Pubblicato il 14/06/2020 16:56:25
Naufraga la mia ombra tace capelli di paglia al soffio del vento battono il tempo. Il chiarore s'inerpica sulla nera pietra e le stagioni mute vanno. Portami da bere per favore stasera brindo. Ho sete di memorie di voci e di volti del mio ieri. Rughe verdi e calli rinsecchiti la vanga ha lasciato i suoi segni. Dribbla tra i vicoli la mia voce e la notte copre ogni cosa. Sarà duro il risveglio domani come una piazza che s'illumina senza neanche quattro gocce di bellezza. Aprilia, dicembre 2017 Pbbl.scrivere-04.12.2017
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