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Scrivi un commento al testo di cristina bizzarri
17:58 - l’ultimo volo del Falco

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Forse quel giorno io camminavo,
piccola,
per la mia strada dove sono più le idee
di sogni seminati tra due libri o passi
fatti verso sera fuori casa
mentre due parole cariche di affetto
medicano l'oggi per domani -
idee che dico e spargo
qui, dove l'intorno sono pochi muri
e un girotondo d'occhi che mi stringe spesso
come fa con l'albero il recinto che lo nutre
e lo sostiene - amato -
mentre tu
lanciato dal tuo nome alto
in un destino umano vasto luminoso
e nero
come la notte che prepara l'alba
trapuntandola tra stella e stella -
immergevi le dita e il pensiero
fin dentro il male fondo con paura
sorridente e non mollavi, nonostante
un eroismo finto di potere ti chiedesse
un passo indietro, solo un passo
e non saresti esploso come esplodono le stelle
che scompaiono alla vista
o come un corpo dilaniato nell'orrore senza tempo -
ma in un getsemani deserto di stupore
rimani
a dirci che sei stato solo un uomo -
e l'odio vince sempre dove non si è umani,
dove si vomita un tripudio di sangue come fiere
mute e sazie, nelle pupille l'ombra impotente
di chi, vittima in lotta, muore ogni volta
che non appare l'uomo.




 Lorenzo Mullon - 23/05/2014 23:19:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

l’uomo è proprio questo, la paura che si sperimenta
non troverai nessuno di umano, quando troverai un nessuno

 Ferdinando Battaglia - 23/05/2014 21:03:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Grazie Cristina.


 mareaperto - 23/05/2014 20:16:00 [ leggi altri commenti di mareaperto » ]

questa ha un posto suo, da parte a parte, perché io possa ritrovarla subito.

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