:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 
« torna indietro | leggi il testo | scrivi un commento al testo »

Commenti al testo di Roberto Maggiani
Il Priapo decadente

Sei nella sezione Commenti
 

 Maria Musik - 28/06/2011 21:40:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

@Colosio - Complimenti: ancora una volta vesti il vello del nobile agnello per nascondere il lupo ed azzannare. Prima scrivi un testo-denuncia sul rozzo fallocratico comportamento di un tuo "amico" ma lo fai per provocarci, usandoci come cavie (vediamo un po’ come reagiscono?), per svegliare dal sonno noi povere donne, succubi ed inermi, rivelando un assai più pericoloso maschilismo di quello che affligge un allupato cronico (meno pericoloso di te, perchè agisce allo scoperto e gli si può dire no); ora attacchi Maggiani, perchè ti ha commentato come meritavi, e lo fai con tutto un discorso "moralista e civico" che finisce con un discutibile affondo sul suo poetare. Ma qui casca l’asino: hai scelto il terreno sbagliato perchè Maggiani è un Poeta e tu no. Citiamo una tua a caso: "Faber est suae quisque fortunae". Lunga, noiosa, piena di errori (accenti, apostrofi, spazi, metrica...) Commenti: 0. Commenti a "Il Priapo decadente": 52, escluso il tuo. Cosa sarà mai stato: era il giorno dei morti viventi? Ci siamo levati dai nostri avelli per nulla? No, Giacomo: è che, anche se potrei chiamarlo fratello, Maggiani per me è Maestro, è Poeta per quanti leggono e fanno Poesia e fa il suo mestiere invece di saltabeccare da un sito all’altro collezionando "commenti". Non solo: lo fa con umiltà e rispetto per tutti, grandi e piccoli, soprattutto per i piccoli.
Invece di sputare nel piatto in cui stai, nostro malgrado, mangiando, impara da lui a scrivere e a vivere in una comunità... e magari anche un tantino di signorilità. Ciaociao

 Roberto Maggiani - 28/06/2011 20:30:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

@Colosio: Sì capisco quello che vuoi dire. E sono felici che ti esprimi liberamente perché questo lo permette anche a me, come d’altronde ho già fatto riguardo a un tuo testo di narrativa. Chiarezza per chiarezza ti dico che non dubitavo che la mia poesia non potesse piacerti, visto che non percorre le "smancerie" dell’amore come vedo tu solitamente fai, seguendo una linea che è completamente, a mio avviso, fuori tempo. Il pathos come tu lo intendi, nelle tue poesie che ho letto è proprio ciò che cerco di evitare. Sono quasi certo che non hai mai letto uno dei poeti contemporanei, e che sei completamente fuori dalla ricerca poetica attuale. Con questo spero di non averti dato l’impressione di un contrattacco, come invece mi hai dato tu l’impressione, che ti interessi della scrittura degli altri solo perché ti criticano e cerchi il modo di affondare, inutilmente, così hai fatto con la Musik, penso che farai lo stesso con la turri e forse con Incami.

 Giacomo Colosio - 28/06/2011 20:20:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Concordo pienamente con lo spirito ed il contenuto di questo testo. Io ho scritto cose molto più severe contro questo signore e tutti coloro che, pur professandosi cattolici praticanti, lo seguono come sudditi nella sua farneticante visione del mondo.
E’ assai triste constatare come molti aderenti a Comunione e Liberazione siano pienamente dalla sua parte.
Per concludere: grande merito di questo scritto è quello di denunciare una situazione etica e morale insostenibile per un paese civile.
Detto questo però avrei preferito che tu lo avessi fatto con un brano, un pensiero o anche un aforisma in quanto dire che questa è una poesia è un po’ forte. Manca di pathos, di musicalità, di armonia fra i versi. Molto infantile la struttura...scusami ma la penso così. Io sono uno che non si offende quando è criticato, spero che anche tu capirai quello che voglio dire. Ciaociao.

