I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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haiku
soffia levante - su neri papaveri gruppi di stami Laura Lapietra©
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Essenza Di Vita
Sotto il celato drappo dell'essere incostante ove il chronos urge e fluisce incessante, si dispiega una danza di affetti e aspirazioni, come vortici di penombre e chiarori da tessere in boccioli che sbocciano lenemente per divenire. E in questa complessa trama di intrecciati fati, si nasconde l'enigma di un'anima cinta di sofferenza, sopprimendo i singhiozzi in quei calici dolci e amari, nelle visioni frantumate, quali serafini dalle ali distorte! L'esistenza, un dedalo di ardue scelte, dove il cammino si dipana in vacillanti passi, i pensieri si smarriscono fra meditazioni e disinganni, sotto sottili fardelli e persistenti inquietudini, a ornare ghirlande di lacrime e speranze. Qual flutto remoto che defluisce imponente, così si manifesta la vita, radiosa e sfuggente, fra carezze dell'alba e patimenti funesti, ci incanta e rapisce, senza scampo né evasioni. E nei meandri del crepuscolo, nelle oscurità dell'animo, le parole melliflue divengono canto e armonia, un concerto di sensazioni, con accenti di tristezza, fra amori perduti e passioni irrecuperabili, nelle perle della vita. E in quelle allegorie di questo cosmo lirico, si intona la speranza, ma anche il rimpianto, come un vento furioso che insegue le ore, ove il passato e il domani si amalgamano in concordia. E così, fra versi labirintici e termini esoterici, ricerchiamo un significato, un movente nell'essere, poiché anche nella malinconia come nello sforzo, l'essenza bisbiglia parole di perseveranza. E questa vita, un dipinto di cromie e gradazioni policromati, dove il gusto dell'affetto si intreccia al tormento, come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere, un aroma eterno, che non segue sempre il proprio flusso, segue la sua scia. E così, in questa percezione, il cuore si dilata e si rivela nella sua tenerezza, sonda gli affetti più reconditi, come un oceano in burrasca, dove lo spirito si emancipa, nella sua forma più consona, e accetta consapevole ogni mutamento nel suo seno come un inquieto infante da nutrire e coltivare, fino all'ultimo respiro. Laura Lapietra ©
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Sedoka 6
Su calda sabbia vuote conchiglie bianche dopo l'alta marea dolce stupore del barbaglio nel mare tra pesci si confonde Laura Lapietra ©
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haiku
wagasa aperto sul yukata fiorato - lieve sospiro Laura Lapietra ©
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Atra Omertà
In atra quiete silente, di represso animo, dove velate parole si smarriscono nelle ombre delle omertà dei sentimenti, che come despoti si erigono, recludendo l'anima nel bigio limbo di aleatorietà. Il cuore, come danzante funesto, smuove con timore falsi passi sul selciato del sospetto, mentre le ponderate emozioni, come cristalli di ghiaccio, si liquefanno senza echi nei rimorsi che non sanno emergere. In intricati intrecci di intervalli di solitudine mesta e meschinità, la verità si nasconde nel maniero della riflessione, tra insondabili vortici, a cercare invano una via d'uscita, senza poterne trovare! Povero cuore infangato, liso negli affanni della cupa omertà, si consuma nell'anima avvolta nel gelido manto della fandonia. Forse, un giorno, bagliori di luce di severa verità romperanno quel sortilegio che lega all'implacabile omertà, che da fedele amica saldamente avvelena le vene, in cui, come fuggiasco, si nasconde sotto ai suoi lembi. E quei sentimenti repressi, che tanto si nascondono, così tanto si annegano e rinnegano, possano scoppiare dentro come magma incandescente, bruciando d'amore, completamente! E poi, libero, come in volo d'aquila, intonando un canto di gioia nella libertà di volere amare, sarà principio di nuova vita, in un'altra vita senza camicie di coercizioni e ombrelli di omertà a cancellare l'amore del cuore. Laura Lapietra ©
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haiku
con occhi chiusi l'anziano sogna ancora - l'antico amore Laura Lapietra ©
