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al testo di Sara Cristofori
Mille vite *
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La mia vita è mille vite iniziate in un momento che l’autunno era incipiente non ho mai considerato quegli anelli senza impegni io volevo storie antiche da potere tramandare. Senza vicinanze affini in balia di troppi mostri a cercare in superficie quel profondo che mancava senza appigli e senza vento per cambiare la deriva resta un legno abbandonato.
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Nando
- 22/07/2015 15:41:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
"Senza vicinanze affini in balia di troppi mostri a cercare in superficie quel profondo che mancava(...)
per cambiare la deriva resta un legno abbandonato".
Bella e terribile, terribile perché vera. Intensa e profonda. Sincera. spesso la nostra sete di felicità ci svela gli abissi che ci abito in profondità e, qualche volta, trasformano il tratto umano in mostruosità. Ecco allora affiorare quel sentimento del naufragio esistenziale, e il legno abbandonato assurge a simbologia salvifica.
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Sara Cristofori
- 22/07/2015 12:51:00
[ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]
vi ringrazio tutti per la lettura e i commenti :)
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Elsa Paradiso
- 22/07/2015 09:26:00
[ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]
Una ... basterebbe dal sentimento profondo da tramandare. Poesia che scorre con notevole musicalità e ritmo. Ti leggo sempre volentieri. Ciao, Sara.
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Fiammetta Lucattini
- 21/07/2015 10:21:00
[ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]
Sono rimasta deliziata dallespressione "anelli senza impegno". Quanto li ho desiderati, e come invece la vita mi ha destinato ad anelli - certi - che ormai trascino come catene, di cui non saprei liberarmi. Bella questa tua! Un abbraccio.
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Cristina Bizzarri
- 21/07/2015 09:38:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Il continuum di una storia in due parti divise di netto, con un punto. A metà. Cesura che prelude a una continuazione del racconto dove le difficoltà da superare, gli scogli, i "mostri" - che forse poi si interiorizzano anche - si è soli a combattere. Ma quel "mille vite" dellinizio e già annunciato dal titolo spiega, offre la soluzione. Solo così, con una personalità ricca e complessa, si può navigare "senza appigli e senza vento", come un "legno abbandonato". Forse è lontana la "terza navigazione" di cui parla Agostino, o forse - e mi sembra più probabile - è profondamente radicata nellanimo di chi scrive. Senza "anelli" - cioè dogmi o convenzioni - e per questo tanto più presente. Trovo questa tua poesia un autoritratto densissimo e significativo, oltte che molto bella per immagini e composizione. Ciao Sara.
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Adielle
- 21/07/2015 01:10:00
[ leggi altri commenti di Adielle » ]
Che bella!
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