 Rosa Maria Melchionda - 07/05/2011 23:21:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Melchionda » ]

Una bellissima parafrasi della nostra realtà che non riusciamo più a vedere come realtà accettabile. Sembra di essere stati avvolti da un incantesimo da cui non riusciamo a sottrarci. Sì,perchè si parla, si accusa, si protesta,ma niente...QUELLO resta ancora là! Ha incantato col serpente del potere tutti coloro che chiudono gli occhi e continuano a sostenerlo; ha spudoratamente mostrato che il vero Valore che ci è stato trasmesso è quello del DENARO, dell’usare le persone finchè fanno comodo e a proprio piacimento, finchè gli interessi personali non vengono toccati. E’ la mancanza di fede in valori non legati al proprio egoismo, al solo proprio tornaconto che permette a quel dio di restare tale. Facile,poi,cercare di nascondere la mancanza di "sostanza" con una corsa alla virilità,con una vita improntata sulla ricerca di conferme sul proprio erotismo.Il cervello vuoto...cade in basso! Riscoprire la nostra spiritualità e la nostra religiosità,non soffocare la nostra umanità vera,coltivare e far rinascere antichi valori trasformerebbero i piedi di quel dio in tenera argilla. E lo farebbero crollare.

 elda torres - 27/04/2011 11:45:00 [ leggi altri commenti di elda torres » ]

Caro Roberto,
il tuo testo trasuda amarezza, indignazione, impotenza...
hai reso bene lo stato d’animo di una buona parte del paese

 Francesca luzzio - 21/04/2011 11:24:00 [ leggi altri commenti di Francesca luzzio » ]

SFOGO IMMEDIATO,MOLTO LEGATA ALL’ATTUALITA’ EROTICA-POLITICA DELLA NOSTRA ITALIA NON PIU’
" DONNA DI PROVINCIE,MA BORDELLO"(DANTE,PURGATORIO, C.VI)

 Roberto Maggiani - 19/04/2011 14:40:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ancora grazie per questi commenti che danno forza, attraverso essi si rivelano spiriti uniti nel comune desiderio e intento di realizzare un’Italia vera, onesta, giusta.

 monica martinelli - 19/04/2011 13:50:00 [ leggi altri commenti di monica martinelli » ]

Una realistica e condivisibile poesia di impegno civile. Un’analisi attenta e corrosiva sulla triste situazione attuale sia etica che politica, una dolorosa e vigorosa presa d’atto che non lascia spazio a facili ironie.
Complimenti
monica

 Maria Pia Moschini - 18/04/2011 11:18:00 [ leggi altri commenti di Maria Pia Moschini » ]

sempre, il poeta scrive davanti a uno specchio, meglio a un cristallo prismatico che registra i pensieri in fuga, niente sfugge al suo confronto/ comparazione con il reale etico che lo fa essere "uomo" e quando l’eros si deforma come in un gioco di stravolgimento sia fisico che psichico, il poeta avverte la distorsione dell’immagine e la contaminazione che ne deriva, così prova vergogna e dolore, indignazione e rabbia... in questo testo di Roberto è racchiuso un pensiero collettivo, un coro che cerca un nuovo modo di esercitare il potere, una rappresentazione che riproponga il diritto nel senso di rettitudine. Bravo e grazie Maria Pia Moschini

 Vincenzo Russo - 18/04/2011 10:29:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Russo » ]

Ciao Roberto, la tua poesia testimonia un tempo di decadenza della politica ma soprattutto della società civile, che non riesce nemmeno più a distinguere il bene o il male. Ormai le coscienze degli italiani sono come sedate; impera la bugia e la menzogna, dobbiamo sperare solo nel riscatto. Dopo il fondo si può solo risalire....speriamo.In questo la parola pura come la poesia può fare la differenza...complimenti.

 simonetta filippi - 18/04/2011 06:24:00 [ leggi altri commenti di simonetta filippi » ]

Le tue parole danno un senso alla vergogna e al sentimento di rabbia e tristezza che ci prende... la storia si ripete... sentirci uniti è una speranza, le parole pesano come macigni, la poesia nobilita e marchia a fuoco.