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Sedoka 5
ondeggia forte quel rosso papavero nel campo di tritico diversa vita nel croscio naturale infonde forza pura Laura Lapietra ©
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Senryu
la monachella sul cavolo s'adagia - prossimo pranzo Laura Lapietra ©
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Dissimili Donne
In una cornice di strambi balletti esistenziali, vivono due donne: una giovane, l'altra più matura, intrecciate in un arazzo di complessità e contrasti. La giovane, un effervescente compendio di audacia e orgogliosa impetuosità, s'incarna in un'esplosione di colori moderni, tratti avanguardisti e linguaggio velocizzato da un'era digitale onnipresente. L'altra, di un'età più riflessa, è un elegante medley di saggezza antica, costumi tradizionali e una tranquillità d'animo degna di un lago al chiarore lunare. A prima vista, questi due abitanti di mondi paralleli sembrano condividere nient'altro che l'aria che respirano, ma l'ironia della vita decide di unirle in un'inesplicabile affettuosità. Quando mettono a confronto i loro stili di vita drasticamente diversi, la temperatura scoppia in un tripudio di scontri verbali e scintille di disaccordo, e le loro discussioni rilucono di un'ironia pungente quanto deliziosa, come un limone troppo acido. La giovane, con i suoi jeans strappati e la dipendenza dai social network, si scontra con la maturità della donna più anziana, con il suo abito di lino e la sua devozione per i ritmi lenti e i piaceri semplici. La prima schernisce la seconda per la sua avversione alla tecnologia; la seconda rimprovera la prima per la sua ostinata fuga dalla tradizione. Eppure, in un rovesciamento quasi comico, i loro litigi finiscono sempre in un abbraccio riluttante e un sospiro di affetto inespresso. "Sei un'antiquata", esclama la giovane, sventolando il suo smartphone come un trofeo della modernità. "E tu sei un'alienata", ribatte l'anziana, agitando un libro di poesie come un vessillo della resistenza culturale. Eppure, nonostante le loro differenze, nonostante l'ironia delle loro interazioni, c'è un legame invisibile che le unisce: un affetto silenzioso che si filtra attraverso i loro litigi e le differenze generazionali. La loro storia è una danza di contrasti e confronti, un ballo ironico quanto affascinante di due donne che, seppur diverse, si vogliono bene. L'ironia della vita è che spesso siamo più simili a quelli che sembrano i nostri opposti, e queste due donne, con le loro differenze e similitudini, sono la perfetta incarnazione di questo assioma. In mezzo ai loro litigi e all'ironia, trovano amore e comprensione, in un modo che solo le donne di diverse generazioni possono fare, ma solo se non parlano di uomini... Altrimenti, è un catch wrestling verbale senza vincitore che trionfi! Laura Lapietra
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haiku
hanami passa - come bei coriandoli cadono fiori Laura Lapietra
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haiku
vento d'autunno - su panchina di legno lieve fruscio Laura Lapietra ©
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haiku
olive verdi - in quel vecchio frantoio l'oro di terra Laura Lapietra ©
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Ti Attendo
Ti attendo, o dolce speme, ti attendo disincantata nel fondo buio, tra le briciole delle reminiscenze, dove una volta, tinta di pace, eri gemma splendente ad agghindare i miei giorni in fiore, con gli olezzi dei tuoi sorrisi inarcati con clemenza per me. Ti attendo, non saprai mai quanto io ti attendo ai bordi dell'oblio, tra le lacrime che come caterve si originano come stelle cadenti, a farmi sperare la felicità or celata in qualche angolo di un incanto smarrito nel flusso della mia vita! Ti attendo o dolce e anelata speme, come un raggio di sole tra nemici nembi che ilare accarezza e scalda l’anima mia spenta alla realtà, Oh, ti prego mia speme sono come una farfalla senza ali, che io possa giuliva volare finalmente felice, oltre l'arcobaleno dopo la furia della tempesta, lascia che nel cuore tu come regina rinasca, affinché nella tua luce dalla torbida tomba della disperazione, io sia salvata per mezzo tuo. Laura Lapietra ©
