettuali, poiché c’è chi la pensa in un modo e chi la pensa al contrario, pertanto un incolto come me potrebbe non sapere che “pesci pigliare”) così peggiore della Shoa, di Nagasaki e Hiroshima o del Vietnam…
Vi chiedo scusa, sono davvero un uomo ignorante e perciò mi dovrei tacere, ma a volte anche la logica del vostro leggere ed argomentare Sarebbe più onesto dire: io scelgo così senza pretendere che in ciò vi sia la verità o l’intera verità. Infine direi che ci vuole sempre molta prudenza nell’interpretazione del Cristo, visto che la storia del cristianesimo è già ricca di “letture” scismatiche.


 Mariolina La Monica - 10/03/2016 19:53:00 [ leggi altri commenti di Mariolina La Monica » ]

Mi sembra di vivere ancora in un’epoca andata, finita, trascorsa, per dirla chiaramente, mi sembra di stare nel medio evo, leggendo alcuni di questi commenti che non tengono in alcun conto l’insegnamento del Cristo, il quale ci ha insegnato amore, immedesimazione a piene mani negli altrui problemi, e non differenzazioni, né tanto meno ghettizzazioni di sorta. Qui, si è spostato il perno del discorso dalla poesia a tutto ciò che sta attorno alla situazione di Roberto, che, ricordiamolo, è autore di una magnifica poesia, da cui traspare tutto il suo disinganno e il suo rammarico per ciò che credeva fosse un suo diritto naturale,come vivere e amare. Lui, che a mio avviso è non solamente una persona colta, ma anche coraggiosa che lotta per poter vedere infine realizzato il sogno di un universo molto meno settario ed equo, in cui l’uomo, non venga valutato dalle sue tendenze sessuali, ma dall’amore che sa dare, da ciò che realmente è nell’anima.

 Nando - 10/03/2016 06:26:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Perdonami, Franca, poiché anch’io ho contribuito al dibattito, se siamo andati oltre la poesia è perché abbiamo seguito lo stesso Roberto, che così ha voluto: è stato il suo commento a spostare l’attenzione dal sentimento alla fede e della fede istituzionalizzata come impatto sulla vita collettiva. Interpellato come credente, come credente ho partecipato alla discussione.

 Franca Alaimo - 10/03/2016 02:18:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

E la poesia? questo grido d’amore vogliamo dimenticarlo?
Tutto questo parlare sui diritti delle coppie, standard o meno, sta cominciando a nausearmi, perché, secondo me, di che si parla? Se si parla d’amore, l’amore è un peccato? che altro vogliamo criticare? I sesso? E’ un peccato il sesso?
Io voglio parlare della poesia, perché Roberto qui vuole proporre se stesso come poeta, che, in quanto tale, racconta in versi due momenti di dolore, legati alla sua storia amorosa: il primo legato alla gioia dell’incontro che ha posto fine alla sua solitudine; il secondo al dolore causatogli da quanti vorrebbero sporcarlo questo amore, che è fedele, che è fatto di giorni e notti condivise, che è il fulcro della sua vita.
E il modo in cui ce li racconta, ci commuove, perché è un modo limpido, sincero, appassionato. Perché ha scritto una bellissima poesia.

 Klara Rubino - 07/03/2016 08:51:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno Roberto,
la tua poesia mi ha ricordato l’urlo di Munch, per l’autenticità del dramma esistenziale che comunica.
Riporto un testo del suo diario scritto in ospedale
:""...e mi sono sentito un pupazzo, fatto solo di occhi e di bocca, senza corpo, senza peso, senza volontà, se non quella di urlare, urlare, urlare... Ma nessuno mi stava ascoltando: ho capito che dovevo gridare attraverso la pittura, e allora ho dipinto le nuvole come se fossero cariche di sangue, ho fatto urlare i colori. Non mi riconoscete, ma quell’uomo sono io. [...] L’intera scena sembra irreale, ma vorrei farvi capire come ho vissuto quei momenti. [...] Attraverso, l’arte cerco di vedere chiaro nella mia relazione con il mondo, e se possibile aiutare anche chi osserva le mie opere a capirle, a guardarsi dentro. »

 Giuliano Brenna - 07/03/2016 01:02:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Caro Nando, a parte che l’ordine degli psicologi si è abbondantemente espresso in modo positivo sulla possibilità e la capacità delle coppie omosessuali di crescere bambini. A parte che questa possibilità è prevista nell’ordinamento di ormai tutte le nazioni europee, ma a parte questo, così come è stata abolita la schiavitù in America, così come si è combattuta la discriminazione razziale, così come le donne hanno ottenuto il voto, si è giunti al suffragio universale, allo stesso modo questo pregiudizio tutto italiano - ormai - finirà. Vedrai.