 Mariella Bettarini - 17/04/2011 19:05:00 [ leggi altri commenti di Mariella Bettarini » ]

Grazie, carissimo Roberto, di questa tua forte, necessaria, poetica testimonianza civile, per un’epoca e un Paese (ahinoi!) terribilmente "incivili", degradati, insopportabili.
Grazie da tutti quanti - come me e moltissimi altri/altre - sono desolati da tanta vergognosa bassezza.
Un augurio e un abbraccio da Mariella

 Marzia Alunni - 17/04/2011 11:38:00 [ leggi altri commenti di Marzia Alunni » ]

Il testo, senza alzare i toni satirici oltre il dovuto, sensibilizza in merito a quel valore, oggi dimenticato in politica, che è il decoro. La nostra dignità è legata sia agli atti pubblici che a quelli privati. Non si può affermare che in privato tutto è permesso, in quanto sono proprio le azioni che compiamo quando nessuno ci vede che rivelano la nostra attitudine morale. E’ scorretto comunque confondere l’etica con il moralismo che è una deformazione autoritaria e inutile della moralità stessa,tuttavia,sopportare il malcostume per il timore di essere giudicati bacchettoni lo è altrettanto. Credo che nella sua poesia Roberto Maggiani abbia voluto ricordare quali siano i valori e quali le azioni, per contrasto, grottesche e vuote, imputabili ai personaggi di potere. Si vuole superare le attribuzioni precise di responsabilità che pure sono presenti nell’opera, ma non vincolanti perchè il discorso le oltrepassa. Naturalmente approvo infine la scelta artistica di richiamarsi ai classici per trovare, satiricamente, una corrispondenza ideale di stile e valori. Marzia Alunni

 Rossella Tedeschi - 17/04/2011 00:55:00 [ leggi altri commenti di Rossella Tedeschi » ]

I tuoi versi, più che mai appropriati, mi hanno strappato un sorriso amaro. Quel Priapo decadente, scadente, scaduto, cadente, caduco ci governa. L’opposizione non l’abbatte. La satira neppure. Il popolo lo vota. Riuscirà forse la poesia?

 Roberto Maggiani - 16/04/2011 22:02:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ancora ringrazio, in particolare gli ultimi tre commentatori. Eugenio, grazie per essere tornato con queste tue importanti meditazioni che condivido. Infine segnalo una poesia scritta da Francesco Carmine Tedeschi in risposta a questa mia, eccola: Passerà. Passerà?

 Biancamannu - 16/04/2011 18:51:00 [ leggi altri commenti di Biancamannu » ]

Cultura e linguaggio tuoi sarebbero degni di ben altra causa.Il fatto è che la causa attuale appare,ed è purtroppo, come l’effetto di una scelta del popolo italiano. Quella scelta che non sfocia nemmeno in dubbio diffuso, in qualcosa che possa dirsi un’autocritica, o nell’emergere di una nuova presa di coscienza
di errori e derive...

 Gianfranco Isetta - 16/04/2011 15:22:00 [ leggi altri commenti di Gianfranco Isetta » ]

Credo che il tempo delle parole sia terminato.
Per fare una buona frittata (una buona democrazia) occorre prima rompere le uova e poi sbatterle. Siamo di fronte all’eclissi di una piccola ma dannosissima epoca che stenta a scomparire. I sintomi ci sono tutti: il re sempre più nudo, la sua reazione sempre più irosa e pericolosa, i 300 (circa parlamentari) "non giovani e forti" proni ai suoi piedi che hanno perso ogni pur minimo senso dell’amor proprio, disposti anche a sostenere che il sole è blu, per una manciata di illusioni personali, ma così disonorando il Paese e isolandolo dal contesto internazionale. Per non parlare dell’insulto continuo agli altri organi istituzionali e a tutte le Istituzioni pubbliche più rappresentative (a cominciare dalla scuola)
Il buon Presidente Napolitano credo debba a questo punto intervenire,
Questo Parlamento è davvero ancora rappresentativo del paese reale? O non c’è forse bisogno di una verifica elettorale sciogliendo le Camere?
A situazioni eccezionali occorrono risposte eccezionali.

