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La vie antrieure

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J’ai longtemps habité sous de vastes portiques
Que les soleils marins teignaient de mille feux,
Et que leurs grands piliers, droits et majestueux,
Rendaient pareils, le soir, aux grottes basaltiques.

 

Les houles, en roulant les images des cieux,
Mêlaient d’une façon solennelle et mystique
Les tout-puissants accords de leur riche musique
Aux couleurs du couchant reflété par mes yeux.

 

C’est là que j’ai vécu dans les voluptés calmes,
Au milieu de l’azur, des vagues, des splendeurs
Et des esclaves nus, tout imprégnés d’odeurs,

 

Qui me rafraîchissaient le front avec des palmes,
Et dont l’unique soin était d’approfondir
Le secret douloureux qui me faisait languir.

 

 

LA VITA ANTERIORE

 

Lungo tempo abitai sotto arcate maestose

Che il sole sopra il mare ogni giorno infocava

E cui un lungo corteo di colonne donava

Ogni notte l’aspetto di grotte misteriose.

 

L’onda eterna del cielo l’azzurro rispecchiava

E insieme le sue voci cangianti e fragorose

Fondeva con gli accordi delle luci armoniose

Che l’ora del tramonto ai miei occhi recava.

 

Là vissi tra emozioni voluttuose e calme

Cullato dal fluire di suoni e di parvenze

E dagli schiavi nudi, profumati di essenze

 

Che il viso mi sfioravan con ventagli di palme

Ogni istante protesi a inasprire i tormenti

Del crudele segreto dei miei giorni languenti.

 

 

[ Traduzione di Giorgio Gramolini ]

 

 mauropierno - 10/01/2014 22:34:00 [ leggi altri commenti di mauropierno » ]

Siamo ancora capaci di poetare sognando? Questa lirica mi affascina e mi tormenta. Siamo,siamo noi, quel pullulare di energia che repressa non riesce più ad esplodere, "quelle voci cangianti" che in Baudelaire irraggiano ancora poesia e che noi, invece, soffochiamo insonni.

 Valentina Rosafio - 07/01/2014 12:15:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

Et voilà, la Poésie...

 Domenico Morana - 06/01/2014 18:17:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Tres bon, au lait!

Nella calza della befana trovo un torroncino al pistacchio.
L’offro sperando possa aggiungersi al dono dei poeti e della Redazione.



LA VITA PRIMA D’ORA


Tanto ho abitato sotto vasti portici
in declini marini in mille pire,
quali pilastri, ritti come un sire,
editti d’imbrunire nei basalti.

L’onde, volvendo immagini di sfere,
solenni mescolavano con mistici
agi accordi onnipotenti musici
ai tramonti riflessi al mio scrutare.

Dove ho vissuto in calme voluttà,
io fulgore centro in un flutto azzurro,
e nudi schiavi, fragranti di burro,
zefiri, palme, non sudi Maestà,
l’unica loro cura approfondirmi
in dolenti segreti in cui languirmi.

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