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Tirrimotu (Belici, 15 innaru 1968)

di rasimaco
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Pubblicato il 02/01/2021 19:57:20

A sira sa iucaru e carti
senza mancu 'na parola
taliannu petri c'abballavanu
quannu 'a natura s'arruspigghiau
'ncazzata 'ntà 'nu 'nvernu
ca nuddu vuleva
e nu gnera lampu e mancu tronu
chiddu ca stava arrivannu.

 

E pareva ca u munnu si stava scuncassannu.

 

Poi aveva trasutu l’arba
e cull'occhi micciusi pu sonnu
vardavumu ddi macerii
e sutta c'eranu poviri cristi
senz'acqua e ca pruvuli 'tà ucca
e chiuveva senza pietà
e u friddu nn'incartucciava l'ossa
'ntà ddu silenziu ca nni strinceva u cori.

 

Traduzione:

Terremoto (Belice, 15 gennaio 1968)

La sera se la son giocata a carte

senza neanche una parola

guardando pietre che ballavano

quando la natura s'è svegliata

arrabbiata in un inverno

che nessuno voleva

e non era nè saetta nè tuono

ciò che stava accadendo.

E sembrava che il mondo si stesse sconquassando.

Poi era giunta l'alba

e con gli occhi impastati di sonno

guardavamo quelle macerie

e sotto c'erano poveracci

con la bocca arsa e piena di polvere

e pioveva senza pietà

ed il freddo ci accartucciava le ossa

in quel silenzio che ci stringeva il cuore.

 

Belice, 1968.


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