 Eugenio Nastasi - 16/04/2011 12:21:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Mi si perdoni questa altra intrusione ma solo ieri ho ascoltato per televisione una frase attribuita a Gandhi che è utile riportare, suona più o meno così "non temo quel che dicono gli oppositori riconosciuti, temo il silenzio degli onesti". Ecco mi sembra che Maggiani, capovolgendo l’asserzione del Mahatma, interpreti pienamente, con questa sua poesia-denuncia, la "voce degli onesti" con un seguito di altre voci "con firma" che nel piccolo mondo di nicchia poetica levano il timbro del proprio disappunto come cittadini democartici e come contribuenti. Un abbraccio a tutti, "fratelli diversi" di Quest’italia.

 Roberto Maggiani - 16/04/2011 01:09:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Un nuovo grazie a coloro che hanno fatto i commenti anche in questa giornata; sono certo che arriverà il momento che ci ritroveremo per gioire della politica e dei nostri uomini di Governo. Un caro saluto a tutti.

 Sandro Angelucci - 15/04/2011 23:51:00 [ leggi altri commenti di Sandro Angelucci » ]

E’ osceno, è ingordo questo dio (con la "d" minuscola) decadente come il tempo che ci tocca vivere. I suoi sacerdoti - mercenari corrotti o adepti esaltati - lo venerano mentre il vero popolo soffre e piange.
Complimenti per questa bella poesia "civile" di rara efficacia ed epica resistenza.

Sandro Angelucci

 ro. per. - 15/04/2011 20:01:00 [ leggi altri commenti di ro. per. » ]

Un Leader Politico passeggiava in una bella giornata di sole, quando vide la sua Ombra svignarsela.
<< Torna qui, mascalzone!>>, gridò.
<<Se fossi un mascalzone>>, gli rispose l’Ombra, aumentando la velocità, <<non ti avrei mai abbandonato>>.

L’Ombra del Leader, Favole ad orologeria, Ambrose Bierce
Trad. Edoardo Albinati
Ed. Guanda, in Parma, 1988

 Andreetta Pezzica - 15/04/2011 19:59:00 [ leggi altri commenti di Andreetta Pezzica » ]

non sono brava a scrivere, soprattuto poesie, ma sento un profondo disgusto per tutto quanto sta succedendo.
Spesso in questi ultimi anni ho pensato che stessimo toccando il fondo, ma purtroppo non c’è fine al baratro in cui stiamo precipitando ed ogni volta resto sempre più sconvolta e amareggiata.
Talvolta mi riesce difficile anche trovare parole per esprimere lo stato d’animo in cui mi trovo, altre volte mi sembra di essere intrappolata nelle sabbie mobili, più mi agito, più sprofondo.
Andreetta

 david - 15/04/2011 19:17:00 [ leggi altri commenti di david » ]

ti amo. dalla sicilia al veneto, ti amerei.

 Giuseppe Bisegna - 15/04/2011 19:13:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Bisegna » ]

Impeccabile. Ci vedo quasi una specie di rabbia, contenuta si, ma comunque presente, nell’eleganza della forma che "deve" trattare di miserabili e meschini.
Mi piace, gran bella poesia.

 Nando - 15/04/2011 19:09:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Il deamma, sono gli applausi. Provo a consolarmi con un mantra liberatorio, preso in prestito dal grande Eduardo: "Adda passà ’a nuttata"!

 Giacomo Leronni - 15/04/2011 17:42:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Leronni » ]

Come non condividere, caro Roberto? La cosa veramente angosciante è che la realtà dei fatti è notevolmente peggiore di quanto comunemente si crede, altro che montature dei comunisti cattivi... Il buio ci sommerge da ogni parte e, purtroppo, sembra aver ipotecato anche il nostro futuro e quello dei nostri figli. Si deve dire pane al pane, vino al vino, feccia alla feccia. E’ compito anche di noi poeti: che il tuo atto di coraggio e il tuo umanissimo sdegno di innamorato della poesia e della dignità della poesia (che è anche la stessa dignità dell’uomo)possano portarci lontano, oltre questa immonda, inqualificabile barriera di tenebre...

 wolf - 15/04/2011 16:41:00 [ leggi altri commenti di wolf » ]

Caro Maggiani, questo testo è evidentemente un manifesto tristemente poetico e come tale secondo me dovrebbe essere stampato e affisso in milioni di copie sui muri di questo paese ormai quasi narcotizzato.
Un abbraccio per essere sceso in campo (era già successo con L’ombra di Creso)così decisamente!

