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Appena sagomato in coni d’ombra, in luci frantumate -
sfilando rincorri distratto i raggi di un tempo circolare -
non bastano a fermare l’impressione di un’eco ripetuta
dove è allusivo il fumo della sigaretta, o la risata o il gesto
che ricorre e riproduce sguardi amatoriali - anello vivente di catena
necessaria, a me lontano eppure vincolato da segni consumati
come se riflettessi un tempo ancora non compiuto
al volgere dei giorni che tu vivi, cascate nel big bang del divenire -
risacca che raccoglie solo fossilizzati suoni
a riversare inutile pietà su te che ridi e poi perdoni.
Continuo sul palco mattutino monologhi ritmati - ma non so
niente della musica avvinghiata dentro il cuore - scintilla chiusa
forsennata che subito zampilla nel falò di bocche spalancate
dove tu impari l’urlo e la paura, nuovi riti per altre iniziazioni
nel gruppo abbacinato. Trasformare origini umide di terra
che ancora aspetta d’esser seminata – arida terra senza canti o notturne
storie a rassicurare - terra desolata. Cosa sarà domani?
Forse ti dirò qualcosa che ancora non sapevi, ti dirò dov’è l’uscita
da tutti i templi e i sacrifici e il dolore. Io ti vedrò e tu mi vedrai -
tornerà l’antica luce a rallegrarci, figlio mio, mio povero maestro.

 Leonora Lusin - 18/03/2012 07:08:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Appassionata, bellissima chiusa. Prima sensazione di parole che stanno troppo strette.

 Silvia De Angelis - 17/03/2012 12:00:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Mi comunicano questi versi, elaborati davvero bene, un’incomprensione del tutto naturale fra madre e figlio, che procedono su binari emotivi diversi e che troveranno, solo con l’andare del tempo,attimi d’affinità, da condividere insieme...
E’ molto bello leggerti, buon weekend

 Gian Franco Galasso - 17/03/2012 00:43:00 [ leggi altri commenti di Gian Franco Galasso » ]

Mi è difficile comprendere a fondo questa poesia, molto intensa e sentita, credo sia riferita ad un figlio ed alle sue scelte. L’impatto è notevole, ermetica e trascinante. Un saluto.

 Alessandro Mariani - 16/03/2012 23:29:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Mamma mia che altezza! Una losanga di alto\basso, toni colloquiali e sporadici e intellettuali e poi quel grande uso delle parole! Sono ammirato. Un caro saluto

 Ferdinando Battaglia - 16/03/2012 23:05:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

A volte si legge, solo per restare in compagnia, lasciando l’interpretazione approfondita ad altri momenti; e si commenta solo per dire che si passati di qui, a trovare un poeta.

 Loredana Savelli - 16/03/2012 21:10:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Dal tuo commento ho capito ciò che non mi era molto chiaro inizialmente, cioè i destinatari di questa tua bellissima.
Ho compreso e soprattutto condiviso!!! Quanto è difficile parlare certe lingue "selvatiche", aliene. La nostra posizione sul "palco" è davvero scomoda! Chi insegna che cosa? Cosa sarà domani?
Condivido le tue preoccupazioni di maestra, di "madre", di ignara spettatrice (soltanto, a volte) di una evoluzione antropologica di cui abbiamo perso i riferimenti, non so esattamente il perché, forse anche questa è una legge di natura.
Ciao e grazie

 cristina bizzarri - 16/03/2012 20:22:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

CARLA: grazie per il bocciolo, Red Rose! Sì è triste spesso, e difficile capire i ragazzi. Non è facile per loro, anzi me la vedo hard...
LORENZO: sei sottile, ma sai bene che avresti fatto quello che è, da sempre, in your Destiny. (stasera I feel very English)

 Lorenzo Mullon - 16/03/2012 20:14:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

E’ bella, questa riflessione in uno specchio che si riconosce... a saperlo prima, mi sarei evitato un sacco di guai!

 Carla de Falco - 16/03/2012 19:53:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

come un’onda la tristezza m’ha travolto. e sono andata sotto.
di un gran dolore è bocciolo questo tuo fiore poetico, cristina.

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