Ed è immobile il verso
come le parole che ristagnano
fuori è la notte
il gelo delle cose
le rughe del tempo che non ritorna.
Ed è ancora il silenzio che paga
e tra noi silenzioso vaga
corre sui sottili fili delle emozioni
baciando occhi che non vedono.
E quegli occhi restano spalancati
hanno paura della tempesta
che corre tra gli interstizi di questi attimi
per spegnersi nel canto di una porta che cigola.
Si chiude stridula dietro la sua ombra
la paura di dover attutire i tumulti
non si chiede dove conduce il passo
né dove cadranno le nuove foglie.
Sarà la notte a dirti di me.
Pbbl.scrivere-05.10.2017
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