 Luca Soldati - 15/04/2011 14:35:00 [ leggi altri commenti di Luca Soldati » ]

Urge una revisione del concetto di democrazia! Diamo il voto ai cavalli ai delfini ai pastori tedeschi e sottraiamolo ai bipedi!

 antonio - 15/04/2011 14:13:00 [ leggi altri commenti di antonio » ]

Condivido pienamente, dai "Sacerdoti" a "quell’osceno dio".
Ma dove è andato a finire il "popolo sovrano"? E’ stato soffocato dalla falsa politica.
A.Maglio

 domenico vuoto - 15/04/2011 13:34:00 [ leggi altri commenti di domenico vuoto » ]

E’ certo, questa di Roberto Maggiani, una poesia di circostanza che tuttavia si caratterizza per un distaccato o molto sorvegliato sdegno (per questo tanto più efficace)davanti alla progressiva decomposizione di un Paese dominato (si spera ancora per poco, ma sapendo al tempo stesso quanto lunga e impervia sarà l’opera di disinfezione)da un personaggio pagliaccesco e triviale, sostenuto da una corte asservita e turpe. Maggiani sa molto bene che consistente sostegno viene all’uno (l’uomo priapesco piccolo-piccolo) e all’altra (la sua corte) da una parte non indifferente del popolo italiano in un gioco di specchi e di reciprocità che induce alla disperazione chi asservito non è e riflette e tenta di combattere contro l’orrore in forma di farsa.
Venissero altri versi del tipo che Roberto Maggiani ci ha offerto, perforanti e di contenuto sconforto!
All’autore un sincero complimento e un grazie.
domenico vuoto

 Eugenio Nastasi - 15/04/2011 12:21:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Facendo seguito a "L’ombra di Creso" che in forma più articolata aveva già dato di lancia contro la mistificazione del potere esercitata da "Chi" ha allungato la "notte della Repubblica", Roberto con un un colpo poetico di spada, dai tagli netti, senza sbavature, ci offre un civilissimo esempio di poesia dell’impegno che impone al pensiero dei lettori di non addormentarsi, di restare vigili. Dunque grazie, Amico, di questi versi di esemplare caratura morale e non moralistica che, a quanto leggo, hanno subito trovato eco in tanti che condividono, come me, la tua cittadinanza "tradita".

 Stelvio Di Spigno - 15/04/2011 11:01:00 [ leggi altri commenti di Stelvio Di Spigno » ]

C’è una visione come da basso impero, in questa poesia di Roberto. Ma c’è anche la continuazione del suo itinerario poetico, un andare avanticon coerenza, anche adottando modi più militanti e scoperti per definire in una poesia una situazione di disagio morale così attuale come qualle che sperimentiamo. E’ questa coerenza che mi colpisce di più...

 Silvia Rizzo - 15/04/2011 10:58:00 [ leggi altri commenti di Silvia Rizzo » ]

Bravo Roberto! Hai dato voce in forma elegante ai sentimenti (allo schifo) di tutti noi!

 Giuseppe - 15/04/2011 10:54:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe » ]

Grande Roby!!!!

 Paolo Ottaviani - 15/04/2011 10:46:00 [ leggi altri commenti di Paolo Ottaviani » ]

Che dalla “grande amarezza”, dall’eclissi di tutti gli dei - “le superbe fole” -, possa generarsi un profondo e vasto sentimento di umana fratellanza, consapevole della comune, “aspra sorte e del depresso loco / che natura ci diè”, quando finalmente “giustizia e pietade altra radice avranno…”...

