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ACQUA SALATA

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Il mare di noi che ancora non parlavamo

era un cuore che si gonfiava impercettibilmente

sotto la nostra meraviglia e la ragione anche

per cui una volta sbucati dalle viscere

piangere non avremmo dovuto.

                                                               

Dimmi se il sale non ha quel sapore che il mare

avrebbe se non fosse quello che in realtà è

e se in un angolo del lido che frequentammo

                                                                bambini

l’alchimia ineffabile non lo trasformasse –

mescolandolo col sudore, l’acqua della doccia

del bagno in comune e con l’odore che hanno

gli uomini quando tornano ad essere tali –

dimmi se non era quello che ancora oggi

ci coglie in una distrazione, in una evasione

non cercata mentre passiamo da una azione

all’altra del nostro riempire tempo e modelli,

modelli e tempo.

       E’ proprio questa la rivincita che la vita felice

si prende con noi: non altro essere che ozio,

                                                       invincibile ozio.

      Al quale possiamo contrapporre

catene montuose di cartellini timbrati e le macabre

statistiche dei caduti sul lavoro senza scalfirlo,

                                                       l’imperturbabile.

 

Anche adesso che scrivi è una sola la speranza:

di non aver lavorato, non esserti distratto,

fatto invece una lode all’ozio tenace

che con l’acqua salata si disseta felice.

                                                    

                                                                     (2001)

 


 Nando - 03/12/2011 18:35:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Veramente stupenda, Pietro!
Sono risuonati in me echi di un vissuto esistenziale e rielaborazione intellettuale di conoscenze ed esperienze.

Un carissimo saluto

 pietromenditto - 03/12/2011 08:28:00 [ leggi altri commenti di pietromenditto » ]

Grazie Lorena.

Ti abbraccio.

Pietro

 Lorena Turri - 02/12/2011 21:38:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Non sono brava, a commentare, come Luca, ma sono di Lucca e l’ho letta anch’io. ;-)
Emozionante e stupenda!

 pietromenditto - 02/12/2011 12:34:00 [ leggi altri commenti di pietromenditto » ]

Il più bel dono una lettura di Luca.

Ti abbraccio

Pietro

 Luca Soldati - 02/12/2011 09:45:00 [ leggi altri commenti di Luca Soldati » ]

Versi fatti di carne che nascono dalla "meraviglia"(thaumazein), che è anche paura e terrore, del trovarsi di fronte al mondo, cercando un’autenticità perduta ("l’odore che hanno/gli uomini quando tornano/ ad essere tali") nel passare distratti "da una azione/all’altra del nostro riempire tempo e modelli,/modelli e tempo". Davvero molto bella!

Ti stringo forte

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