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al testo di Amina Narimi
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A morsi viene su il chiarore rivoltando immagini con parole spezzando in due il Symbolon Militante di colori mi disseti a tenerezza. Dove è sempre colpevole il silenzio complice metà ciuscuno
nella mano fuggevole punti miniati in mezzo ai tronchi fioriscono ninive a Oriente nel bisbiglio come jeki brillanti muovono la stanza, e chi gioca
lottano titanici sull'orlo di quell'onda che sottrae incandescente la vista madre,nel campo di comjato
Cogli il fiore con la pietra ! nella mano fai un segno contro il buio come la più lontana delle stelle. dritta come un'apparizione finchè non t'inginocchi e tocchi, ancora tiepida,la cenere e ne respiri ad esser parte,a fermare l'urlo di paura: la tua impronta, con il gesto circolare a sedar le fiamme, come ti ho insegnato a far nel bosco. Frangere. dove accampa la mussola agli spini alzando le punte poggiando sui talloni. -Prego quel che avevo nello sguardo. invento un nido di capezzoli e promesse rivestite con segreti di baleni, piccole castagne poi ripeto il giro e la magia che viene-
un elefante, fino al letto, dove sogno di sentirla nell'orecchio dove m'infilo quando scendo nella gola. E la raggiungo, ancora,sul punto di venire via, con me |
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