 Ferdinando Battaglia - 06/03/2016 22:35:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Caro Giuliano, credo sia un’operazione non corretta intellettualmente voler porre sullo stesso piano il tema delle unioni civili con il tema della procreazione indiretta oppure dell’adottabilità dei figli da parte delle coppie omosessuali, così com’è scorretto intellettualmente o improprio concettualmente il voler paragonare le discriminazioni richiamate nel tuo commento appunto con il tema della prole nella coppia omogenitoriale; è un’operazione ideologica e vale appunto come tale, a prescindere se in un futuro arriveremo a dimostrare scientificamente l’ininfluenza del genere rispetto allo sviluppo della prole o nell’assimilazione culturale da parte del vivere collettivo organizzato delle nuove forme dell’amore affettivo relazionale. Poiché, una cosa sono i diritti, un’altra la fruibilità di un desiderio per quanto legittimo ma che impatti sul sociale o comunque che interpelli politicamente il cittadino. D’altronde, limitazioni al desiderio individuale o al bisogno soggettivo, operazioni repressive o coercitive poste in essere da parte della collettività (Stato) sono esistenti ed effettive, basti pensare all’impossibilità di commercializzare un proprio organo, l’obbligo scolastico per i minori (obbligo di legge imposto dallo Stato che lascia poi ricaderne in parte i costi sul soggetto famiglia), le vaccinazioni obbligatorie etc. etc. Sono delle assurdità argomentative o violazioni delle libertà individuali? Soppressioni dei diritti o tutela dei più deboli? disconoscimento dell’autodeterminazione o necessità di organizzare una convivenza collettiva? E con quali argomentazioni scientifiche sono sorrette tali imposizioni? E con quali risultati positivi? Certo, dipende sempre dal punto di vista che si sceglie. Infine, non vi sembra una forma di "razzismo" (mi riferisco al commento qui di Roberto ma letto ancora in altre occasioni) quanto espresso in queste parole: "è chiaro il mio pensiero e anche quello del mondo occidentale, cioè del progresso"!? Come a dire: Al di fuori di quel che pensiamo noi, non v’è alcuna verità degna di questo nome, nessuna civiltà se non si uniforma al Progresso così come lo intendiamo o lo valorizziamo noi (e perché queste parole si "avverino", basta chiudere gli occhi sui guasti sociali del mondo Occidentale; chiuderli a tal punto vito che anche l’"imbalsamata" Chiesa cattolica se n’è dovuta occupare - v. crisi ambientale e povertà nel mondo -). Ma si sa, siamo noi tutti discendenti del grande uomo bianco...


 Giuliano Brenna - 06/03/2016 21:11:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Tutto quello che si legge sui vari pregiudizi contro le unioni civili, il matrimonio omosessuale, le famiglie arcobaleno e così via si è già letto, visto, sentito con i diritti alle donne, con la libertà degli schiavi, con gli ebrei. Quindi è argomento vecchio e frusto, la discriminazione ha sempre le stesse parole e la Storia ci ha dimostrato chi aveva ragione e chi no.
La novità di questo periodo è cosa sarà mai "naturale"? Naturale è quel che sgorga spontaneo in petto. Anche il voler accudire un bimbo che chi ha avuto gli strumenti per poterlo generare invece ha preferito abbandonare; quale delle due cose è più naturale?

