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Mother do you think

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Qui finisce la morte

come in fondo si merita

dinamica:

il mio corpo perde anima

ad ogni ricorrenza.

Passeggera di un raggio di sole

vuole andare altrove sia possibile

scordarsi dei mie fallimenti

c' è sempre una madre che me li ricordi

con le sue rughe tridimensionali

quante ne ho scolpite con le mie mani?

I capelli nudi, le unghie vestite

di specchi d' avorio.

Sei venuta in camera mia

con quel coraggio che ti ha resa schiava dei tuoi bisogni

a pregarmi di risparmiare almeno questa porta

dopo che le ho sbattute tutte in preda all' ira

per essermi scordato chi fossi prima di morire un' altra volta

ai miei respiri, ai tuoi abbi fretta di tornare in forze

per un lavoro stratagemma del nostro pane quotidiano

che mi vide servo tra i servi per qualche giubbotto di pelle

che non mi va più e un mezzo di locomozione secondario.

Ti porterò a mangiare il pesce il giorno del tuo compleanno

con i soldi dell' affitto e la pensione d' invalidità 

un sorbetto al limone a sancire un patto di non belligeranza

per i prossimi tre furti d' identità

ipoteca sul futuro di una guerra tutta ancora da combattere

e mi dirai fossi morta io al posto di tuo padre

avresti avuto più coraggio a vivere

ma io sono proprio come lui

fossimo rimasti soli noi

non avremmo avuto più speranze

di un' ultima preghiera

quando la vedi nascere già prigioniera

nel campo di battaglia con gli occhi del cecchino.

 

 Adielle - 15/04/2015 01:36:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Sinceramente grazie per le bellissime parole.

 Laura Costantini - 14/04/2015 11:39:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Ci sono molte frasi su cui riflettere in questa tua poesia, ad esempio il coraggio che ti ha resa schiava dei tuoi bisogni o la preghiera che nasce già prigioniera o i capelli nudi, la morte dinamica. ..il conflitto e la sofferenza nostra e degli altri sono l’ unica occasione che abbiamo per guardarci dentro e magari riuscire a scoprire intime verità che ci possano far uscire dal tunnel labirinto in cui ci ritroviamo in questi giochi di amore e accuse.
Anch’io ho avuto un rapporto conflittuale con mia madre, le madri si sentono responsabili e allo stesso tempo vittime delle nostre sofferenze e noi ci sentiamo nei loro confronti sia vittime che carnefici.
Meglio, da grandi, svincolarsi, scegliere i propri maestri,amare se stessi e sarà molto più facile che vi perdoniate!
(Almeno per la mia esperienza)

 cristiana fischer - 14/04/2015 10:57:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

molto crudele, verso te stesso, e chi ti legge: l’impotenza in cui ci si dibatte, la sfinge che ci fissa ma non ci può salvare
(la chiamo sfinge perché, nonostante i sacrifici che le offri, non ha risposte ai "tuoi" indovinelli)

 Cristina Bizzarri - 14/04/2015 08:34:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

La poesia è testimonianza, spesso martirio. Dove più si sente più è potentemente bella. In un certo senso salva, è coraggio di dirsi e dicendosi si liberano energie che ci permettono di vivere anche una vita difficile, dove il primo ostacolo a noi stessi siamo noi stessi. Ma non è una colpa. È una storia. Io lo so Adielle. Qui appaiono in tutta la loro struggente contraddizione le personæ - testimonianze della tua storia, che il racconto poetico rende simbolo, archetipo. Poesia. Ciao.

 Lorenzo Mullon - 14/04/2015 08:12:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

è sempre una questione di punti di vista
fuggire al raggio di sole che tiene prigionieri
o apprezzare il suo sostegno
dipende da come viviamo i nostri limiti
la pienezza si può ottenere in tutti i modi e in qualsiasi giubbotto di pelle
se ci affezioniamo alle sue rughe tridimensionali

 Nando - 14/04/2015 06:52:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Una bellissima poesia, potente, come ha ben scritto Franca, un ritratto di madre dipinto con le parole filiali della propria crocefissione.

Ciao, Adielle.

 Franca Alaimo - 14/04/2015 00:29:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

E’ un testo potente, attraversato da una sorta di disperazione esistenziale, che mi ricorda la scrittura di certi "maledetti" della letteratura francese. E, tuttavia, la tenerezza sgorga da alcuni versi, rivelandosi al di là di certi conflitti relazionali. Colei che nonostante ama e ancora prega è pur sempre la madre-angelo.

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