giorgio mancinelli
- 29/08/2012 17:31:00
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Come sempre, non posso che ringraziarvi per le sollecite verifiche che mi offrite. Dovete però passarmi che momenti di defiance nella vita possano capitare anche a me, benché robusto di fisico e detà non sono avulso da nostalgia e tristezza. Tuttavia non cè tristezza in questa mia estiva sollecitudine, bensì riflessione su ciò che ognuno di noi in fondo si aspetta dalla vita e che talvolta non arriva. Può sembrare banale ma ciò che talvolta chiediamo a noi stessi (o alla vita)non arriva perché non è nelle cose, come dire: semplicemente non ci è dato. Dice il saggio TAO: bisogna saper chiedere,così come bisogna saper pregare, per ottenere ciò che ci è dato.
X Domenico Morana. Mio caro amico, vorrei tu guardassi oltre la semplicità delle parole, è più difficile essere semplici che complicati, il suono è nellaria e un Tango, talvolta, è ben più triste duna qualsiasi riflessione, duna qualsivoglia canzone. Il Tango è un blues che si danza in silenzio, anche senza parole e senza musica, perché nasce dalla forza scaturita dallanima e abbisogna talvolta di un sospiro perché esterni la sua abdicazione al sentimento.
Ps. grazie per il Mimnermo, non sono in grado neppure di sfiorare la sua sensibilità poetica.
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