 Alessandro Franci - 15/04/2011 10:25:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Franci » ]

Quello che si coglie è la distanza tra lo stile, l’eleganza, la colta ironia del testo e l’untuosa decadenza, lo sfacelo maleodorante del kitsch culturale a cui si riferisce.
Sembra persino impossibile (ma per Maggiani fortunatamente non lo è) fare poesia civile o civile poesia, su tanta desolante inciviltà.

 meth sambiase - 15/04/2011 10:05:00 [ leggi altri commenti di meth sambiase » ]

il potere è maschio. E’ Priapo. Quelli che portavano il cilicio son morti da tempo. I nuovi barbari si autocelebrano, ma la tristezza è che Priapo è un dio "trasversale", ce ne sono tanti di suoi adoratori, più nascosti o smascherati, e la dignità è nuda e spesso coperta di vergogna. Un testo importante il tuo. Complimenti

 Renato - 15/04/2011 08:32:00 [ leggi altri commenti di Renato » ]

Impeccabile. Complimenti.
Renato - Asinocotto

 Roberto Maggiani - 15/04/2011 01:44:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

A voi tutti, che così gentilmente avete letto e siete intervenuti con un vostro commento a questa mia scrittura, uno a uno, i miei ringraziamenti; mi avete aiutato a scaricare il peso dell’amarezza, che già questo scritto aveva in parte preso su di sé, proiettandomi verso una nuova speranza e una nuova resistenza a favore di rinnovati ideali civili. Grazie.

 Antonio De Marchi-Gherini - 15/04/2011 00:14:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Servirà a poco, ma qui c’è tutta LA FORZA DELLA POESIA, se poi gli italiani non sanno più indignarsi facciano almeno i loro ’interessi’. Questo verme ha distrutto il futuro di giovani e meno giovani. Ci vorranno anni per rimediare ai guasti provocati da lui e dalla Corte dei Miracoli che lo circonda,danni economici, etici, morali e sociologici. Ma, con le truppe cammellate che si è assoldato, temo che altro tempo ancora ci vorrà, perchè il signore di Arcore scenda dalle spalle dei laidi giganti che si è inventato per diventare ’statista’. Comunque complimenti

 Rossana - 14/04/2011 23:44:00 [ leggi altri commenti di Rossana » ]

Penna sottile e raffinata,incide lo squallore del tempo,vana è l’illusione che ciò possa svanire...Bravo davvero!

 Paolo - 14/04/2011 23:40:00 [ leggi altri commenti di Paolo » ]

In merito date un’occhiata a questo video:
http://youtu.be/CF1eQsOsBrE

 Guglielmo Peralta - 14/04/2011 22:52:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

Più che commentare il testo, che è una "gustosa" denuncia dello squallore di un governo politico al servizio degli interessi privati e dell’ingiustizia, c’è da deprecare coloro che "dalla Lombardia alla Sicilia" hanno voluto le "erezioni" di questo "penoso" figlio di Dioniso che, con i suoi nuovi satiri e con le sue nuove baccanti, ha gettato e continua a gettare nel fango l’Italia portando quotidianamente offesa ai cittadini sani e onesti.

 Lucianna Argentino - 14/04/2011 22:46:00 [ leggi altri commenti di Lucianna Argentino » ]

Comprensibilissimo e pienamente condiviso lo sdegno! E mi sembra che su questo occorra puntare... Grazie Roberto. Un caro saluto. Lucianna Argentino

 ennio montano - 14/04/2011 22:32:00 [ leggi altri commenti di ennio montano » ]

C’è poco (o molto?) da commentare, caro Roberto! Mi verrebbe da dire che il tempo è galantuomo, che se ti siedi sulla sponda del fiume vedrai passare il cadavere del tuo nemico, che la speranza è l’ultima a morire, ma direi solo cose ovvie e banali. La vera oscenità sono le parole dette in difesa di questo Priapo dal suo stesso popolo, da coloro che vivono della sua ombra, delle briciole ad essi concesse e non si accorgono che così facendo calpestano i diritti dei nostri e dei loro figli.
Complimenti a te per aver "fotografato" così l’ennesima nefandezza partorita nell’era priapiana.
Permettimi di concludere, amaramente, con le parole del mio sonetto:
"La vita in fonno in fonno nun è male,
semo noantri, forze pe destino,
che la conciamo come un carnevale."

