Il vecchio curato, ormai
impagliato sottobraccio a straniere,
contempla il ding dong
con sereno distacco,
come un santo beone,
mentre le cornacchie
han perso il piumaggio sul sagrato.
Anche i palazzi
hanno un poco vacillato
e la morte ha sussurrato
agli scheletri
una vecchia romanza
mai udita,
e quelli sono usciti nelle piazze
a ballare il rondò;
le piazze, grigie come pietre,
nude come scogli,
si son popolate come una movida!
E' il tempo è il tempo è il tempo
dicevano gli scheletri
battendo le falangi
con suono secco di nacchera
e i cannoni delle bombe, di lontano,
non riuscivano a frenare l'euforia.
Allora bambini han preso d'assedio
le scuole di cemento, come la Bastiglia,
e son tornati nei boschi ad ascoltare
le parole nascoste degli alberi
senza dirsi mai sazi del sapere
che solo vive in tutta quella linfa.
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