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al testo di Cinzia Marulli
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( Per il giorno della memoria - 27 gennaio 2012) ma gli sguardi persi dei miei fratelli il rumore sordo del loro urlante silenzio le rughe dei bambini emaciate del sorriso Non sono le sbarre delle loro camicie sporche a imbrattare le immagini ma l’alito sfinito della loro nonvita quelle loro spalle scese costrette a portare un peso inaudito. Il fumo si leva ancora alto non è quello delle nostre case calde, dei camini accesi con la gioia intorno: è un fumo nero, nauseabondo fatto di carni e di dolore Ci sono le urla isteriche dei mostri che tagliano l’aria satura di paura. Tutti quei corpi ammucchiati le ossa contro le ossa quelle ossa sulle ossa milioni di anime sospese nel tempo sopra i loro cadaveri a guardare pietose ciò che erano, a guardare tristi i loro fratelli aguzzini. E l’aria si smosse perché tutte quelle anime sature di bene, ma ancora sanguinanti avvolsero quei mostri, li abbracciarono, li accarezzarono come fossero figli amati. Il male cadde, cadde sotto la dolcezza del bene cadde nella polvere si sgretolò e divenne polvere anch’esso finché il vento, lo portò con sé, lo disperse - granello a granello lo distrusse. |
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