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Raccolta di poesie di LauraLapietra
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

haiku

 

soffia levante -
su neri papaveri
gruppi di stami

 

Laura Lapietra©

*

Essenza Di Vita

 

Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli

che erompono

nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso,

segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.

Laura Lapietra ©

*

Sedoka 6

 

Su calda sabbia
vuote conchiglie bianche
dopo l'alta marea

 

dolce stupore
del barbaglio nel mare
tra pesci si confonde

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

 

wagasa aperto
sul yukata fiorato -
lieve sospiro

 

Laura Lapietra ©

*

Atra Omertà

 

In atra quiete silente,
di represso animo,
dove velate parole
si smarriscono nelle ombre
delle omertà dei sentimenti,
che come despoti si erigono,
recludendo l'anima
nel bigio limbo di aleatorietà.
Il cuore, come danzante funesto,
smuove con timore falsi passi
sul selciato del sospetto,
mentre le ponderate emozioni,
come cristalli di ghiaccio,
si liquefanno senza echi
nei rimorsi che non sanno emergere.
In intricati intrecci di intervalli
di solitudine mesta e meschinità,
la verità si nasconde
nel maniero della riflessione,
tra insondabili vortici,
a cercare invano una via d'uscita,
senza poterne trovare!
Povero cuore infangato,
liso negli affanni
della cupa omertà,
si consuma nell'anima avvolta
nel gelido manto della fandonia.
Forse, un giorno, bagliori di luce
di severa verità romperanno
quel sortilegio che lega
all'implacabile omertà,
che da fedele amica
saldamente avvelena le vene,
in cui, come fuggiasco,
si nasconde sotto ai suoi lembi.
E quei sentimenti repressi,
che tanto si nascondono,
così tanto si annegano e rinnegano,
possano scoppiare dentro
come magma incandescente,
bruciando d'amore,
completamente!
E poi, libero,
come in volo d'aquila,
intonando un canto di gioia
nella libertà di volere amare,
sarà principio di nuova vita,
in un'altra vita senza
camicie di coercizioni
e ombrelli di omertà a cancellare
l'amore del cuore.

 

Laura Lapietra ©

 

*

haiku

 

con occhi chiusi
l'anziano sogna ancora -
l'antico amore

 

Laura Lapietra ©

*

Sedoka 5

 

ondeggia forte
quel rosso papavero
nel campo di tritico

 

diversa vita
nel croscio naturale
infonde forza pura

 

Laura Lapietra ©

*

Senryu

 

 

la monachella
sul cavolo s'adagia -
prossimo pranzo


Laura Lapietra ©

*

Dissimili Donne

 

In una cornice di strambi balletti esistenziali, vivono due donne: una giovane, l'altra più matura, intrecciate in un arazzo di complessità e contrasti. La giovane, un effervescente compendio di audacia e orgogliosa impetuosità, s'incarna in un'esplosione di colori moderni, tratti avanguardisti e linguaggio velocizzato da un'era digitale onnipresente. L'altra, di un'età più riflessa, è un elegante medley di saggezza antica, costumi tradizionali e una tranquillità d'animo degna di un lago al chiarore lunare.

A prima vista, questi due abitanti di mondi paralleli sembrano condividere nient'altro che l'aria che respirano, ma l'ironia della vita decide di unirle in un'inesplicabile affettuosità. Quando mettono a confronto i loro stili di vita drasticamente diversi, la temperatura scoppia in un tripudio di scontri verbali e scintille di disaccordo, e le loro discussioni rilucono di un'ironia pungente quanto deliziosa, come un limone troppo acido.

La giovane, con i suoi jeans strappati e la dipendenza dai social network, si scontra con la maturità della donna più anziana, con il suo abito di lino e la sua devozione per i ritmi lenti e i piaceri semplici. La prima schernisce la seconda per la sua avversione alla tecnologia; la seconda rimprovera la prima per la sua ostinata fuga dalla tradizione. Eppure, in un rovesciamento quasi comico, i loro litigi finiscono sempre in un abbraccio riluttante e un sospiro di affetto inespresso.

"Sei un'antiquata", esclama la giovane, sventolando il suo smartphone come un trofeo della modernità.
"E tu sei un'alienata", ribatte l'anziana, agitando un libro di poesie come un vessillo della resistenza culturale. Eppure, nonostante le loro differenze, nonostante l'ironia delle loro interazioni, c'è un legame invisibile che le unisce: un affetto silenzioso che si filtra attraverso i loro litigi e le differenze generazionali.

