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La forma degli alberi

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C’è un momento

- alla fine dell’inverno -

in cui stanno in un gesto essenziale,

intirizziti,

privi di orpelli.

Gli uccelli non vi si accomodano.

Il cielo è pietoso.

Ma a breve il legno

si ammorbidirà,

spunterà un frutto molle tra i solchi.

 

Nessuno pensi che sono impreparati alla vita,

né che provino vergogna.

In loro è già amore.

Si protenderanno all’esterno,

impudichi,

come vecchie signore ancora pregne

di dolce desiderio.

 

 Alberto Becca - 08/03/2015 21:14:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Se il desiderio è dolce, vero, genuino, le "signore" (e i "signori") mai sono vecchie e nemmeno pregne bensi’ il desidero come il sentimento è un tutt’ uno con il corpo , l’ anima, la mente, ormai cementato alle cellule, alle particelle piu’ infinitesimali del nostro essere. Poesia che, dalla terra, dall’ albero, conduce in modo suadente, impalpabile, molto molto in alto, in cielo (e anche oltre)

 Nando - 21/02/2015 12:16:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

"Affinché nessuno pensi che sono impreparati alla vita,/non proveranno più vergogna/del corpo ossuto./Tutto in loro è già amore" e "Si protenderanno verso l’azzurro", poi ancora: "come vecchie signore ancora pregne/di dolce desiderio".
Una poesia bellissima ed intensa, che si offre in due piani di lettura, distinti ed intersecantesi tra di loro:
I versi della prima citazione, aprono un orizzonte di significato più spirituale, il compimento di un percorso esistenziale che sfocia, per la fede, in quell’Altrove accessibile soltanto con l’Amore, un amore "erotico" che raggiunge l’agapico dell’Amore stesso (movimento discendente il primo e ascendente il secondo); e qui il testo evoca la figura della madre, di colei che, conosciuta la stagione primaverile della piena fioritura, presto o tardi conosce l’inverno dei rami spogli (in ciò assume una trasfigurante bellezza, un piccolo capolavoro); mentre nei versi della seconda citazione, ritroviamo, nello sguardo proprio alla Savelli, sguardo umanissimo, la dolcezza dell’autunno, che non ha colori meno belli delle altre stagioni. E qui apprezzo molto il commento di Lorenzo, certamente aggiungo di mio che affinché ciò accada, ci sarà sempre bisogno di un tu d’amore accogliente, pure fosse il proprio sé.
Cristiana, sempre d’intelligenza acuta, credo abbia colto il tratto femminile dell’ispirazione, e comunque pone la questione del linguaggio, su cui è interessante riflettere.

Ciao, Lory. Sei meno presente, ma i tuoi ritorni sono sempre una festa del cuore!

 Loredana Savelli - 21/02/2015 11:07:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grazie, amici. Gli alberi, sì. L’unica parte di natura che vedo, ultimamente. Per fortuna. Ciao

 Laura Costantini - 21/02/2015 10:48:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Ristoratrice questa tua stupenda poesia.
A volte osservare la natura e è la miglior cura per i mali dell’anima.

 Silvia De Angelis - 21/02/2015 10:39:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Bellissima questa tua
Un saluto,silvia

 Francesco Innella - 21/02/2015 10:11:00 [ leggi altri commenti di Francesco Innella » ]

Cara Loredana l’archetipo dell’albero è molto importante. Bella questa tua poesia. Ciao

 cristiana fischer - 21/02/2015 10:07:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

questi alberi... sono albere! un immaginario insolito per la nostra lingua, le albere... ma forse questo accade solo in primavera!

 Lorenzo Mullon - 21/02/2015 07:58:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

il desiderio non staziona
continua a diramarsi
non ha vergogna del corpo ossuto
né della vecchiaia

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