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al testo di Giuseppe Paolo Mazzarello
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Genova, 1° novembre 2010. Da qualche parte uno nasce e, che ci resti a vivere o che parta, quella parte è sua. Odisseo vive un’esperienza epica perché è un eroe. Quello che è, lo deve agli dei. Lui non se lo dimentica, anche quando indulge a qualche intemperanza. Ha appena accecato uno dei figli di Poseidone e, quando Eolo gli chiede se ha qualche contenzioso divino in corso, beatamente nega. E’ sempre sospeso tra sé e un mondo esterno prodigioso, avvincente e immenso. E’ un mondo che gli dei, benevolmente diremmo, condividono con lui. E’ paradossale che, anche attraverso la menzogna, esprima con sincerità la sua natura. Operosamente assorta nel suo negozio di abbigliamento, Rita Paglia sogna l’Egeo. Ella ci consegna il programma illustrato di una serie di Letture Sceniche della Grecia Antica. Ier sera, abbiamo partecipato alla seconda di queste, con brani di Odissea in programma. Rita era presente quasi in veste di Anfitrione, in rappresentanza di Pro Loco e a favore del luogo. Pro Loco per Odisseo: una mobilitazione che favorisce il suo ritorno e la sua stabilità. Certamente, il pubblico è stato favorito da una compagnia di attori bene intonata. Nell’atrio del Palazzo Doria Lamba in via Cairoli, ai suoi lati una duplice scala porta al piano elevato, dove trova posto il Coro. In atrio resta una, e poi a turno discendono altre due, persone con voce narrante. Quella voce femminile recita Omero; il Coro prorompe e riempie l’aere con il suo contrappunto in Greco. Altre due persone, una ancora femminile e l’altra maschile, citano Autori che, tanto tempo dopo, dimostrano come l’originario tema Omerico sia vivo. Alla fine della felice rappresentazione, applausi per tutti e una sorpresa. La compagnia è formata quasi per intero da studenti, o che sono stati tali, del Liceo Classico Andrea Doria. Una persona era avvolta in una purpurea tunica, ma tutti erano molto eleganti in scuro. Sono guidati dal Professore Andrea Del Ponte, col quale ci complimentiamo moltissimo. A portare l’abito da Antica Grecia è Chiara Daino. Tutti sono portatori di forza espressiva. Discesi nuovamente fra il pubblico, che era rimasto nell’atrio, essi riassunsero il composto ruolo della vita. Tuttavia, leggendo i versi di Sylvia Plath, una voce capelli d’oro ha parlato dell’animo femminile inesplorato. Una corista gentile, quasi spiaciuta di non continuare la recita, ha declamato le meravigliose parole Μοῦσα e Θάλασσα. Un giovane ha assunto fiero piglio quando ha recitato passi dove l’uomo lotta. Le Odissee non finiscono mai. Oggi, alla televisione dei giovani, abbiamo ascoltato la cantante Katy Perry che insieme con le altre rappresenta le ‘Californian Gurls’, le scatenate della spiaggia. Sono carine e, se sono le Sirene, non fanno paura a nessuno.
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