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Commenti al testo di Rosetta Sacchi
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 Rosetta Sacchi - 09/03/2020 19:29:00 [ leggi altri commenti di Rosetta Sacchi » ]

Non devo certo ringraziare nessuno per avere usato lo spazio riservato ai commenti sulla mia poesia in maniera impropria.
Certo Crocetti dice, giudica, fa ipotesi, si esprime con ironia e sarcasmo, esagera, poi chiede scusa e ti saluta con amicizia e stima.
Crocetti pensa che gli altri non arrivino a comprendere i suoi obiettivi e le sue intenzioni, quando ad esempio, sul testo di tizio esprime giudizi che sono riferiti al modo di esprimersi di altri.
Crocetti deve comprendere che gli altri non possono sempre pazientare per il suo intervenire in maniera furiosa e talvolta offensiva, bensì deve imparare a controllare quel suo “temperamento”, in quanto non ha a che fare sempre con persone sprovvedute e poco intelligenti, incapaci di discernere ironia e sarcasmo ed anche quei suoi tentativi...

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 Dedalus - 08/03/2020 18:49:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Caro Tosco, "Nolite iudicare ut non iudicemini ", a maggior precisione e chiarezza, non dico questo per la mia persona, sono fuori dalle logiche di solo ironia e sarcasmo, ma se si vuol prendere per i fondelli Serino, si abbia il coraggio di dirglielo in faccia senza invadere lo spazio altrui e non dico altro per non abbassarmi a livelli che non mi sono abituali... chiedendo venia, comunque, all’autrice per aver invaso uno spazio suo e solamente suo.

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 Dedalus - 07/03/2020 22:47:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

La semplicità è un pregio che l’autrice utilizza nelle sue scritture, e non serve certo un valente critico come il Tosco (dinanzi al quale chino il capo) per decifrarne significato e significante e neanche che si paragoni ad altri valenti critici malgrado il peso di ciò che può esserci dentro la scrittura stessa. Ogni verso è come una bordata e questo crea quel pathos che si ritrova anche in altre opere precedenti dell’autrice. La scrittura è legata al modo stesso che l’autrice ha di pensare e di fissare i propri momenti, sia di gioia sia di smarrimento, sulla carta. Non esiste per la poetessa un pensiero che per la sua stessa natura sia diverso da ciò che lei vive nell’attimo stesso in cui scrive. Potrei anche sbagliare nel dire ciò ma questo naturalmente resta sempre il mio pensiero.

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