 Loredana Savelli - 14/04/2011 22:12:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

"Fede, è quello che serve." Uomini giusti nei posti giusti in una simbiosi perversa.
Voglio essere fiduciosa, come te, che "nel progresso gli dèi vanno eclissandosi". E sconto l’amarezza, come tanti (ma non abbastanza).
Un saluto

 adele - 14/04/2011 21:37:00 [ leggi altri commenti di adele » ]

Testo "elegante" ed incisivo per esprimere una profonda insofferenza che accomuna, penso, molti cittadini ormai delusi dal proprio Stato. Troppo spesso i governanti, e non, dimenticano di essere al servizio dei cittadini.
Complimenti!

 maura potì - 14/04/2011 21:25:00 [ leggi altri commenti di maura potì » ]

Grazie Roberto per questa condivisione! sai, ho sempre veicolato attraverso i miei scritti messaggi di disappunto, di ribellione, di invito all’azione e ad un certo punto...mi sono fermata, con la netta sensazione che ormai alla gente non importi più niente, come irretita da un malefico sortilegio, senza più una coscienza, senza un’identità collettiva, men che meno nazionale. Invece hai ragione tu, non ci si deve arrendere e chissà, forse non è ingenuo pensare che sia dei poeti la difficile missione di risvegliare le coscienze per la riappropriazione del valore dell’uomo e della sua dignità. Grazie davvero, una gran bella poesia.

 leopoldo attolico - 14/04/2011 21:01:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

La proprietà e l’intensità del linguaggio sono quelli che ci si aspetta da un poeta . E’ un momento tristissimo e squallido della nostra Storia
A Roberto onore al merito .

 Giuseppe Grattacaso - 14/04/2011 20:56:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Grattacaso » ]

Un bel testo da poeta classico, che riesce a parlare della tristezza dei nostri tempi con equilibrio e fermezza, doti ormai rare, se non del tutto eclissate. Bravo Roberto. La poesia deve confrontarsi anche con la quotidianità, per quanto bieca essa possa essere.

 Franca Alaimo - 14/04/2011 20:52:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Roberto è un poeta a 360°, poichè sa cantare ogni aspetto dell’uomo e della società, facendo della parola uno strumento d’impegno globale.
In questa poesia non dobbiamo sottolineare la bellezza, ma la Verità, poiché è quest’ultima che è necessaria, insieme alla Giustizia e al Bene, se vogliamo essere poeti liberi e consapevoli.
Priapo invecchierà e morirà, ma, intanto, quanto male storico e politico avrà operato; quanti avrà corrotto ed asservito? Poiché se è vero che la Politica è servizio al bene comune, dov’è intanto il Bene? Per questo ben venga il coraggio di Roberto, il suo amore per la verità e la parola che la trasmette. Grazie

 Maria Musik - 14/04/2011 18:23:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Magggiani ha efficacemente rappresentato ciò che provo: ribrezzo, disgusto e raccapriccio. Mai, come ora, mi sono vergognata, senza colpa alcuna, d’essere italiana e donna. Mi sento sporca e stanca. Ma non servirà fare la doccia. Priapo morirà un giorno, come tutti, ma la sua progenie è forte, ricca e potente e non mollerà la preda.
Quando l’Italia tornerà ad essere degli Italiani? Altro che 150° dell’Unità: processo breve e prostituzione d’alto bordo lecita. Qui i martiri non si levano dai sepolcri... si stanno rigirando nelle tombe!

 anna maria bonfiglio - 14/04/2011 18:07:00 [ leggi altri commenti di anna maria bonfiglio » ]

che tristezza, caro Roberto! non certo il tuo testo che fotografa una laida realtà, ma tutto ciò che ci circonda. è vano dire che era tutto prevedibile e che ormai non ci stupisce più nulla del signor Coso, ma resta una sensazione di inadeguatezza. Grazie per aver saputo esprimere in versi il disagio che ci coglie.