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L’omo morto

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Sonetto monovocalico in "o"

 

L’omo morto

 

Non ho foto. Non sono loto. Sono

orco, mostro, molosso. Poro grosso

ho ‘n volto. Sono gobbo, con torto osso.

Son sordo, troppo goffo. Non ho dono.

 

Non odoro,  son sporco, foro ozono.

Ho morbo! Dolgo, con zoccolo ‘n fosso.

Soffoco! Molto soffro, molto tosso.

Non lodo! Son rozzo, non ho bon tono;

 

contro vo’ ogn’ortodosso. Son corrotto

Sconto non fo’. Cozzo col mondo, ‘n toto,

 ‘N profondo pozzo sto, omologo ‘l topo

 

lordo, sozzo. Non son sposo, non scopo.

Sono solo. D’orror provoco moto.

Ch’omo son? Son morto. Sborso lo scotto.

 Ferdinando Battaglia - 20/10/2013 11:18:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Un virtuosismo che ha sa di misericordia (così mi è arrivata).

Buona domenica Lorena

 Fiammetta Lucattini - 18/10/2013 13:11:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Virtuosismo sapiente.
Cari saluti.

 Cristina Bizzarri - 17/10/2013 20:04:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Ah ecco Lorena! Non pensavo tanto all’occasione, quanto alla riflessione che certi fatti intorno a noi possono far nascere nel nostro animo, per diventare poi sentimenti universali... ma forse è lo stesso, sempre occasione è!
Ciao, e grazie.

 Lorena Turri - 17/10/2013 19:24:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

No, Cristina, l’ho scritto il giorno prima della sua morte, e non ho proprio pensato a lui. E’ un puro caso. E nemmeno ci ho pensato quando l’ho postato.
Rappresenta una tipologia di uomo, sì, ma può essere anche morto pur essendo ancora vivo.
Non scrivo, solitamente, poesie d’occasione.

 Loredana Savelli - 17/10/2013 18:17:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Geniale, anche l’interpretazione di Cristina.
Ciao a entrambe.

  Cristina Bizzarri - 17/10/2013 15:04:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Oh Lo! Por’omo morto! Condono, condono! D’omo morto non so ’l dolo, so solo ’l volo: sotto, do’ son ’n mondo solo, mondo solo loro ...

Lorena, ho giocato col tuo bellissimo, sonoro e virtuoso
sonetto ... ma mi era sembrato che tu avessi pensato,
scrivendolo, a Priebke, che, da morto,
dovrebbe essere lasciato ormai in pace: destinato al giudizio
divino (se mai ci fosse un Dio che giudichi e condanni), alle sue responsabilità, alla sua consumazione terrena, che nella
morte trova un ultimo riscatto.

 Cristiana Fischer - 17/10/2013 10:04:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

la costrizione sonora in "o" in questa tua raggiunge diritta il significato dell’"omo morto"

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