 Nando - 06/03/2016 17:30:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Purché Roberto non si tenti di giustificare, in modo strumentale, ciò che non è un dato naturale con ciò che invece ce lo ha consegnato la natura e la cultura l’ha deformato o vilipeso, come è il caso della diversità etnica; e non mi sembra intellettualmente onesta la tua operazione ’ideologica", che tenta artatamente di screditare, non con argomentazioni razionali, ma con etichette pregiudiziali (oscurantismo) quello che per me è un dato reale (naturale); per cui credo non sia assimilabile questa mia posizione ad alcun razzismo di sorta, poiché la diversità razziale è un dato naturale, mentre la proliferazione omogenitoriale nasce dalla tecnica scientifica e non dalla spontaneità naturale. Quindi, direi,di non addebitarmi colpe (razzismo) che non mi riconosco, per indebolire (pregiudizPurché Roberto non si tenti di giustificare, in modo strumentale, ciò che non è un dato naturale con ciò che invece ce lo ha consegnato la natura e la cultura l’ha deformato o vilipeso. E non mi sembra intellettualmente onesta la tua operazione ’ideologica" che tenta artatamente di screditare non con argomentazioni razionali ma con etichette pregiudiziali, quello che per me è un dato reale, non assimilabile questa mia posizione ad alcun razzismo di sorta, poiché la diversità razziale è un dato naturale ,mentre la proliferazione omogenitoriale nasce dalla tecnica scientifica e non dalla spontaneità naturale. Quindi, direi di non addebitarmi colpe (razzismo) che non mi riconosco, per indebolire (pregiudizialmente) perché assimilata a quella) una posizione altrettanto legittima della tua. Per cui, viviamo entrambi sereni, sarà la Storia a decidere i destini.

 Roberto Maggiani - 06/03/2016 17:04:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ciao Nando, non ho tempo per discutere di principi che ormai do per assodati, riguardo alla concezione di famiglia è chiaro il mio pensiero e anche quello del mondo occidentale, cioè deol progresso. Quando ho letto la tua scritta: "...quella che non è una verità né naturale né universale, ma frutto di una parziale visione contemporanea e derivata dal dominio tecnologico della scienza." Sono saltato sulla sedia per il semplice motivo che questa tua affermazione paventa, esplicitamente, un pensiero oscurantista... questa tua stessa frase poteva essere pronunciata anni fa e allora avrebbe giustificato il fatto che i neri dovevano continuare a essere considerati una razza inferiore e nessun diritto doveva essere a loro dato... è stata la scienza a farci rendere conto (con il buon senso e la fede non ci si riusciva ad arrivare) che non esistono razze umane. Insomma devo ringraziare il progresso, anche scientifico, per l’affrancamento dalle più becere credenze. Stai sereno e vivi lasciando vivere.

 Nando - 06/03/2016 15:22:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Eh, sì Maria, davvero liberi ciascuno di pensarla in modo ptoprio e di dare a questo pensiero un orientamento politico nel vivere comunità politica in confronto democratico. Con buona pace di chi vede teocrazie dappertutto anziché non l’egualitario diritto ad esprimersi cultura e orientamento di pensiero. Sul resto del discorso, vi sarebbe molto da dire, ma non sono io così capace di argomentare contro i fondamenti di una diversa scelta culturale, che rimane appunto un’opzione tra le altre e non può pretendere, al pari delle altre, criteri di assoluta veridicità.

 Maria Musik - 06/03/2016 15:03:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Da quel che scrivi, Nando, deduco che se, per ipotesi, sposassi la tua idea la conseguenza sarebbe quella che "famiglia" diverrebbe un’accezione che riserveremmo, esclusivamente, a padre (maschio), madre (femmina) sposati con figli.
Bene: se così fosse allora propongo l’abolizione dell’uso della parola famiglia unita a "francescana", "salesiana", ecc. Sono comunità monogenere, quindi, non famiglie. Non usino questa parola e conservino il nome di comunità religiosa. Togliamo anche "casa famiglia": i figli non sono fratelli e non ci sono padre e madre regolarmente sposati; la si chiami, più opportunamente, comunità tutoriale o tutelante. Oh, poi, via "famiglia" da ogni descrizione scientifica di gruppi di animali o piante... Fuori luogo e fuorviante. Nonna e nipote, nato da figlia non sposata e morta di parto, che convivono... non sono una famiglia. Ogni singol, a qualunque titolo, che vive con un figlio non può parlare della sua situazione come di una famiglia.
Posso continuare a scrivere assurdità per un anno e so che neanche vale la pena: io il termine famiglia lo lascio libero da cappi e, soprattutto, affermo con decisione che nessuno ha il diritto di pretendere il copyright di una istituzione che attraversa (e nei più diversi modi) la storia dell’uomo dalla sua nascita e ben prima dell’Avvento della Sacra Famiglia che, pensaci bene, ha avuto anche lei le sue "stranezze", a partire da un utero offerto in dono e da una verginità post partum. E ti assicuro che ne scrivo non con tono dissacrante ma con meraviglia per il significato immenso di ambedue i "miracoli" (facciamo tre perchè, anche se trascurato, un giovane ebreo, di oltre 2000 anni fa, che sposa una promessa già incinta invece di ripudiarla e farla lapidare, è pure lui un bel miracolo). Eventi incredibili ma che hanno un portato rivoluzionario se li "leggiamo" nel loro significato profondo.
Detto questo, libero tu di dissentire, liberi noi di aprire la porta e il cuore come meglio riteniamo.

