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Come velame di bellezza chiama

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Si sfaldano i petali del tempo
in vocali aeree -
dilatando nomi.
Non e' forse velame di bellezza?
"Ormai" fu chiave a maggior fabbro
aprirmi a est inesistente il volto.
Ripidi solchi su traccia
di un percorso originario -
viva sorgente l'orlo della bocca.
Infrante le linee dell'inganno
oltre la curvatura impassibile
del tempo -
eco di idefinite rifrangenze -
frontiera valicata entro lo specchio.

Tramonta su polvere
di assi - scena regale per i tarli -
fioco sudario a inabissare
incomprensibili segnali -
sipario fiammeggiante nella notte.

Sorprende un'onda di bagliore -
suono cosmico di luce
come coro a bocca chiusa -
si bagna la riva chiarissima
degli occhi -
albedo di risacca
che biancheggia e illude,
prima di lasciare - dileguando -
fili violacei
a comporre nidi vuoti
nel denudato sguardo.


 Leonora Lusin - 13/08/2012 16:16:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Ti immagino a confrontarti con lo specchio, materico e non: una partita delle più inquietanti. Argomento che scotta trattato con soave musicalità. Ciao Cristina.

 Cristina Bizzarri - 12/08/2012 08:13:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

:)))

 rp - 12/08/2012 00:20:00 [ leggi altri commenti di rp » ]

leggo e come di un vecchio disco
conto i giri ascoltandone il fruscio
alla fine

 Cristina Bizzarri - 11/08/2012 23:21:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Cristiana, grazie della tua rilettura e dell’ impegno che sempre metti in quello che dici, che fai. Non sei certo una persona facile, ne’ ti lasci ingannare, nemmeno da te stessa!
Pero’ il nido resta vuoto ...
Buona serata.
:-)

 Cristiana Fischer - 11/08/2012 14:35:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

Cara Cristina, ti ho letta e riletta, dal commento di Franca Alaimo a quello ultimo di Paolo Melandri. Adesso ho capito meglio il testo. E’ l’indefinito a cui ti sporgi, il vuoto (per ora) di significato che mi spaventa? Alle prime letture mi sembravano parole, ora... "nidi vuoti"? Con calma, capirò, lo spero.

 Cristina Bizzarri - 11/08/2012 13:18:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Paolo, se e’ dato a un’ ignorante di cultura classica -al 90% - aver assorbito nella sua vita parole, significati, suggerimenti nascosti dietro ai "fatti" quotidiani, vivendoli e quasi mangiandolai per sopravvivere alla noia esistenziale, alla noia del proprio vuoto interiore - tendendo l’ orecchio anche a suggerimenti appar
entemente incoerenti o assurdi ma che nel loro nonsense vivo come semi pieni di senso: allora sono felice e onorata del tuo prezioso apprezzamento. Forse nella decadenza germina qualcosa di inimmaginabile. Forse, come dice Severino, la Gloria ci attende tutti, aperta, indistintamente. Io lo spero. Certo, quando ci schiacciamo un dito fa male lo stesso ...
Ancora grazie.

 Paolo Melandri - 11/08/2012 12:22:00 [ leggi altri commenti di Paolo Melandri » ]

Sotto il velame della fitta allegoria, un neo-umanistico amore per l’uomo, figura e suono del Verbo, che incute sgomento rispetto come dinnanzi all’enigma di un sacro luco millenario. Apprezzo molto la koinè di un nuovo linguaggio, inedito, eppure sparso in tanti eccellenti risultati della poesia di oggi... Evidentemente siamo di fronte a una meravigliosa stagione della poesia lirica, che si avvale certamente delle numerosissime e ottime letture che oggi si possono fare, ma presenta pure tratti comuni che non sono riconducibili ad alcunché di precostituito. Non mi è facile spiegarmi questo, lo sento profondamnte come un miracolo, ma certamente l’aria che respiriamo è la stessa, una brezza favorevole al pathos e al logos come poche ne abbiamo avute fino ad ora nella storia. Grazie alle tue poesie mi sento contento di vivere ora, non è miseria solo ma elezione, e le due cose strettamente congiunte. è ancora la décadence, forse, o un nuovo respiro del mattino? In ogni caso i miei più sentiti complimenti, "Come velame di bellezza chiama" è un capolavoro, degno di figurare a fianco dei Sonetti dell’Alfieri, per esempio. Un abbraccio / tuo / Paolo Melandri

