Rientra il mare qui nella baia
con le sue bave di onde schiumose.
Nel breve petto rumoreggiano gli ostili ricordi
dissonanze di una vita nel suo mutare infelice.
L’età dilata le speranze
fumo di una luce che discende verso la morte.
Il silenzio è il giusto prezzo dei poeti
come l’onda che si smarrisce nella sua natura
in quale verso si macchierebbe l’anima nel mostrare il suo volto.
Accanto al mio candore l’incenso mitiga l’oblio degli errori
generoso è il tempo e tutto il suo volere
che niente rimosse né solitudine né malinconia.
L’amore nel suo rifiuto funebre
esce di casa nel suo manto nero
in una notte fredda di gennaio
la morte ha tante mani e selvagge terre per l’attimo gradito.
In un cipresso il suo legno è cima d’albero
anima ceduta al vento per nuove rotte
in mezzo ai flutti chiome di cielo e un dio oscuro
nelle ceneri disperse la gioventù non ha mai un nome
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