Maria Musik
- 24/07/2012 18:02:00
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Bellissima. Grazie... le rose non ne vogliono sapere dappassire: dissetate dallempatia sorridono, insieme a Dio, dal bouquet che troneggia, splendido, nel "vissuto" salotto.
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Alessandro Mariani
- 24/07/2012 14:04:00
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Limmagine della festa, a cui forse ti è difficile partecipare, mi si è impressa nella mente. Mi ha ricordato alcune poesie sulla solitudine, fra cui una molto bella di John Ashbery che ha come tema, fra i tanti, la perdita di se e degli altri nella folla. Si intitola Wet Casements, se può farti piacere confrontarla con la tua, che non ha nulla da invidiare a quella di Ashbery. Il fatto che hai perduto qualcuno è irreparabile, e questa poesia lo rende in modo concreto e affascinante. Buona giornata. Lempatia del titolo è grande sofferenza, se leggo bene.
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Ferdinando Battaglia
- 24/07/2012 09:35:00
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Davvero una bella scrittura poetica, di grandezza letteraria. Al di là dei contenuti, sempre di un "verismo" reinterpetato alla luce di una propria etica esistenziale; appari donna di fortezza con propri saldi convincimenti.
Ciao Fiammetta, un saluto a tutti voi.
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Cristina Bizzarri
- 23/07/2012 21:10:00
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Quel "caftano viola", quel "sorriso sconfitto", formano insieme un unico simbolo in un unica immagine. Che rimane impressa nello sguardo di chi legge, con un senso di profonda malinconia. Anche se non so a chi appartengano il caftano e il triste sorriso. Buona serata Fiammetta.
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