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Crireva

di rasimaco
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Pubblicato il 13/05/2020 20:04:18

Quantu parraiu 'ntà ddu lustru ri luna

mancu iò u sacciu unni

ristaru i mè paroli

a sbattiri muru muru.

 

Né occhi e né aricchi

vistiru e sinteru

ma spatuliannu cu li manu

addivintaru uci.

 

Niatri

chi da crita divintammu

ommini e parola

cu 'na testa p'arraggiunari

fficimu sulu rumuru

ppi fari a viriri ca c'erumu.

 

E quannu i botti

puru di luntanu si sinteru

capemmu

chi ddi dda porta aveva trasutu

u malutempu chi unn'aspittavumu.

Traduzione:

Credevo

Quanto ho parlato al chiaro di luna

neanche io so dove

son rimaste le mie parole

che riecheggiano lungo i muri.

Né occhi né orecchi

hanno visto e sentito

ma agitando le mani

son diventate voci.

Noi

che da creta siam divenuti

uomini e parola

con una mente che ragiona

abbiam fatto solo rumore

per far vedere che c'eravamo.

E quando gli scoppi

pur da lontano si son sentiti

abbiamo compreso

che da quella porta era entrato

il maltempo che non ci aspettavamo.

 

Pbbl.scrivere-19.06.2018

 


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