Pubblicato il 08/06/2021 20:28:25
Lunga la treccia Rasima portava e di cerbiatta eran gli occhi suoi sottile era la sua linea al vento come quella d’orizzonte quando il cielo minacciava. Schiusa s’era com’al giorno del suo cuor la porta Per il nuovo arrivato i sogni e le attese al tramonto lanciava E nella piana ai ciottoli del suo amor raccontava Non giunse l’estate di quella primavera Ché sotto le lapidi per sempre si spensero Le luci ed i sogni Dal sangue versato nacque un fiore che d’Ilio divenne … rosa perenne Da lacrime aspersa del nuovo arrivato. Da “Voci e volti del passato” Pbbl.scrivere-22.02.2013
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore rasimaco, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|