Nando
- 23/05/2011 18:37:00
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Cè nella posia un modo di raccontare la sofferenza degli ultimi, che mi ha ricordato una scena di un film della Cavani su san Francesco, quando il Poverello "litanizza" i nomi dei lebbrosi con cui viveva quasi una vita di comunità(vado a memoria). Ciao Fiammetta
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Maria Musik
- 22/05/2011 11:41:00
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Bellissima poesia, segno dellamore profondo di uninsegnante per i suoi alunni. La dedica non va ai migliori ma a quelli che la vita ha già duramente provato. Come in altre occasioni, Fiammetta ci ha donato uno squarcio di realtà, uno spicchio di esistenza, di unesistenza spesa non per i trionfatori ma per i "perdenti".Amare i giovani, capirne i "non detti", trasformarsi per loro in funanboli che trasmettono la certezza che si può rimanere in equilibrio su questo filo teso che è la vita: conosco tanti insegnanti che lo fanno. Se ci sarà un futuro migliore, uomini e donne migliori sarà, anche e soprattutto, per merito loro! La conoscenza che passa attraverso lamore costruisce libertà!
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