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Il grande amore perduto

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IL GRANDE AMORE PERDUTO

 

-Mio nonno ch’aveva un giardino d’aranci e manderini

quando l’abbeverava cogli alberi ci parlava, li nominava a uno a uno:

Stunatu, Lagnusu, Tignusu, Maluntisu …

il mio si chiamava Ciuriddru.

 

-Mia nonna Agatina diceva a mio nonno Totò:

 

-Cristofalo, bagnati la manina, vai in centro e fatti la croce davanti a Gesù.

 

-La zia Mariuccia apriva la borsa e prendeva due caramelle: una di liquirizia e una di carruba.

Vai a dare un bacio alla zia Mariuccia.

La zia Mariuccia aveva la faccia liscia, le mani pasciute e belle,

profumo di borotalco e sapone fresco, era la moglie del maresciallo

in bicicletta Saporito Ernesto.

 

-Dice mia madre: m’u jnchi stu bucali di acqua fresca e ci metti pure un poco di anice zammù.Grazie.

 

-Visto Cristofalo, visto Giovanni, visto Matteo, uno due e tre,

  liberi tutti.

 

-Pupetta

 

-‘A  zza Tanina ci detti l’estremu salutu a so’ maritu davanti ‘a porta,

  ci fici corteo svintuliannu u fazzulettu:pirdunami, Natale, si non pozzu     caminari.

 

-Io quannu moru vogghiu essiri misu vasciu, ca si passa vinu allongu a manu.

 

-Cantava Alfredo il tenore, ascoltava la voce di mia madre e cantava:-addi’ per sempre il sogno mio d’amore/l’ora è fuggita e io muoio disperato…-, un canto dietro una porta chiusa.

 

-Rosetta si asciuga i capelli al sole, si pettina e mi saluta.

 

-Pupetta

 

-Pupetta e Rosetta sedevano all’ombra sul gradino di casa, parlavano piano   col fiocco rosa in testa e si aggiustavano il vestitino.

 

-Cristofalo, sali, la pasta è pronta, t’a fici cu sucu comu ti piaci a tia.

 

-Curri, te’, curri, va’ portaci a pasta a Sciaverio, ca s’arrifridda.

 

-Mio padre me lo sognai:la vedi questa goccia?tu la mia faccia la vedrai quando questa goccia bucherà la montagna da cima a fondo.

 

-Pupetta

 

-Quando ridi tu, cambia il tempo

 

-Fammi vedere la tua delicata farfalla

 

-Quella volta dovevi scendere due rampe di scale, non lo facesti ed io me ne andai:quanto ti ho amata solamente io lo so.

 

-Andiamo ciòccolo di mammà, non lo vedi che sono nuda e fresca, lo senti come parla questo fiore fiorito delle mie cosce.

 

-Di tutto il mio bel corpo m’è rimasto solo il telaio, ma lo sticchio ancora mi fa cicht ciocht, ne vuoi?

 

- A causa dell’acqua i Manno lo presero a bastonate a mio nonno e lo gettarono in un fosso.

 

 -Peccato l’orticello, le piante di pomodoro, le zucchinette, le melenzane, il basilico, il prezzemolo, i fiori di zucca, , i tenerumi, le lattughine.

 

-L’acqua chiara perché se la debbono bere i porci, Sciaverio?

 

-Eccomi, fratello, il grande amore perduto è ritornato, ora e sempre insieme, per vedere se almeno Lui lo capisce, questo amore, per il quale per lui abbiamo fatto fessa pure la morte.

 

-Brigadiere, ch’era bello giocare a pallone

 

Nicola Lo Bianco

 

 Luciana Riommi Baldaccini - 25/10/2012 17:17:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

D’accordo con Loredana: una pièce teatrale, molto efficace.

 Loredana Savelli - 25/10/2012 15:09:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Mi piace molto, col suo andamento discontinuo sembra un coro di voci, quasi una pièce teatrale.

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