potrei morire in bianco e nero tra le dita di un ragazzo biondo (praticamente un figlio) durante estatici assoli. potrei morire benedetta per mano di chi ama con le mani. potrei morire in totale dolcezza toccata da un polacco di nome chopin e da te, jan lisiecki, che ne evochi l’oblio, e sei innocente come l'unto in spirito e materia. potrei morire ora e nulla aggiungerei alla tua bellezza nè alla tua intensità.
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Fiammetta Lucattini
- 16/03/2014 21:40:00
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Sono andata su wikipedia, cara Lory, perché non avevo nessuna conoscenza di questo (ora lo so) straordinario musicista. Premettendo che della musica so dire solo: "che bello!", mi piace sempre confrontarmi con la tua poesia che nasce da un contesto opposto al mio. Questa sì che è reciprocità poetica! Ti abbraccio
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Alessandra Ponticelli Conti
- 16/03/2014 19:40:00
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La poesia è in perfetta armonia con la grande emozione che genera lascolto del giovane Lisiecki. Grazie per avermi dato lopportunità di conoscerlo e grazie per questi tuoi versi così veri e immediati. Ciao Alessandra
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amina narimi
- 16/03/2014 18:43:00
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ci si lascia attraversare da questa tua poesia con urgenza e necessità di ascoltare quel ragazzo, di arrivare fino in fondo a chi ti tocca avvicinandosi a quel Canto stai dentro il movimento di quelle mani partecipi alla sua bellezza, raggiungendo quel Nulla nel silenzio Bellissima! Ciao Loredana
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Loredana Savelli
- 16/03/2014 14:18:00
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a Lorenzo. Da Chopin ai piatti, è gioia. Ciao
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Lorenzo
- 16/03/2014 13:35:00
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Eccerto, Nando, la gioia è qui per noi, ma facciamo finta che non esista nemmeno, se non in un astratto paradiso. Tiriamolo qui, invece, il paradiso, ma non tiriamo "scema" la povera Loredana, upps, scopro adesso che ci ha già congedati tutti, pardon, avrà da lavare i piatti, anchio!
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Loredana Savelli
- 16/03/2014 13:04:00
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A tutti gli intervenuti. La mia gioia sgorga nellavervi coinvolto in una gioia che non mi appartiene, ma mi arriva, complice molto spesso la musica.
(a Nando: di cosa dovrei perdonarti? qui non si salva nessuno : )))
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Nando
- 16/03/2014 12:58:00
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Mi dispiace, Lorenzo, anche se sorgente è sempre "figlia" di una relazione, quella tra se stessa e il gioente! Perché la gioia è comunicazione, lei parla e qualcuno ascolta, se fosse assente uno dei due o più termini, come si darebbe la gioia?
(Lory, potrai mai perdonarmi?)
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Lorenzo Mullon
- 16/03/2014 12:52:00
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Grande Cristiana! La gioia, se è presenza, non è solo derivata ma sorgente. E sgorga senza motivo, se non quello di sgorgare, e non dipende da una relazione o da tante, ma solo da se stessa
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Nando
- 16/03/2014 11:37:00
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A Cristiana: Mi piacerebbe approfondire, se puoi indicarmi, anche in privato, qualche elemento bibliografico (essenziale, alla mia portata) e se mi spiegheresti, per favore, il senso di " se è presenza" e quale il suo contrario. Sempre grato.
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Cristiana Fischer
- 16/03/2014 11:28:00
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i passaggi: non tempo, benedetta-benedetti tutti, morire in totale dolcezza per dire la fusione, e gli ultimi due versi mortificazione-saturazione. che bella poesia. a Nando vorrei dire che la gioia, se è presenza, non è solo derivata ma sorgente, secondo molti
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Cristina Bizzarri
- 16/03/2014 11:07:00
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Tua. Inconfondibile e sottile la tua scrittura, che è come trattenuta per lasciare ancora più spazio alla poesia, al canto. Splendida, Loredana.
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Ferdinando Battaglia
- 16/03/2014 10:52:00
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(Chiedendo scusa alla padrona di casa...) Lorenzo, per me la gioia è parola non discorso, effetto non causa, esperienza non relazione, singificato, non senso. Vedo la gioia come esuberanza di una relazione felice, non come meta. Se due persone si amano, si amano anche quando è il dolore ad attraversarli e non la gioia. Così lAmore, la Bellezza sono sorgenti di gioia ma non dipendono dalla gioia, mentre questa è fonte mai sorgente e fonte non di sé. E non condivido inoltre un giudizio così negativo e assoluto su quanto fino ad oggi ha formato il pensiero umano, occorre discernere ciò che ancora parla e ciò che è morto, accogliendo le divergenze arricchenti. Un abbraccio
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Loredana Savelli
- 16/03/2014 10:49:00
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a Lorenzo. Guarda suonare Jan Lisiecki, mi colpisce la giovane età soprattutto, il ragazzo è composto, bello ma non troppo, ma non è questo il punto. Senti cosa "ti" si muove dentro, sarà merito suo o dellautore delle sue interpretazioni o di un nonsoché che si aggira attraverso i secoli, ma com-muove, come la gioia, ed è invisibile! Quando ri-affiora questa gioia che io, come molti, metodicamente tralascio forse perché ne avverto il potere dirompente e non so commisurarmi, la gratuità e non so spiegarmela, vorrei condividerla con tutti. E tanto più è splendente la bellezza di cui parlo, tanto più credo che ce ne sia altrttanta nascosta in talenti molto più modesti, in ciascuno di noi: come vedi diciamo tutti le stesse cose, compreso Nando e i muratori, sempre Bellezza è. Chiedere anche a Maggiani che ci ha fatto un libro e delle "operazioni". Ciao, buona e bella domenica. La tua poesia su Giuseppe è bellissima, sono un po in ritardo con i commenti (ascoltavo Lisiecki suonare Bach e Chopin).
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Lorenzo
- 16/03/2014 10:36:00
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Invece sono daccordo che la via della bellezza porti alla gioia, ma bisogna impegnarsi davvero, e lasciare indietro tutto quello che ci hanno insegnato e abbiamo imparato, o voluto imparare. Per esempio, che la gioia non è di questo mondo. Ahhh, cattivissimi maestri!
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Lorenzo Mullon
- 16/03/2014 10:33:00
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Bellissimo testo, grazie Loredana... ma caro Nando, non ci siamo. La bellezza è tutta esterna, la gioia, invece, è interiore, non la vedi da fuori, saltelli di gioia a parte, ed è a portata di mano, basta allungarla, e afferrarla, se abbiamo il coraggio di Giuseppe. Buona domenica a entrambi!
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Ferdinando Battaglia
- 16/03/2014 10:11:00
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Eccola la gioia: la Bellezza! È la bellezza - quando è via di Bellezza - a condurci per mano alla gioia. Non conosco il personaggio in dedica, ma non importa: davvero è una poesia scritta con tutta la forza dellanima, con tutta la passione che provi per la Bellezza! Complimenti, Lory, e buona domenica.
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