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al testo di cristina bizzarri
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Appena sagomato in coni d’ombra, in luci frantumate - sfilando rincorri distratto i raggi di un tempo circolare - non bastano a fermare l’impressione di un’eco ripetuta dove è allusivo il fumo della sigaretta, o la risata o il gesto che ricorre e riproduce sguardi amatoriali - anello vivente di catena necessaria, a me lontano eppure vincolato da segni consumati come se riflettessi un tempo ancora non compiuto al volgere dei giorni che tu vivi, cascate nel big bang del divenire - risacca che raccoglie solo fossilizzati suoni a riversare inutile pietà su te che ridi e poi perdoni. Continuo sul palco mattutino monologhi ritmati - ma non so niente della musica avvinghiata dentro il cuore - scintilla chiusa forsennata che subito zampilla nel falò di bocche spalancate dove tu impari l’urlo e la paura, nuovi riti per altre iniziazioni nel gruppo abbacinato. Trasformare origini umide di terra che ancora aspetta d’esser seminata – arida terra senza canti o notturne storie a rassicurare - terra desolata. Cosa sarà domani? Forse ti dirò qualcosa che ancora non sapevi, ti dirò dov’è l’uscita da tutti i templi e i sacrifici e il dolore. Io ti vedrò e tu mi vedrai - tornerà l’antica luce a rallegrarci, figlio mio, mio povero maestro.
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Leonora Lusin
- 18/03/2012 07:08:00
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Appassionata, bellissima chiusa. Prima sensazione di parole che stanno troppo strette.
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Silvia De Angelis
- 17/03/2012 12:00:00
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Mi comunicano questi versi, elaborati davvero bene, unincomprensione del tutto naturale fra madre e figlio, che procedono su binari emotivi diversi e che troveranno, solo con landare del tempo,attimi daffinità, da condividere insieme... E molto bello leggerti, buon weekend
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Gian Franco Galasso
- 17/03/2012 00:43:00
[ leggi altri commenti di Gian Franco Galasso » ]
Mi è difficile comprendere a fondo questa poesia, molto intensa e sentita, credo sia riferita ad un figlio ed alle sue scelte. Limpatto è notevole, ermetica e trascinante. Un saluto.
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Alessandro Mariani
- 16/03/2012 23:29:00
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Mamma mia che altezza! Una losanga di alto\basso, toni colloquiali e sporadici e intellettuali e poi quel grande uso delle parole! Sono ammirato. Un caro saluto
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Ferdinando Battaglia
- 16/03/2012 23:05:00
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A volte si legge, solo per restare in compagnia, lasciando linterpretazione approfondita ad altri momenti; e si commenta solo per dire che si passati di qui, a trovare un poeta.
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Loredana Savelli
- 16/03/2012 21:10:00
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Dal tuo commento ho capito ciò che non mi era molto chiaro inizialmente, cioè i destinatari di questa tua bellissima. Ho compreso e soprattutto condiviso!!! Quanto è difficile parlare certe lingue "selvatiche", aliene. La nostra posizione sul "palco" è davvero scomoda! Chi insegna che cosa? Cosa sarà domani? Condivido le tue preoccupazioni di maestra, di "madre", di ignara spettatrice (soltanto, a volte) di una evoluzione antropologica di cui abbiamo perso i riferimenti, non so esattamente il perché, forse anche questa è una legge di natura. Ciao e grazie
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cristina bizzarri
- 16/03/2012 20:22:00
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CARLA: grazie per il bocciolo, Red Rose! Sì è triste spesso, e difficile capire i ragazzi. Non è facile per loro, anzi me la vedo hard... LORENZO: sei sottile, ma sai bene che avresti fatto quello che è, da sempre, in your Destiny. (stasera I feel very English)
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Lorenzo Mullon
- 16/03/2012 20:14:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
E bella, questa riflessione in uno specchio che si riconosce... a saperlo prima, mi sarei evitato un sacco di guai!
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Carla de Falco
- 16/03/2012 19:53:00
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come unonda la tristezza mha travolto. e sono andata sotto. di un gran dolore è bocciolo questo tuo fiore poetico, cristina.
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