 Ferdinando Battaglia - 06/03/2016 12:09:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Cara Maria, a me non sfiora il dubbio ma la certezza che la mia verità non coincida con la verità dell’altro o con la Verità, ma è proprio per questo che posso permettermi di non condividere l’idea che la famiglia non abbia un’identità naturale e possa confondersi con altre formazioni; altro è il discorso sulla coppia come relazione affettiva, altro il tema dei diritti fondamentali. Infine, ho semplicemente "reagito" ad una novità che non c’era al mio arrivo, una novità il cui contenuto non condivido con la libertà del dissenso.
Sugli attacchi passati, per i quali posso ringraziare l’intervento della Redazione, un intervento comunque spontaneo e mai (se non ricordo male) invocato, non si trattava solo di attacchi contro appartenenze ideali o ideologiche, ma in ultimo di vere accuse diffamatorie quanto infondate, su cui si è steso il pietoso velo della dimenticanza.

Con stima

 Maria Musik - 06/03/2016 11:01:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Caro Nando,
scusa se ti rispondo io (ma d’altra parte hai tirato in ballo una scelta redazionale e io sono nella redazione) invece di Roberto e lo faccio non per amor di polemica ma per amore e basta.
Se, dopo aver letto QUESTA (non sto urlando è che non ho la possibilità di sottolineare)poesia, l’unica voglia che ti è venuta è stata prima di chiedere chi sia Abele e poi di far polemica per "l’etichetta", mi sento di risponderti con serenità di farti sfiorare dal dubbio se quanto affermi non sia anche esso permeato da una verità né naturale né universale ma frutto di una parziale visione contemporanea e derivata dal dominio teocratico della Chiesa Cattolica. Sì perchè il disegnino e l’affermazione che qui si è aperti a tutti i tipi di famiglia non è una dichiarazione morale o scientifica quindi non pone alcun problema in tal senso.
Riprendo un esempio usato quando, in una brutta e vecchia polemica, come redazione prendemmo "le tue parti" e ci scontrammo con chi ti attaccava in quanto cattolico praticante. In quell’occasione, scrissi che questa era la nostra casa (della Redazione) e, da lì, continuai di metafora domestica in metafora domestica: da lì riprendo. Ognuno è libero di "avvisare" chi sta per bussare alla sua porta: c’è chi scrive "attenti al cane" e chi pone uno zerbino con la scritta "benvenuto!". Allora, l’etichetta dice che in questa casa le famiglie arcobaleno sono benvenute quanto TUTTE le altre perchè siamo per la famiglia, per TUTTE le famiglie. Il fatto che sul nostro zerbino mediatico ci sia scritto questo ti crea un problema di metodo scelto e di mezzo scelto? Il metodo è quello con il quale diamo visibilità a ciò che più ci sta a cuore e il "vettore" è LaRecherche.it, cioè la porta di casa nostra che è quella che è da sempre e non c’era bisogno della scritta per saperlo. Cos’è: dovevamo tenere la fiaccola sotto il moggio?
Comunque: l’affermazione è nostra, della redazione, e non implica che chi scrive e si confronta qui vi aderisca in toto o in parte.

