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Mitologema

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Linee pulite di scale tra vetri

e curve veloci d’acciaio

qua e là.

Salgono e scendono popolazioni

in moto perpetuo,

viventi perplessità.

Ed ecco due trasportati dal vento

che s’incanala

tra corridoi lucidi e chiari -

come due passeri cercano cibo,

muovono il capo quattro occhi vigili.

Cerco riparo in fondo a un divano

di  finta pelle

in uno slargo che sa di Parigi

ma è solo un bar con tavolini 

in una radura tra due gironi,

quelli più alti delle boutiques.

Sono Beatrice con un libro in mano 

che a poco a poco attutisce i rumori.

Prima pensavo:

lei ha forma di cubo,

il collo incassato dentro le spalle -

ma non importa, poi riprendendomi,

lui ha l’aria stanca 

di chi ha scopato con soddisfazione.

(E qui ci voleva l’alessandrino).

Lo fanno spesso,

basta guardarli,

mi dico ancora e allontano lo sguardo

per rimanere in questo pensiero

non più di corpi ma di ombre lievi,

e non pensare al sedere di lei

grosso e quadrato -

non c’entra niente

se stanno bene e lui è felice,

penso e concludo.

Immersa

nella mia storia di una fuggita

da luoghi di orrori, di stupri e violenze

per approdare enfin à Paris

(chez un psy) -

dimentico tutto, e il cameriere,

mitologema

che pensa che sono quella che sono

eppure non sono -

è lì.

Io solitaria alla rimota parte

di me stessa uscendo -

fu galeotto il cocktail

e chi lo fece -

“as though of hemlock I had drunk” 

mi perdo, sono in tutti e più in nessuno.

Was it a vision?

Le stelle, le mie dolci stelle ... usciamo!

Le vent se lève! . . . il faut tenter de vivre!

 

Note superflue:

 

- “Ed ecco due trasportati dal vento” fa il verso alla famosa terzina dantesca del canto V dell'Inferno.

- "Salgono e scendono popolazioni in moto perpetuo, viventi perplessità", fa il verso a:

"Sotto la nebbia bruna di un’alba d’inverno, 
Una gran folla fluiva sopra il London Bridge, così tanta, 
Ch’io non avrei mai creduto che morte tanta n’avesse disfatta.
Sospiri, brevi e infrequenti, se ne esalavano, 
E ognuno procedeva con gli occhi fissi ai piedi" 

dalla "Terra desolata" di Thomas Eliot, primo movimento: "La sepoltura dei morti".

 

- Immersa nella mia storia di una fuggita … allude al romanzo: “Je ne suis pas celle que je suis”  di Chahdortt Djavann.

 - Io solitaria alla rimota parte di me stessa uscendo fa il verso a. 

"io solitario in questa rimota parte alla campagna uscendo" del Canto XI di Leopardi, "Il passero solitario".

 - Fu galeotto il cocktail e chi lo fece rimanda a “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse" del Canto V di Dante.

-  “as though of hemlock I had drunk” e "Was it a vision" sono  presi da “Ode to a Nightingale” di John Keats

 - "Le vent se lève! . . . il faut tenter de vivre! " è preso da « Le cimetière marin » di Paul Valéry.

 - L’immagine che ho messo a introduzione della poesia è un’illustrazione alla poesia

“The hollow men” di Thomas Eliot.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Cristina Bizzarri - 13/07/2015 21:52:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Pigy del tuo commento che mi onora
:-)

 Pigy - 13/07/2015 14:32:00 [ leggi altri commenti di Pigy » ]


notevole davvero questo tuo μυθολόγημα che scorre felice tra la dotta ricerca della citazione e il fresco “plazer” dei luoghi, fisici e letterari, ritrovati col gusto tutto “bizzarro” (ovvero tuo) di chi sa scorgere nel ritornante, e a volte banale, paesaggio del quotidiano il bagliore di una vitale e corroborante ispirazione poetica.
Piaciuta come non mai :))

  Cristina Bizzarri - 13/07/2015 14:19:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Buongiorno Nando, mitologema cristiano della Recherche.
;)

 Nando - 13/07/2015 14:12:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Una poesia gustosa, ben scritta e che vuole un approfondimento serio, rispetto all’impressione di divertimento immediata che può suscitare.
Per ora, mi preme sottolinearne un passaggio, che bene si accorda a quella rotonda sensualità di cui è pervasa (si dovrebbe poi andare al cameriere, il mitologema del titolo) e coerente con la “perfidia della faziosità” di uno sguardo femminile partecipe e complice (segno di acuta e sublime intelligenza non disgiunta dalla propria carnalità): “se stanno bene e lui è felice”

Ciao, Prof.!

  Cristina Bizzarri - 12/07/2015 20:59:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Buonasera Elsa, Ferdinando, Silvia, e grazie di aver fatto un giro nel Mitologema Mercato insieme a me.

 Silvia De Angelis - 12/07/2015 19:01:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Sempre originalissime, e assai creative, le tue disquisizioni poetiche, su cui è un piacere soffermarsi..
Buona serata, Cris, silvia

 Ferdinando Giordano - 12/07/2015 10:41:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

oh-o, che bel labirinto citazionista ed insieme originale. E quanto libero il sorriso di pizzo per il quale anche gli occhi lavorano.

 Elsa Paradiso - 12/07/2015 10:38:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

Poesia molto particolare, onirico-surreale la definirei.
I "facenti versi" si amalgamano fra loro ... con un ottimo risultato finale.
Ciao, Cristina.

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