La loro storia è una danza di contrasti e confronti, un ballo ironico quanto affascinante di due donne che, seppur diverse, si vogliono bene. L'ironia della vita è che spesso siamo più simili a quelli che sembrano i nostri opposti, e queste due donne, con le loro differenze e similitudini, sono la perfetta incarnazione di questo assioma. In mezzo ai loro litigi e all'ironia, trovano amore e comprensione, in un modo che solo le donne di diverse generazioni possono fare, ma solo se non parlano di uomini... Altrimenti, è un catch wrestling verbale senza vincitore che trionfi!

 

Laura Lapietra

*

haiku

 

hanami passa -
come bei coriandoli
cadono fiori

 

Laura Lapietra

*

haiku

 

vento d'autunno -
su panchina di legno
lieve fruscio

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

olive verdi -
in quel vecchio frantoio
l'oro di terra

 

Laura Lapietra ©

*

Ti Attendo

 

Ti attendo, o dolce speme,
ti attendo disincantata
nel fondo buio,
tra le briciole
delle reminiscenze,
dove una volta, tinta di pace,
eri gemma splendente
ad agghindare i miei giorni
in fiore, con gli olezzi
dei tuoi sorrisi inarcati
con clemenza per me.
Ti attendo, non saprai mai
quanto io ti attendo
ai bordi dell'oblio,
tra le lacrime che
come caterve si originano
come stelle cadenti,
a farmi sperare la felicità
or celata in qualche angolo

di un incanto smarrito
nel flusso della mia vita!
Ti attendo o dolce
e anelata speme,
come un raggio di sole
tra nemici nembi
che ilare accarezza
e scalda l’anima mia
spenta alla realtà,
Oh, ti prego mia speme
sono come una farfalla

senza ali, 
che io possa giuliva
volare finalmente felice,
oltre l'arcobaleno dopo
la furia della tempesta,
lascia che nel cuore
tu come regina rinasca,
affinché nella tua luce
dalla torbida tomba
della disperazione,
io sia salvata per mezzo tuo.

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

 

quel picco bianco
di mite maggio spicca -
resta la neve

 

Laura Lapietra ©

*

Sedoka - 3

 

 

frangie di spume
sul mare col grecale
scontra quei faraglioni

 

scalda la lana
sotto grigiastre nubi
le mani infreddolite

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

tra i primi freddi
quei rossi gigli ragno -
tributo al cielo

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

acheni al vento
sfioriti verso il viaggio -
flusso di vita

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

è santa pasqua -
la croce di salvezza
viva nel mondo

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

barche d'estate -
nel nascere del giorno
pescato fresco

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

gracili secchi
tra campagne bronzate -
guardo l'incanto

 

Laura Lapietra ©

*

Sedoka 2

 

pesco fiorito
sul mio viso pallido
tra le farfalle e olezzi

 

fioco chioccolio
come note di pace
tra sbuffi d'aura sento

 

Laura Lapietra ©

*

haiku

afflato caldo
tra quei frutti del drago -
dolci sapori

 

Laura Lapietra ©

 

*

haiku

rosa d'inverno -
beltà della natura
tra aculei sboccia

 

Laura Lapietra ©

 

*

Senryu

 

cuore di padre - 
con amore profondo
un figlio bacia

 

Laura Lapietra ©

*

Autentico Letterato

 

 

Un autentico letterato,
tesse parole come pregiati fili d’oro, imprimendo il suo ingegno
sulle nivee pagine del tempo,
creando, con rinvigorente acume, trame che sfociano dalla mente, riflettendo l’essenza stessa dell’esistenza, in tutte le sue epoche, vissuta con sapidità di cuore!
Ogni frase è un soffio di vita
che accarezza l’anima,
nel brivido che avvolge e travolge. Ogni metafora è un battito universale del cuore, pregno di raffinata sensibilità, che attraversa
la fantasia nella realtà.
Ogni storia è fragranza d’emozione nei sospiri di lacrime e sorrisi,
nei quadrivi che originano
nuovi intriganti grovigli da districare.
Il suo naturale bernoccolo
è un inestimabile diadema che,
come una gemma rara,
brilla di luce propria!
Ad un autentico letterato,
alcuna importanza pone
sotto ai riflettori del giudizio altrui,
il frutto della sua passione,
spesso ruvidamente offuscato
da ispidi occhi incapaci
di vedere oltre la superficie,
incapaci di tuffarsi nella profondità delle sue percezioni!
Il suo forbito stile
è un universo inesplorato,
un cosmo di significati
che attende solo di essere scoperto!
Valorizzare uno scrittore
significa riconoscere la sacralità
del suo atto creativo e baldanzoso,
in tutte le sue sfumature,
un gesto che approda
nel coraggio che sfida il tempo
e le convenzioni,
portando armoniosamente
alla luce, dolci lodi,
ornate verità fiorite, da celebrare, cogliendo bellezze nascoste
da esaltare e sfoggiare
con blando orgoglio,
quella avvincente miscellanea
da onorare con propensione.

