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al testo di Fiammetta Lucattini
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Da quella finestra di fronte si affaccia una giallastra povertà. Il mogano del lungo tavolo geme, trafitto da innumerevoli frecce, scoccate con noncuranza dagli allievi di una casa stracolma di oggetti inquientanti, invasa da libri acquistati di fretta con triste golosità. Io mi sento come l'unica cosa scelta con cura.
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Celina Di Marco
- 28/02/2014 15:14:00
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Con i tuoi echi crepuscolari riesci a dare un senso agli oggetti quotidiani, anche nella loro banilità o bruttezza. Bella questa tua originale percezione del sé (scelta con cura).
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cristiana fischer
- 21/02/2014 12:20:00
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si tratta di due scene: la giallastra povertà e la stanza col tavolo trafitto, invasa e golosa. Fra quelle due diverse povertà tu sei uno sguardo cosciente, se ho capito bene, e mi piace
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Emanuele Di Marco
- 20/02/2014 21:36:00
[ leggi altri commenti di Emanuele Di Marco » ]
i tuoi oggetti trasmettono un dolore lancinante che la tua persona (e il tuo verso), però, riscatta, vivifica e colora. rimane possibile, inaspettatamente, ogni speranza.
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