Preso, catturato dalle fitte reti di materassi ad acqua ossigenata,
non canto, canarino albino
reso esausto da escoriazioni o ferite,
non canto,
né consegno, docile, alle vostre mani tese
stupidi biglietti della fortuna, della sfortuna.
La stagione dei massacri è aperta,
nelle riserve indiane ormai adibite a riserve di caccia;
i cani, addomesticati, abbaiano;
i cani, sgrassati, oliati, uccidono.
Le mie licenze, poetiche, di caccia, di pesca,
non riescono, a coprire, con suoni mistici, colori sismici,
il ringhiare, furioso, l'abbaiare, insensato, dei molti cani,
allevati, in batteria, nelle comode celle di canili metropolitani.
[Versi Introversi, 2008]
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