 

Laura Lapietra ©

*

Aforisma

 

Le lacrime sono come
invernali pioggie
che mondano le vie dell'anima,
ma lasciano il cuore
sommerso nello sconforto!

 

Laura Lapietra ©

*

Aforisma

La pretta penuria 
non dimora nella carenza 
di beni tangibili, 
bensì nell'impoverimento dell'intelletto quando fragile
nella desolazione 
dell'essenza interiore, 
sul ciglio della rabbia.

 

Laura Lapietra ©

*

Giardino D’Innocenza

Corro lesto
sulla fresca erba del mattin
colma di fulgente rugiada
confidato nei tuoi verdi occhi,
che brillano di speranza
quando son pieni
di dolci lacrime.
Innocente letto ove stendere
ogni viva emozione
accanto ai tuoi desideri,
integerrimo giardino
dal profumo di pulito
nel tenero dei tuoi primi anni
dove ogni malizia
non è ancora fiorita
intingendola di giallo e viola
quel prato con la mano dell’errore,
dove il rosso delle forti emozioni
stonano profondamente
col chiaro pastello dei tuoi
gentili sentimenti,
quando semplicemente
il tuo motivato sguardo
rivolto nell’azzurro del cielo
contempla tra le avvolgenti braccia
dell’amore di una mamma
che trasognante
non vede altro che
il suo futuro, quel futuro che
attraverso gli occhi di suo figlio,
dolce fanciullo ignaro
attende il suo domani
custodito sotto quel coltre d’amore
che mai il tempo avrà
braccio di baronia
per sgualcire il magico legame
di una madre con suo figlio,
quando ratificato col sigillo
di adorata predilezione.

 

Laura Lapietra ©

*

Il Mio Nome È Donna

 

Sono gemma che sboccia
in silenzio al crepuscolo,
sotto gli occhi del tenero sole.
Sono flebile alito di tempo
che intona la mia nuda essenza,
tra i meandri dei miei anni.
Sono tenace speme
tra le mani di chi mi accoglie,
come ancora di salvezza.
Sono maledizione e benedizione
nell'attraversare

i giorni della ressa,
guardandomi senza

paura negli occhi.
Sono lacrime vissute
nei fondali delle sconfitte,
dopo manrovesci che fucilano.
Sono emozione che s'inebria
sul davanzale della vita,
nei respiri tra illusioni e realtà.
Sono dedalo nelle partite
più ardenti sul tavolo del fato,
mentre sudo l'agognata vittoria.
Sono scandalo su bocca di uomo
nella sua ceca

prepotenza ignorante,
sfigurando labile

la mia immagine.
Sono poema d'amore

nella primavera
del cuore innamorato,

nella veemenza
che toglie il fiato

nelle corde dei baci.
Sono le quattro stagioni

che temprano
i bagagli del mio vascello

lungo la via,
nei quattro venti che mi creano.
Sono il tuo vestito che nasconde,
ciò che sotto le spoglie di uomo
non t'appartiene completamente.
Sono frammenti di mosaico
in continuo ricomporsi

in inverno,
ed estate, autunno

e primavera.

Sono madre per natura

e latte per il suo pargolo,

tra le braccia
della provvidenza per scelta.
Sono la geisha

che ti ammalia
nell'arte della seduzione,

tra perle e piume

nella seta che ti avvolge.
Sono e ancora

io sono sempre
nelle mie infinite sfumature
anche quando non vuoi,

perché, sono un'anima

che si rigenera
in generazioni e generazioni.
Chiamami, chiamami

a squarciagola
e ti camminerò accanto,
saprò starti vicino, poiché,
il mio nome è Donna.

 