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haiku
quel picco bianco di mite maggio spicca - resta la neve Laura Lapietra ©
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Sedoka - 3
frangie di spume sul mare col grecale scontra quei faraglioni scalda la lana sotto grigiastre nubi le mani infreddolite Laura Lapietra ©
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haiku
tra i primi freddi quei rossi gigli ragno - tributo al cielo Laura Lapietra ©
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haiku
acheni al vento sfioriti verso il viaggio - flusso di vita Laura Lapietra ©
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haiku
è santa pasqua - la croce di salvezza viva nel mondo Laura Lapietra ©
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haiku
barche d'estate - nel nascere del giorno pescato fresco Laura Lapietra ©
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haiku
gracili secchi tra campagne bronzate - guardo l'incanto Laura Lapietra ©
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Sedoka 2
pesco fiorito sul mio viso pallido tra le farfalle e olezzi fioco chioccolio come note di pace tra sbuffi d'aura sento Laura Lapietra ©
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haiku
afflato caldo tra quei frutti del drago - dolci sapori Laura Lapietra ©
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haiku
rosa d'inverno - beltà della natura tra aculei sboccia Laura Lapietra ©
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Senryu
cuore di padre - con amore profondo un figlio bacia Laura Lapietra ©
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Autentico Letterato
Un autentico letterato, tesse parole come pregiati fili d’oro, imprimendo il suo ingegno sulle nivee pagine del tempo, creando, con rinvigorente acume, trame che sfociano dalla mente, riflettendo l’essenza stessa dell’esistenza, in tutte le sue epoche, vissuta con sapidità di cuore! Ogni frase è un soffio di vita che accarezza l’anima, nel brivido che avvolge e travolge. Ogni metafora è un battito universale del cuore, pregno di raffinata sensibilità, che attraversa la fantasia nella realtà. Ogni storia è fragranza d’emozione nei sospiri di lacrime e sorrisi, nei quadrivi che originano nuovi intriganti grovigli da districare. Il suo naturale bernoccolo è un inestimabile diadema che, come una gemma rara, brilla di luce propria! Ad un autentico letterato, alcuna importanza pone sotto ai riflettori del giudizio altrui, il frutto della sua passione, spesso ruvidamente offuscato da ispidi occhi incapaci di vedere oltre la superficie, incapaci di tuffarsi nella profondità delle sue percezioni! Il suo forbito stile è un universo inesplorato, un cosmo di significati che attende solo di essere scoperto! Valorizzare uno scrittore significa riconoscere la sacralità del suo atto creativo e baldanzoso, in tutte le sue sfumature, un gesto che approda nel coraggio che sfida il tempo e le convenzioni, portando armoniosamente alla luce, dolci lodi, ornate verità fiorite, da celebrare, cogliendo bellezze nascoste da esaltare e sfoggiare con blando orgoglio, quella avvincente miscellanea da onorare con propensione. Laura Lapietra ©
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Aforisma
Le lacrime sono come invernali pioggie che mondano le vie dell'anima, ma lasciano il cuore sommerso nello sconforto! Laura Lapietra ©
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Aforisma
La pretta penuria non dimora nella carenza di beni tangibili, bensì nell'impoverimento dell'intelletto quando fragile nella desolazione dell'essenza interiore, sul ciglio della rabbia. Laura Lapietra ©
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Giardino D’Innocenza
