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al testo di cristina bizzarri
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Linee pulite di scale tra vetri e curve veloci d’acciaio qua e là. Salgono e scendono popolazioni in moto perpetuo, viventi perplessità. Ed ecco due trasportati dal vento che s’incanala tra corridoi lucidi e chiari - come due passeri cercano cibo, muovono il capo quattro occhi vigili. Cerco riparo in fondo a un divano di finta pelle in uno slargo che sa di Parigi ma è solo un bar con tavolini in una radura tra due gironi, quelli più alti delle boutiques. Sono Beatrice con un libro in mano che a poco a poco attutisce i rumori. Prima pensavo: lei ha forma di cubo, il collo incassato dentro le spalle - ma non importa, poi riprendendomi, lui ha l’aria stanca di chi ha scopato con soddisfazione. (E qui ci voleva l’alessandrino). Lo fanno spesso, basta guardarli, mi dico ancora e allontano lo sguardo per rimanere in questo pensiero non più di corpi ma di ombre lievi, e non pensare al sedere di lei grosso e quadrato - non c’entra niente se stanno bene e lui è felice, penso e concludo. Immersa nella mia storia di una fuggita da luoghi di orrori, di stupri e violenze per approdare enfin à Paris (chez un psy) - dimentico tutto, e il cameriere, mitologema che pensa che sono quella che sono eppure non sono - è lì. Io solitaria alla rimota parte di me stessa uscendo - fu galeotto il cocktail e chi lo fece - “as though of hemlock I had drunk” mi perdo, sono in tutti e più in nessuno. Was it a vision? Le stelle, le mie dolci stelle ... usciamo! Le vent se lève! . . . il faut tenter de vivre!
Note superflue:
- “Ed ecco due trasportati dal vento” fa il verso alla famosa terzina dantesca del canto V dell'Inferno. - "Salgono e scendono popolazioni in moto perpetuo, viventi perplessità", fa il verso a: "Sotto la nebbia bruna di un’alba d’inverno, dalla "Terra desolata" di Thomas Eliot, primo movimento: "La sepoltura dei morti".
- Immersa nella mia storia di una fuggita … allude al romanzo: “Je ne suis pas celle que je suis” di Chahdortt Djavann. - Io solitaria alla rimota parte di me stessa uscendo fa il verso a. "io solitario in questa rimota parte alla campagna uscendo" del Canto XI di Leopardi, "Il passero solitario". - Fu galeotto il cocktail e chi lo fece rimanda a “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse" del Canto V di Dante. - “as though of hemlock I had drunk” e "Was it a vision" sono presi da “Ode to a Nightingale” di John Keats - "Le vent se lève! . . . il faut tenter de vivre! " è preso da « Le cimetière marin » di Paul Valéry. - L’immagine che ho messo a introduzione della poesia è un’illustrazione alla poesia “The hollow men” di Thomas Eliot.
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