Laura Lapietra ©

*

Diletto Antico Destino

Nelle intime roventi spirali
di lingue infuocate

che avviluppano
il cuore non straniero

ai suoi effluvi,
una accattivante tormenta,
arteficia alle mie estremità
passi di cadenza al ritmo d'amore
nei travolgenti abissi
dianzi inesplorati.
Come errante angelo
tra sfere di cieli in ascesa, volo,
verso questa antica inclinazione,
che battere il cuor mi fa,
e come torrenziale pioggia,
mi scaglia, mille volte ancor
come anatema sugli scogli
della mia ostinazione,
che ancor morir mi fa!
Il viso mio disorientato,
si perde, nei tuoi bagliori,
rivelando l'anima,
spoglia a festa e mestizia!
Oh mio destino, diletto amor mio,
tu, fulgida pura ispirazione,
non vi è alcuna spiegazione
nel dedalo intricato
e travolgente dei nostri palpiti
in pensieri ondeggianti
sulle corde dei nostri sentimenti,
è solo l'amore che ci investe,
senza posa che li arresti!
Placa ora le mie chimere
o mio tutto, o non sopravviverò,
son come un viaggio nell'aldilà,
che incontra l'ignoto anelando
armonia senza sopimento,
trovando solo
e soltanto pura letizia.
Oh mio dramma d'estasi,
io ti bramo, ti respingo,
ti cerco, ti desidero, ancora!
Come canti d'angelo d'argento
suonano i tuoi baci sui veli miei
di seta perlata tra le tue carezze,
risuonano echi della sua venustà,
nei tuoi sensuali manti mulatti,
dal profumo di passione,
sordo per amore tutto per me!
Miraggio che incanta per magia,
il tuo profondo sospiro,
disonesto, mi avvolge,
mi rapisce, mi sconvolge,
mi tormenta, ancora!
Brillantini stellati spruzzati nel blu
è un tuo sorriso dedicato a me,
mi intriga, mi spezza il respiro,
ed io come principiante strega
nella oscura selva,
mi perdo l'animo, sbigottita e pura, dove l'alba sorge
nei giorni di felicità sempre verde!
Melodie sommesse
riecheggiano nei nostri petti,
pronti per esplodere, ancora,
nelle movenze di organza
e petali di rosa,
tra evocatrici fiaccole
di candele profumate
ricoperte di dolci parole,
che come veleno lento
ed efficace,
a farmi morir ancora per te
scivolano in fondo al cuor!
Oh mio diletto, sei unica strada
che conduce sull'apice
del dolce oblio!
Ti cerco, ti voglio, ti amo,

mi ostino,
senza età, senza pudore!
Così m'immergo,
immersa nel profondo fuoco
che strugge il cuor,
mi abbandono a te.
Ed io, mi brucio e ardo
come inferno che detesta
amando il suo paradiso,
ancora, e ancora,
e ti amo, ti bramo, ti nego,
ti desidero, ti voglio, ti adoro!
Oh mio diletto e prediletto,
antico immenso,
testardo instancabile,
destino mio consacrato sol per te.

 

Laura Lapietra ©

*

Rugiada D’Angelo

A volte la nostalgia
di un caro è un prezioso
ricordo in un mesto pensiero  tracotante tra le pieghe
della sua perdita

propagginandosi nella mente,
per poi scendere nel cuore
come vortice di commozioni riscaldando l'anima
turbandola nel profondo, immaginando così
a occhi chiusi
di poterlo abbracciare respirandone gli olezzi
del trascorso vissuto insieme!
Originando inevitabilmente lacrime d'amore e d'affetto
che rigano copiose le guance
lasciandoci sussultare
dal calore dello stupore
nel rivelarsi che in fondo
quelle lacrime di luce
dolce rugiada d'angelo,
non sono altro
che carezze del proprio caro
mentre svelano
fitte in quei brividi
nelle strette del cuore
negli abbracci
di quel caro alato
che alacre e benigno
ci trasfonde nell'intimo
suscitati nell'epicentro
che risiede nel nocciolo dell'essere di chi lo anela
costantemente nei sogni,
per ricordare con tenerezza
che la lontananza in fondo
non è poi così profonda
nel tempo dell'uomo
se abita in noi,
ma è solo un'incresciosa
situazione spaziale determinata dalla distanza
che non getta mai
nel baratro
della reminiscenza,
se vie è ancora
quel nastro d'oro
che ancora indissolubilmente
unisce chi si vuol bene
anche oltre l'acredine morte.

 

©Laura Lapietra

*

Amore Aeriforme

 

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti,
annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno

senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole
respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre

dei muretti a secco dei trulli,
ove si fanno testimoni origliando nel segreto di quel che
i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone,
che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante

per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno

noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

 

©Laura Lapietra

*

Lacune Di Venia

Sbiadite emozioni anchilosate
nei fluttui degli adusti risentimenti
ritraggono parole d'empatia
sbocciate sui faraglioni
delle fugaci comprensioni.
Fralezze del cuore nell'essere
di chi atone lacrime versa
recitando trame di vittimismo
per la frotta cupida di rumors,
occultando la fulgida pace
che non sa accoglie

come estuario
che conduce verso la leggiadria
della luce della dolce venia,
che sa sbrogliare ogni frangente
che sui livori

si rompono spumeggianti
disseminando stelle cadenti
per sguardi amorfi,
ignoranti alle nuance dell'amore
schernendola

per non abbracciarla,
ricusando ogni sua gemma
dagli olezzi di benessere,
spalleggiano l'alone delle bolle
colme di ruggine e rancore
a seppellirli nel cielo grigio
del protagonismo senza plauso.

 

Laura Lapietra ©