Corro lesto sulla fresca erba del mattin colma di fulgente rugiada confidato nei tuoi verdi occhi, che brillano di speranza quando son pieni di dolci lacrime. Innocente letto ove stendere ogni viva emozione accanto ai tuoi desideri, integerrimo giardino dal profumo di pulito nel tenero dei tuoi primi anni dove ogni malizia non è ancora fiorita intingendola di giallo e viola quel prato con la mano dell’errore, dove il rosso delle forti emozioni stonano profondamente col chiaro pastello dei tuoi gentili sentimenti, quando semplicemente il tuo motivato sguardo rivolto nell’azzurro del cielo contempla tra le avvolgenti braccia dell’amore di una mamma che trasognante non vede altro che il suo futuro, quel futuro che attraverso gli occhi di suo figlio, dolce fanciullo ignaro attende il suo domani custodito sotto quel coltre d’amore che mai il tempo avrà braccio di baronia per sgualcire il magico legame di una madre con suo figlio, quando ratificato col sigillo di adorata predilezione. Laura Lapietra ©
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Il Mio Nome È Donna
Sono gemma che sboccia in silenzio al crepuscolo, sotto gli occhi del tenero sole. Sono flebile alito di tempo che intona la mia nuda essenza, tra i meandri dei miei anni. Sono tenace speme tra le mani di chi mi accoglie, come ancora di salvezza. Sono maledizione e benedizione nell'attraversare i giorni della ressa, guardandomi senza paura negli occhi. Sono lacrime vissute nei fondali delle sconfitte, dopo manrovesci che fucilano. Sono emozione che s'inebria sul davanzale della vita, nei respiri tra illusioni e realtà. Sono dedalo nelle partite più ardenti sul tavolo del fato, mentre sudo l'agognata vittoria. Sono scandalo su bocca di uomo nella sua ceca prepotenza ignorante, sfigurando labile la mia immagine. Sono poema d'amore nella primavera del cuore innamorato, nella veemenza che toglie il fiato nelle corde dei baci. Sono le quattro stagioni che temprano i bagagli del mio vascello lungo la via, nei quattro venti che mi creano. Sono il tuo vestito che nasconde, ciò che sotto le spoglie di uomo non t'appartiene completamente. Sono frammenti di mosaico in continuo ricomporsi in inverno, ed estate, autunno e primavera. Sono madre per natura e latte per il suo pargolo, tra le braccia della provvidenza per scelta. Sono la geisha che ti ammalia nell'arte della seduzione, tra perle e piume nella seta che ti avvolge. Sono e ancora io sono sempre nelle mie infinite sfumature anche quando non vuoi, perché, sono un'anima che si rigenera in generazioni e generazioni. Chiamami, chiamami a squarciagola e ti camminerò accanto, saprò starti vicino, poiché, il mio nome è Donna. Laura Lapietra ©
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Diletto Antico Destino
Nelle intime roventi spirali di lingue infuocate che avviluppano il cuore non straniero ai suoi effluvi, una accattivante tormenta, arteficia alle mie estremità passi di cadenza al ritmo d'amore nei travolgenti abissi dianzi inesplorati. Come errante angelo tra sfere di cieli in ascesa, volo, verso questa antica inclinazione, che battere il cuor mi fa, e come torrenziale pioggia, mi scaglia, mille volte ancor come anatema sugli scogli della mia ostinazione, che ancor morir mi fa! Il viso mio disorientato, si perde, nei tuoi bagliori, rivelando l'anima, spoglia a festa e mestizia! Oh mio destino, diletto amor mio, tu, fulgida pura ispirazione, non vi è alcuna spiegazione nel dedalo intricato e travolgente dei nostri palpiti in pensieri ondeggianti sulle corde dei nostri sentimenti, è solo l'amore che ci investe, senza posa che li arresti! Placa ora le mie chimere o mio tutto, o non sopravviverò, son come un viaggio nell'aldilà, che incontra l'ignoto anelando armonia senza sopimento, trovando solo e soltanto pura letizia. Oh mio dramma d'estasi, io ti bramo, ti respingo, ti cerco, ti desidero, ancora! Come canti d'angelo d'argento suonano i tuoi baci sui veli miei di seta perlata tra le tue carezze, risuonano echi della sua venustà, nei tuoi sensuali manti mulatti, dal profumo di passione, sordo per amore tutto per me! Miraggio che incanta per magia, il tuo profondo sospiro, disonesto, mi avvolge, mi rapisce, mi sconvolge, mi tormenta, ancora! Brillantini stellati spruzzati nel blu è un tuo sorriso dedicato a me, mi intriga, mi spezza il respiro, ed io come principiante strega nella oscura selva, mi perdo l'animo, sbigottita e pura, dove l'alba sorge nei giorni di felicità sempre verde! Melodie sommesse riecheggiano nei nostri petti, pronti per esplodere, ancora, nelle movenze di organza e petali di rosa, tra evocatrici fiaccole di candele profumate ricoperte di dolci parole, che come veleno lento ed efficace, a farmi morir ancora per te scivolano in fondo al cuor! Oh mio diletto, sei unica strada che conduce sull'apice del dolce oblio! Ti cerco, ti voglio, ti amo, mi ostino, senza età, senza pudore! Così m'immergo, immersa nel profondo fuoco che strugge il cuor, mi abbandono a te. Ed io, mi brucio e ardo come inferno che detesta amando il suo paradiso, ancora, e ancora, e ti amo, ti bramo, ti nego, ti desidero, ti voglio, ti adoro! Oh mio diletto e prediletto, antico immenso, testardo instancabile, destino mio consacrato sol per te. Laura Lapietra ©
