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Commenti al testo proposto da Loredana Savelli
In altro luogo
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rosaria di donato
- 24/10/2012 15:42:00
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La poetessa chiede di partorire, quasi ragazza-madre, la poesia: il luogo ove si incontrano le vite, ove si immagina il nuovo, ove fiorisce la parola a disegnare mondi. Generare un testo poetico è un atto materno che prevede la gestazione, la nascita, la cresita di unidea; un seme che germoglia dal ventre dei poeti.
Rosaria Di Donato
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narda fattori
- 10/10/2012 14:53:00
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Sappiamo che M.G. Lenisa è una grande poetessa e , tuttavia, non finisce di stupirmi per la vastità del suo sguardo, per lampiezza dei toni, per labilità di individuare la "metafora perfetta", facilmente, così, quasi se ne parlasse in un trebbo amicale.
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Gloria Baldazzi
- 10/10/2012 12:28:00
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Nel mondo vengono rappresentate situazioni drammatiche con la leggerezza delle farfalle. Forse unipotetica bacchetta magica potrebbe sfumare linfamia che aleggia, come cenere in seno al vento. Bellissima!
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Guglielmo Peralta
- 09/10/2012 19:37:00
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Un testo di straordinaria concezione, dove il mondo è un teatro e la vita, col suo carico di dolore e di violenza, è solo rappresentazione. Attraverso questa tragica illusione avviene il rifiuto del genere umano e prende corpo il desiderio di essere "ragazza-madre", genitrice di un essere nuovo, vero, autentico, frutto di un amore oltreumano, che cancelli con la sua nascita secoli di inumana violenza: il tempo delluomo, frutto dimmaginazione, di pura e semplice invenzione.
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marzia alunni
- 09/10/2012 13:59:00
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La violenza "in un altro luogo" non è solo una metafora, eppure in questa poesia il percorso dal pubblico al privato avvince, proprio per lalternarsi di provocazione e dolcezza, avulse da ogni riferimento concreto e greve. Chi è il padrone del mondo cui si allude nel testo? Non occorre qualificarlo strettamente, o rifarsi ad un irato Dio, geloso di chi si ama, molti sono i tabù infatti da superare. Il piacere è quello dellanima e del corpo, ma vissuti mettendo in discussione ruoli, stereotipi carnali e socioculturali. Una particolare attenzione va data poi al "seme" che è in netta antitesi con le immagini grevi del sessuale, precedentemente citate. La parola è per antonomasia il vero seme, ma anche la calda amicizia, il rispetto per la verità ed il senso del giusto, lo rappresentano al meglio tramite questa poesia. Siamo davanti ad una scrittura che è stata definita erotica per esorcizzarne il messaggio di palingenesi, lintenzione del "far grande" che manifestava e la domanda metafisica connessa, tout court alternativa al minimalismo. Non dimenticherei infine la questione formale, caratterizzata dallinvenzione dellendecasillabo frazionato per creare versi lunghi e fintamente narrativi. La finzione è ben avvertibile. Nella coerenza intima del testo non cè il realismo, piuttosto compare una metarealtà creata per risvegliare il senso critico, lestro, la coscienza di esistere e damare. Una non-narrazione, ovvero unalternativa ricreante, si pone in contrasto voluto con il quotidiano. Lo scopo? Cambiare il mondo con la poesia e mimare, di quella strada, un grande affresco empatico del nostro tempo, servendosi dellerotismo traslato come di un codice per leggere dentro lumano. Marzia Alunni
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Luciana Riommi Baldaccini
- 09/10/2012 12:23:00
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"Così passare i secoli delle vite inventate, in altro modo amando ed altro generare": grande poesia.
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Giovanni Baldaccini
- 09/10/2012 11:10:00
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Semplicemente stupenda!
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