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al testo di cristina bizzarri
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“La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina”.
In caos d’acqua concepiti. Scendi, cercando quella parte che congiunga in desiderio altro compimento.
È stringere nel palmo terra scura, sapore amaro, ali di formica prima del volo curvo sopra il grano - sole dorato già proteso in spiga a immergersi nel ventre della luna.
Estatica l’attesa senza carne, piacere nel sopore già supino di chi del giorno spia l’agonia disciolta tra le dita della sera.
Oltre la pena di sapere i volti vuote finestre di consunti lumi, oltre lo sguardo che non ha parole se non sommessa, dolce litania che non spaventi i pellegrini in sogno -
il ponte trasparente della notte, il buio che nel vento ci respira, noi sì divisi - e dove tanta gloria?
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