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Rugiada D’Angelo
A volte la nostalgia di un caro è un prezioso ricordo in un mesto pensiero tracotante tra le pieghe della sua perdita propagginandosi nella mente, per poi scendere nel cuore come vortice di commozioni riscaldando l'anima turbandola nel profondo, immaginando così a occhi chiusi di poterlo abbracciare respirandone gli olezzi del trascorso vissuto insieme! Originando inevitabilmente lacrime d'amore e d'affetto che rigano copiose le guance lasciandoci sussultare dal calore dello stupore nel rivelarsi che in fondo quelle lacrime di luce dolce rugiada d'angelo, non sono altro che carezze del proprio caro mentre svelano fitte in quei brividi nelle strette del cuore negli abbracci di quel caro alato che alacre e benigno ci trasfonde nell'intimo suscitati nell'epicentro che risiede nel nocciolo dell'essere di chi lo anela costantemente nei sogni, per ricordare con tenerezza che la lontananza in fondo non è poi così profonda nel tempo dell'uomo se abita in noi, ma è solo un'incresciosa situazione spaziale determinata dalla distanza che non getta mai nel baratro della reminiscenza, se vie è ancora quel nastro d'oro che ancora indissolubilmente unisce chi si vuol bene anche oltre l'acredine morte. ©Laura Lapietra
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Amore Aeriforme
Poserò le mie labbra col bacio più dolce sui petali di crocus ai primi raggi di sole, e tu coglierai con baldanza l'estratto d'emozione del cuore accogliendolo nel buon giorno che svecchia il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza del karma che trascrive nuove formule per noi sul leggio della vita nella carezza del vento sulle spighe di grano già recise nel celebrare quel tramonto d'autunno senza fine che verrà, dove la dolce rugiada non consuma tempo nel pianto di quel che sarà, aeriforme ma consapevole respira il momento che si interrompe solo al risveglio della lenta e lunga accorata cupidigia accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali del sogno quando rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme mentre fugge sbigottito dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi col palmo della pece fine preannunciata con scroscio, e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio nel dissolverci sfiniti evaporando con essi, anche quell'ultima goccia che bacerai sul ciglio di fiore che nascerà nella mite aura come germoglio per vivere di luce d'anima ubbia, riluttante nel combattere l'amor che non si vuole, ma tutto è disposto a dare per poter vivere davvero d'amore, ma d'amore davvero si ha solo timore di sentir decantare il cuore quel cuore che non crede più, ma in cibrei parole d'amore vuol cantar come sole scottante a mezzodì d'estate accesa. ©Laura Lapietra
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Lacune Di Venia
Sbiadite emozioni anchilosate nei fluttui degli adusti risentimenti ritraggono parole d'empatia sbocciate sui faraglioni delle fugaci comprensioni. Fralezze del cuore nell'essere di chi atone lacrime versa recitando trame di vittimismo per la frotta cupida di rumors, occultando la fulgida pace che non sa accoglie come estuario che conduce verso la leggiadria della luce della dolce venia, che sa sbrogliare ogni frangente che sui livori si rompono spumeggianti disseminando stelle cadenti per sguardi amorfi, ignoranti alle nuance dell'amore schernendola per non abbracciarla, ricusando ogni sua gemma dagli olezzi di benessere, spalleggiano l'alone delle bolle colme di ruggine e rancore a seppellirli nel cielo grigio del protagonismo senza plauso. Laura Lapietra ©
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