 Loredana Savelli - 09/08/2012 19:29:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Non avevo colto l’autoritratto, dopo i commenti ho ammirato ogni singolo centimetro e ruga della poesia!
Bella, come sempre, e in fondo dobbiamo essere grati persino agli specchi, ma sempre dopo i tuoi occhi! : )))

 Ferdinando Battaglia - 09/08/2012 19:17:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Una bellissima metafora che trasfigura luminosamente l’esperienza soggettiva del tempo che segna le tracce del nostro percorso di vita.
Al di là della mia interpetazione, forse un po’ fuori tema, si legge davvero un testo di bellezza poetica.

Ciao Cristina

 Cristina Bizzarri - 09/08/2012 16:10:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Davvero: grazie e un caro saluto a voi. Vi leggo con calma questa sera.

 Piergiorgio Troilo - 09/08/2012 15:37:00 [ leggi altri commenti di Piergiorgio Troilo » ]

Bellissima! L’ultima strofa a dir poco commovente!

 Luciana Riommi Baldaccini - 09/08/2012 14:01:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Ti avevo riconosciuta subito, anche alla prima lettura veloce, in una piccola pausa. Davvero un magnifico ritratto di una splendida persona! :-))

 Silvia De Angelis - 09/08/2012 13:25:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Flash di immagini rarefatte e raffinate, in un poetare dai toni particolarmente suggestivi...
Sempre molto bello leggerti, un caro saluto

 Cristina Bizzarri - 08/08/2012 23:27:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Si’ cara Franca, e’ il mio autoritratto. Una sorta di "albedo" in cui attraverso una trasfigurazione di me stessa - fisica e psichica - sono alla ricerca di una diversa accettazione dei miei apparenti opposti: il passato e il presente, il maschile e il femminile, la vecchiaia e la giovinezza, il terreno e l’Ineffabile, l’amore gratuito e l’amore egoistico. E, alla lista della spesa aggiungo: il desiderio e la serena contemplazione. Viene fuori una bella sporta! Sei una grande ermeneuta, se riesci a interpretare anche un brogliaccio! (che pero’ mi ha richiesto del lavoro). Buona notte e grazie.

 Franca Alaimo - 08/08/2012 23:03:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Immagino che Cristina sia partita dall’immagine del suo volto: bocca, occhi, sguardo, per tracciare un ritratto mistico di se stessa; considerandoli come veicoli di conoscenza non solo del reale, ma anche
come confini materiali protesi verso l’inconoscibile.
Niente, mi sembra, è più evidente ed allo stesso tempo più enigmatico di un volto umano.
Anche se avessi interpretato in modo erroneo il testo, tutto questo non sarebbe a scapito della bellezza di questo testo come sempre molto musicale.

 Cristina Bizzarri - 08/08/2012 19:08:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Dal cellulare e’ una vera tortura!!! Ho fatto un sacco do errori...

 Cristina Bizzarri - 08/08/2012 19:02:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

No cara Cristiana ... non c’e’ possibile logoco passaggio. Non puoi seguirmi ne’ io seguire. E’ come un attendere, o, si potrebbe dire una specie di "neti-neti", una terza incognita.O, come disse qualcuno davanti al monumento del Milite Ignoto (stravolgo per i miei fini la vecchia barzelletta: prima versione: "chiccacchie’?",
seconda versione - piu’ giapponese: "kikazofu?". d
Mi piace il nonsense e lo coltivo. Credo avvicini alla mistica. Mi piace pensare che un nido vuoto possa farsi simbolo di apertura, e che uno sguardo denudato poss anche attraverso il passaggio attraverso una "notte oscura", farsi grembo all’inaspettato, allo stupore. Infine una possibile ulteriore spiegazione e’ che manco completamente di senso dell’orientamento, percio’ e’ a tuo rischio e pericolo seguirm ma potremmo sempre berci un bicchiere di vino all’APA, o di quello che ci pare. L’ importante e’ perdersi sapendo che le strade sono tante, e che non si arriva mai. A presto Cristiana .

 Cristiana Fischer - 08/08/2012 15:32:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

vorrei seguirti "un’onda di bagliore -/suono cosmico di luce/come coro a bocca chiusa" ma scrivi di nidi vuoti nello sguardo denudato. Passaggio, un passaggio.

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