 Franco Fabiano - 01/03/2016 12:10:00 [ leggi altri commenti di Franco Fabiano » ]

Caro Roberto,

poesia autenticamente meditata, scritta con sincerità e da me letta con partecipazione. Il tema della fede è connesso al nostro rapporto con il Sacro, con il Mistero dal quale scaturiscono domande, talvolta pressanti interrogativi ai quali vorremmo dare risposta. Non è sempre facile per l’uomo conservare la propria fede, in taluni casi vi è un allontanamento o addirittura una negazione, in altri casi si è assai combattuti nella propria sfera più intima e personale. La ricerca, però, è un fattore individuale, essendo l’uomo un individuo dotato di intelletto e ragionamento, pertanto ciascuno in questa ricerca vi apporta il proprio vissuto, vi antepone le proprie convinzioni.
Il testo, come dicevo, esprime il desiderio di un appagamento spirituale, che possa veramente confortare.

Saluti. Franco Fabiano

 Nando - 01/03/2016 08:25:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Caro Roberto, per amor di polemica (ma sai quanto nutri affetto e stima per te) direi che il rischio della deriva ideologica non sia solo di oggi e solo della religione, ma ogni visione che non incontri (o almeno vi si lasci interrogare) l’uomo nel suo vissuto concreto invero vi si incagli perdendo quel quid che pure a volte potrebbe contribuire a rendere più umano l’umano (non sempre e non tutte). In questo senso, mi colpisce la scelta redazionale di "imporre" all’etichetta del sito, quella che non è una verità né naturale né universale, ma frutto di una parziale visione contemporanea e derivata dal dominio tecnologico della scienza. Distrattamente non me ne ero accorto prima, ciò mi pone una scelta e non ancora di natura morale, però di metodo scelto e vettoriale dell’informazione.

 Roberto Maggiani - 29/02/2016 21:32:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Grazie care amiche e cari amici, del commento della vostra adesione o anche della divergenza, questo testo, e altri, nascono da una profonda meditazione personale sul mio rapporto con la fede... in un momento molto difficile, in cui mi pare di vedere intorno a me la fede staccarsi ragione per privilegiare una ideologia.

 Fiammetta Lucattini - 29/02/2016 10:21:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Bella, bella, bella.
Un caro saluto.

 Alessandra Ponticelli Conti - 29/02/2016 08:28:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Talmente bella che si commenta da sola. Vivissimi complimenti Roberto!

 Maria Musik - 29/02/2016 06:58:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Non c’è bisogno di commentare dal punto di vista dei contenuti, tristemente condivisibili. La poesia, invece, vale un "bravo" per l’incisività, la chiarezza, la pulizia del verso e del lessico, l’intellegibilità che nessuno esclude.

 Laura Turra - 29/02/2016 06:04:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Roberto, è una poesia delicata, la tua, e forte a un tempo. Invoca amore, perché questo è il bisogno più profondo dell’io, di ogni io. Auguro a tutti di sperimentare questo amore esclusivo che Dio ha per ciascuno e che ha mostrato nel sacrificio del Figlio.
Bello il video che mostra le "mie" montagne, i luoghi dove risiedono i natali della mia famiglia. Un saluto

 Nando - 28/02/2016 20:51:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Ognuno è per Cristo legittimo, come Cristo è legittimo per ognuno. Il giudizio che divide e che facciamo pesare sulle spalle gli uni degli altri appartiene solo a noi; ma fra noi, che sia dalla parte dell’io o dalla parte del tu, dalla parte del noi o dalla parte del loro, chi può dirsi l’Abele di turno?

 Loredana Savelli - 28/02/2016 17:23:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

La memoria, come ben sai, non è mai neutra e ognuno ricorda ciò che conviene. Siamo capaci, noi uomini, e i potenti di più, di grandi rimozioni...

Bella.

 Marco G. Maggi - 28/02/2016 16:47:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Molto bella e vera, Roberto. Volendo sottilizzare avrei sintetizzato mettendo come titolo "La promessa", perchè è quella la promessa essenziale, quella che conta, fatta dal Cristianesimo, ma hai reso comunque perfettamente. Complimenti per il video: le arte visive sono un marchio di famiglia...

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