Arcangelo Galante
- 09/04/2020 07:00:00
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Un testo criptico che, però, lascia intendere un contenuto assai profondo, nel puro stile dell’autrice. La stessa, prendendo spunto da due termini ampiamente utilizzati nell’ambito dell’informatica, vuole approfondire il fatto che ad ogni input corrisponde un output, il quale, però, non sempre, corrisponde al risultato cercato. Ne consegue che, un output potrebbe generare a sua volta ulteriori input sino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Il rischio, alle volte, è quello di rimanere troppo attaccati allo schermo e riempire la memoria della macchina, rendendo inutili tutti gli sforzi compiuti, con l’ovvia conseguenza: quella di dover ripartire da capo. Un bel componimento, piacevole alla lettura. Congedandomi, lascio, alla poetessa, un fiorito saluto primaverile!
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Dedalus
- 08/04/2020 22:58:00
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Superba ed eccelsa descrizione di uno stato danimo. Non esistono barriere nè erte inespugnabili, solo parole che spennellano colori su una tela creando uno speciale mix che fa onore alle nuove correnti poetiche contemporanee italiane e che potrebbe a buon diritto rientrare nel novero della modernità letteraria europea. Poesia emergente sicuramente e che nulla ha da invidiare ad altre composizioni di autori rinomati, con accostamenti e giustapposizioni di figure che caratterizzano un particolare sfondo panoramico perfettamente reso nebuloso.
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