Pubblicato il 17/06/2016 22:28:39
L’inaspettato, ovvero l’ape regina
Questa mattina dal cassonetto delle tapparelle sono cadute api a pioggia lungo il bordo della persiana. D’improvviso centinaia di api in camera da letto, un ronzio degno di un coro presbiteriano intento alle prove della Vigilia.
Ho guardato la scena seduto sul letto, come un fattore che osserva impotente uno sciame di cavallette vorticare sul mais a smisura. Poi mi sono alzato e mi sono diretto a cercare l’insetticida che l’anno prima avevo usato contro un’invasione di formiche volanti.
La bomboletta era di un blu abbagliante ed era mattina e la luce avvolgeva la sala da pranzo con chiaroscuri di squame di pesce esultante sopra il lavello della cucina.
Ho posato la bomboletta a terra sono tornato sui miei passi e ho parlato alle api come un buon padre di famiglia. Prima di uscire ho spalancato le finestre e indicato la via.
Intorno a mezzogiorno erano tutte uscite, ne rimanevano 4 o 5 che io stesso ho assistito nell’assetto di volo.
Un interno di camera con api evasive, una cosa minuscola, un fatterello, alamari invisibili sulla blusa del tempo, possibile polline, nostro alfabeto.
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