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Studi sull’isteria d’Impero Romano - XII

Argomento: Storia

di Giuseppe Paolo Mazzarello
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Pubblicato il 07/07/2009 20:43:09

Studi sull'isteria d'Impero: Hey Gale
del Dr. Giuseppe Paolo Mazzarello

'CAESAR
I could be well moved, if I were as you;
If I could pray to move, prayers would move me'
Shakespeare, 'Julius Caesar', III, 1, 58-59

'CESARE
Se fossi come voi, mi sarei dato da fare;
Se avessi l'abitudine di rompere le scatole, i rompiscatole riuscirebbero a farmi muovere'

Prima di diventare refrattario a nuoversi per le sollecitazioni ordinarie, Cesare aveva fatto molta strada. Tutti sappiamo quanto è difficile sopportare i colpi inferti alla nostra integrità, non tanto per farla rimanere ben salda, quanto perchè il prezzo per ottenerlo non sia troppo elevato.
Roma antica repubblicana aveva un pezzo dell'attuale Turchia, si chiamava provincia d'Asia, dove governava con il suo bravo proconsole, poi c'erano commercianti oltre che soldati Romani, si costruivano ponti. C'erano il lavoro, la cultura e la civilà. D'ogni tanto il Mitridate di turno invadeva territori vicini, determinava l'esigenza di contenerlo non solo nei Romani ma anche nei locali. Come vediamo i problemi non erano pochi. Tutti capivano che ad Oriente c'erano terre sterminate, dove neppure si sapeva cosa facessero le persone, però si capiva che erano terre importanti. Ora gli Americani, diciamo gli Americani perchè cosa pensino gli Europei non è così importante, hanno paura di cosa accade in quelle centrali e montuose regioni dell'Asia centrale. Lì non hanno insediamenti che ne mostrino l'identità, anche perchè è un'identità un po' incerta nascosta dietro le banche e le multinazionali.Alle popolazioni Asiatiche, non dico a qualche oligarchia, di banche e multinazionali non importa nulla. Così fanno la guerra una manciata di soldati professionali da entrambe le parti e la storia non si muove.
Galla Placidia senza un uomo non poteva stare. Se gli uomini latitavano, lei ci metteva tutto l'impegno a spiare e tramare. Il convulso clima di inizio V° secolo AD era pregno d'intrighi che, quando sono maschili, sono patetici. Quando ci sono di mezzo le donne, diventano letteratura. La storia diventa letteratura quando la fanno le donne e Galla Placidia fece entrambe. Per chi aveva brama di conquiste, le possibilità erano scarse. Chi poteva conquistare non aveva cultura e chi aveva cultura non aveva forza. Sarebbe ridicolo ascoltare la moglie di Caio Gracco consigliare il marito su come fare la Legge Agraria. La bellissima Galla, moglie di Teodosio, poteva intervenire eccome se il trono del marito, impegnato a curare i fallimenti, era insediato dall'usurpatore Eugenio. La bellissima Galla diede alla luce Galla Placidia e la figlia apprese dalla madre. Poiché il Mommsen col suo corso universitario a dispense ci ha lasciato, non si sa se più intristito o irritato per dover parlare di Costantinopoli o di Goti, ci rifacciamo alla nostra Enciclopedia Motta. Da essa apprendiamo che Galla Placidia si trovava a Roma quando vi passò Alarico. Galla non passò inosservata al Goto che se la portò via per darla in moglie al cognato Ataulfo. Doveva almeno essere carina, oltre che imparentata con una mezza dozzina d'imperatori. Alcuni storici osservano che fosse ambiziosa, e cosa doveva fare: nascondersi? Rimase vedova ma anche regina dei Goti, che lo era diventata, e girava con un piccolo esercito personale. Andò a Ravenna per sposarsi in seconde nozze con un uomo non troppo bello, che diventò imperatore col nome di Costanzo III°. Quando morì Costanzo, essa lottò per insediare sul trono il figlio Valentiniano III° che aveva 6 anni. E cosa doveva fare, lasciarlo regnare da solo? Era rimasta di nuovo vedova, doveva essere poco più che una ragazza. Aveva già avuto due mariti ed ora un figlio imperatore Romano ed aveva un'età nella quale oggi al massimo si avviano timorosissime convivenze da coppie di fatto. Erano i fatti che, a questa donna, premevano. Quando sua madre morì, a Roma e dove se no, Valentiniano aveva 21 anni. Continuò ad operare sotto tutela, questa volta del generale Ezio, che aveva anche sconfitto gli Unni. Tuttavia la madre scomparsa era più capace di tutti loro. L'Enciclopedia afferma che sia l'operato di Galla che quello del figlio accelerarono la caduta dell'Impero ma la nostra impressione è che esso fosse già avviato su quella strada. Valentiniano era avviato sulla strada della violenza carnale e pare che ne abbia fatto le spese la moglie di tale Petronio Massimo. Il marito offeso, dato che l'imperatore aveva soppresso Ezio perchè seccato dalla velleità di quello d'imparentarsi con lui, istigò due commilitoni del defunto a procedere. In AD 455, l'imperatore cadde in un agguato sulla via Prenestina, un'altra di quelle strade che non avrebbe dovuto prendere. A Galla Placidia, fecero un bellissimo monumento a Ravenna.

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